giovedì 23 ottobre 2025

Io ero, sono, sarò

 

IO ERO, SONO, SARO’

(MOSTRA FOTOGRAFICA DI SILVIA AMODIO)


Il tumore al seno, o carcinoma mammario, è una crescita incontrollabile di cellule che possono invadere i tessuti circostanti e diffondersi ad altri organi.


Nel secolo passato (con maggiore riferimento all’inizio secolo) era frequente che il male colpisse le donne senza la possibilità che il medico potesse intervenire in tempo per scarsa conoscenza scientifica, ignoranza o pregiudizi.


Con l’avanzare degli anni, però, la medicina ha fatto notevoli passi avanti e nella ricerca e nella prevenzione, aumentando l’informazione, aiutando la donna (solo in percentuali molto basse viene colpito l’uomo) a vivere e convivere con la malattia.


E’, pertanto, necessario affrontare e combattere il cancro al seno con una continua ricerca scientifica, curando anche il risvolto psicologico che, ineluttabilmente, investe anche le famiglie con le persone più care che circondano il malato, coinvolgendo, inoltre, volontari e associazioni necessari a contribuire al sereno attraversamento del guado.


Con tale spirito la fotografa Silvia Amodio, su idea di Coop Lombardia, ha realizzato un progetto fotografico con lo scopo di attirare l’attenzione sulla diffusione del tumore al seno, chiedendo e ottenendo la collaborazione di diverse donne che erano state attraversate da un fulmine improvviso che aveva stralvolto la loro vita, realizzando una mostra fotografica itinerante.



Il Comune di Malcesine, con l’input della Dott.ssa Emanuela Barzoi, delegato alla Cultura dell’Amministrazione Comunale, ha promosso dal 20/09/2025 al 23/10/2025 tale mostra fotografica, tenutasi a Palazzo dei Capitani, per sensibilizzare i visitatori sul delicato problema e sulla malattia che, se scoperta tempestivamente, può salvare vite umane.








La mostra ha riscosso notevole successo anche tra i turisti presenti in questo periodo a Malcesine ed è rimasta aperta dal Giovedì alla Domenica (Mattino e Pomeriggio) con la collaborazione di alcune volontarie e volontari che hanno presenziato alle frequentazioni dei visitatori.


Un graditissimo ringraziamento al Comune di Malcesine ed alla Dott.ssa Barzoi per il prezioso contributo alla riuscita della mostra.



Giuseppe Romano


23/10/2025

giovedì 9 ottobre 2025

Frugando nel passato

 

Mi sovviene, al calar della sera,

la brezza marina che scortava

l’odore di zagara, fiorita a marzo,

anteprima del mandarino da gustare

al tramontare dell’anno che scorreva.


E l’afa dell’estate arida di piogge

utili per soddisfare l’arsura

della terra e delle anime.


Il giorno e la notte e poi l’autunno

con le prime frescure e l’inverno

con il Natale orbo della pioggia

sempre pigra a inumidire la terra

desiosa di lacrime celesti.


I cani, che non erano randagi,

liberi di occupare gli spazi

in ogni tempo, inseguivano

con gioia galline che razzolavano

nell’atrio sterrato dove le ragazze

inseguivano sogni con in mano

il telaio ed il lenzuolo da ricamare.


Solo i vecchi, la schiena curva e stanca,

attendevano le ombre della sera e la frugale

cena per raggiungere il giaciglio dove

appoggiare le ossa e attendere il domani.


Sfumano ricordi, affetti, amori e l’Isola.


All’orizzonte nubi consultano il futuro. 

 

                                     Giuseppe Romano


9/10/2025


lunedì 1 settembre 2025

Vorrei incontrare Dio

 

Ho iniziato a cercare Dio nelle

trazzere assolate che scortano

la mia mente tarata da pensieri

blasfemi avulsi da ordine certo.


Ove lo avessi incontrato il cuore

sarebbe impazzito di gioia per la

luce improvvisa che, abbattendo

il mio buio, mi avrebbe salvato.


Gli avrei chiesto di poveri bimbi

ammazzati, di adulti in ginocchio

a pregare, di palazzi distrutti da

bombe cadute, di vie insaguinate.


Un cero avrei acceso se lo avessi

incontrato, con un ramo di ulivo

da affiggere al muro silente che

accoglie le voci di diverse etnie.


Dai salotti rivestiti di pelli, voci

stentoree, soluzioni di giochi, di

luci, di lussuose dimore e bimbi

segnati destinati a non essere più.


Il Dio, che agognavo incontrare,

assente e distratto, non fornisce

le attese risposte, mentre il cielo

è straziato dalla gente che muore.


                          Giuseppe Romano


1/09/2025

domenica 3 agosto 2025

Forse

 

Forse non dovrei scrivere

quelle stucchevoli parole.


Sanno di desueti momenti

e odorano di muffa antica.


Creano imbarazzo a te che

leggi e a chi ascolta litanie

orbe di promesse e domani.


Non è più tempo di festini

ma di necrologi da leggere

in silenzio per non tediare

il vicino che ti sbircia nuda.


Il rigido silenzio affiora tra

parole che non saranno mai

lette per non aprire fenditure

nel muro di limpido cristallo.


                     Giuseppe Romano


3/08/2025






mercoledì 30 luglio 2025

Non so nuotare

 

In queste acque putride,

sature di perversi miasmi,

non so cavalcare il mare.

 

Dall’alto di grattacieli vestiti a

festa signori inanellati emettono

sentenze per dire ma non fare.


Si continua a morire nelle terre

di nessuno e a rimandare incontri

con nuvole nere oscuranti il sole.


Non so nuotare in questo derelitto

mondo orfano di vite abbandonate

sui rifiuti esposte al vento e al sole.


Stillicidio di popoli annientati da

bramosia di avidi lanzichenecchi

che vogliono la roba dei perdenti.


Ed io continuo a non saper nuotare.

 

                      Giuseppe Romano


30/07/2025

lunedì 21 luglio 2025

Striscia

 

Quelle luci intermittenti

che illuminano la striscia

non sono stelle cadenti ma

fiamme che bruciano carni

innocenti a caccia di acqua

per placare fame e sete con

lacrime che bagnano il viso

freddo che non impietosisce

gli aspri e anonimi guardiani.


Riempiono la scena scheletri

di case ed il dolore compagno

della solitudine che attanaglia

il cuore con le bugie a scrivere

la scena usurpata da una arena

di tombe scippate dell’identità.


                           Giuseppe Romano


21/07/2025




venerdì 11 luglio 2025

Fiori recisi

 

Quanti fiori, appena sbocciati,

recisi da temporali improvvisi

che fanno schiantare certezze.

Fulmini che abbagliano stanze

desolatamente vuote private di

domani radiosi ormai oscurati.


Nubi nere abbattono sicurezze

con la rabbia quotidiana che ci

accompagnerà perfida perenne.

Sulla nuda terra solo le lacrime

amare, ogni giorno, delle madri

annientate da tormenti al cuore.


Abbarbicata ai muri l’edera per

rammentare questi fiori falciati

sensa senso con Benaco silente. 

 

                           Giuseppe Romano


11/07/2025













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