Personale fotografica
di Angelo Battaglia
“Passeggiando per la
Cala” è il titolo della mostra fotografica di Angelo Battaglia, uno spaccato di
vita di un posto caro ai Palermitani oggi restaurato in tutta la sua bellezza.
Ventisei foto che raccontano l’evolversi
di questo porticciolo, esposte presso lo spazio eventi della Mondadori
Megastore di via Ruggero Settimo, 16 a Palermo considerato il salotto buono della città.
Uno fra i posti più suggestivi di Palermo è La Cala, l'antico porticciolo
a pochi passi da Piazza Marina che collega la via F.sco Crispi con il
Foro Italico. È il più antico porto di Palermo e fino al XVI secolo era l'unico
punto di sbarco per le imbarcazioni che arrivavano in città. Palermo,
infatti, deriva dal greco Panormus, ossia “tutto-porto”, proprio
perché questa insenatura naturale, delimitata dalle foci dei due fiumi
cittadini Kemonia e
Papireto, venne
trasformata già dai fenici nell’approdo ideale per le loro grandi navi. Le sue dimensioni
dovevano essere molto più grandi rispetto a quelle attuali e l’area era
presidiata dall’imponente struttura del Castello a Mare, di cui sono visibili
alcune torri all’interno del vasto complesso archeologico, oggi adibito a sede
di eventi e concerti, e vi sono anche degli spazi espositivi ove vi è un omaggio dell’artista
scomparso Andrea Di Marco alla città, una strana Ape Piaggio piena di cassette
della frutta tutta dipinta di bianco che il pittore amava immortalare nelle sue
opere, onnipresente nelle vie cittadine e nei mercati. Fino agli anni
’50 la Cala era teatro di un coloratissimo via vai di piccoli pescherecci in
legno,
sostituiti oggi da barche a vela e a motore molto più lussuose, dalle quali i turisti possono raggiungere il centro
storico attraverso la “Vucciria” o risalendo Corso Vittorio Emanuele. La zona era in pieno degrado, molto buia e
male odorante per lo scarico cittadino; infatti veniva chiamata "Porta
Carbone”. Ha una struttura curva e sembra uno di quei porti che solitamente si
vedono in televisione, piena di imbarcazioni italiane ma anche battenti
bandiere di tutto il mondo ancorate al molo, e dopo gli interventi strutturali
è diventato un piccolo porticciolo che conserva sia la piccola flotta di pescherecci
in legno che le nuove imbarcazioni moderne e veloci in vetroresina. La vicina
presenza del mercato ittico fa si che di mattina si trasformi in commercio
libero di pesce, per poi diventare un piccolo salotto cittadino punto di
ritrovo, dove passeggiare a due passi dal centro storico, si può godere della
vista di Monte Pellegrino e Monte Cuccio che proteggono la città. Si può fare
una passeggiata lungo il litorale pavimentato, ottimo per i ciclisti e gli
sportivi amanti della corsa, oltre a due punti di ristoro, le società dei club
della vela e la canottieri di Palermo. Delle panchine bianche posizionate sul
prato che guardano il mare sono un ottimo momento di relax e nelle giornate più
calde il prato si trasforma in un solarium per grandi e piccini. La cala è
quindi uno spazio piacevole e rilassante che, nelle ore notturne, diventa romantico
con il suo fascino di luci ed ombre della città riflesse sul mare.
Angelo Battaglia
Come Camille Monet, nel suo quadro “La passeggiata con il figlio Jean sulla
collina”, così Angelo Battaglia effettua la “Passeggiata per la Cala” con la sua fedele fotocamera.
Ci troviamo a Palermo in uno dei suoi
luoghi più antichi e suggestivi del porto, meta di rilassanti passeggiate, di
drink e di incontri con una bella vista sul mare, un luogo rilassante e fonte
di ispirazione per questo sensibile autore.
Le immagini, che compongono questa
mostra, più che una semplice documentazione della realtà rappresentano
l’espressione di una curiosità che scopre situazioni e coglie particolari
momenti contemplativi di questo affascinante luogo caro all’autore.
Le
immagini di Angelo Battaglia dimostrano quanto sia possibile
documentare senza in qualche modo reinterpretare il messaggio proposto che,
necessariamente, viene filtrato dalla mente dell’autore oltre che dal suo mezzo
fotografico.
Osservando
questa mostra verrebbe da dire che la “Passeggiata
per la Cala” assume un significato particolare anche in rapporto al luogo
rappresentato; sono immagini che abbracciano amorosamente ogni particolare del
circostante e insieme lo osservano da una invalicabile distanza, quella del
passeggiatore solitario che - nel suo osservare attraverso l’apparecchio
fotografico - riesce a restituirci nuove assonanze “dietro l’angolo”, nuovi
colori, nuovi ritmi e … perché no … anche nuove emozioni visive.
Giancarlo Torresani
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