Assorto nei pensieri
vaganti nel nulla quotidiano,
come un lampo improvviso,
un'immagine sconvolge la mente
dal suo peregrinare irrazionale.
Due tazze vuote, asservite
a labbra desiose di ristoro,
immobili attendono lo scorrere
del tempo, osservando una madre
ed una figlia ancora da svezzare
intente a digitare elettronici tasti.
Perse, nel labirinto dell'era digitale,
le parole strillate ai quattro venti e
dettate dal cuore, fiumi in piena
a fondere emozioni inesplorate.
Divise dai tasti, madre e
figlia alienano parole,
abbarbicate a moduli lanciati
nei buchi neri della vita.
Dissolte nell'ozono
le complicità leganti.
Giuseppe Romano
4/06/2016
1 commento:
Versi di particolare espressività, molto apprezzati
Un saluto,silvia
Posta un commento