venerdì 27 marzo 2020

Ozio


Questi giorni,
dedicati all’ozio,
cingono il corpo,
avviluppando
sclerotiche arterie.

Affiorano ricordi,
quando volavo alto,
aggrappato alle nubi,
a cavalcare sentieri
liberi del firmamento.

Solo il silenzio, adesso,
a farmi compagnia
e inutili fonemi, ,
reiterati, senza senso,
dall’etere scevro da confini.

Dalla finestra, non scorgo
flussi di anonimi
accaldati inseguire
primogeniture, né Filippide,
latore di missive.

Surreale il momento,
impietrito come
l’Urlo di tal Munch,
con gli alieni turbati
in attesa di risposte.

E il Papa rilancia il PADRE NOSTRO.

                                 Giuseppe Romano

27/03/2020

mercoledì 25 marzo 2020

Forse non mi ha visto


Incontro lei, ma
evita di salutarmi,
tra la folla che non si sfiora.

Ma forse non mi ha visto.

Pensava certo agli angeli,
fuggiti via dalle corsie,
mimetizzati tra le ombre.

Con le paure di questi giorni
resto solo, attendendo
l'evento e la provvidenza.

Il sole cede il passo alla luna.
Fosche, le tenebre circuiscono
la luce stanca di scaldare.

E continua a non vedermi.

                      Giuseppe Romano

   25/03/2020

sabato 21 marzo 2020

Aspittannu


Quannu m’affacciu
viu strati vacanti
e ‘u suli, ca quaria
i balati, si talia e
si ddumanna picchì
un c’è nuddu ca camina.

Iu u sacciu picchi
semu tutti ‘ncarciarati
intra li nostri casi,
aspittannu ca passa
stu timpurali d’infernu
ca sta ammazzannu a ggienti.

U tempu è nivuru,
u cori assai scunchiutu,
suli cu li nostri ddibbulizzi,
n’aggrappamu a spiranza
pi truvari a forza d’iri avanti
e putiri poi truvari i picciriddi.

                         Giuseppe Romano



21/03/2020
Il corona virus, pandemia che ha colpito il mondo
intero, uccide e fa stare in apprensione la gente
che deve stare in casa per limitare il propagarsi
dell’infezione.

lunedì 16 marzo 2020

Due passi 20



Ho fatto due passi,
da porta a finestra,
per sciogliere i muscoli,
ritemprando la mente.

Fuori c’è il sole,
le strade deserte,
un silenzio spettrale,
la vecchia in attesa.

Canto del cigno non pervenuto,
solo sirene in lontananza,
lo schermo ripete: state sepolti,
l’ansia che cresce incontrollata.

Ritorno al mio libro,
dormiente da anni,
che voglio finire
prima di sera

Dall’archivio segreto,
riemerge il passato,
con le mani intrecciate e
le nostre labbra amalgamate.

                      Giuseppe Romano

    16/03/2020

La pandemia corona virus esplosa
nei primi mesi del 2020 ha obbligato
gli italiani e il resto del mondo a
rimanere a casa per evitare il
contagio.






sabato 14 marzo 2020

Pandemia


    Da qualche giorno siamo tutti a casa ad esclusione di chi si occupa di servizi essenziali.
    L’Italia è stata investita da una pandemia – il coronavirus – che ha già causato più di mille morti con una percentuale altissima di persone anziane.
    Gli ospedali sono al limite per i ricoveri di persone aggredite dal virus ed il Governo ha emanato delle norme molto restrittive al fine di evitare che la gente abbia contatti che producano la trasmissione via aerea del virus.
    Ecco allora che dobbiamo crearci delle giornate alternative per evitare di annoiarci, dovendo necessariamente muoverci all’interno delle nostre abitazioni, grandi o piccole che siano, rimodulando la vita comune con gli altri componenti della famiglia che deve dividersi gli spazi per tutta la giornata.
    Non ci sono più tempi da rispettare o appuntamenti da onorare, e allora sarà sicuramente gratificante allungare la mano per prendere quel libro, ancora non letto, dallo scaffale e iniziare a leggere pagina dopo pagina o riordinare le carte sparpagliate che tanto fanno disperare chi ti sta vicino o scrivere pensieri che avevi riposto nell’archivio della tua mente.
    Quando tutto finirà, perchè sono certo che la tempesta cesserà, potremo riabbracciarci e baciarci per ricominciare a vivere.
    E, spero, ritorneremo più umani nei rapporti con i nostri simili, sopportandoci un pochino di più e amandoci perchè siamo nati tutti nudi e abbiamo pianto appena usciti dal ventre materno.
    Un pensiero bellissimo a chi si sta occupando dei malati, a chi presiede ai controlli sulle strade, a chi ci fa vivere per allievare la reclusione nelle nostre case.
    Ci accompagna il silenzio, che ti aiuta a pensare, a ricordare, a programmare.
    Saremo più forti e più maturi, anche chi, come me, è un po’ più in là “del mezzo del cammin di nostra vita”.

                                                                                               Giuseppe Romano

                14/03/2020

   

mercoledì 11 marzo 2020

Virus

 
 
Stavamo ai balconi
a respirare profumo di zagara,
sbocciata ad aprile,
per ricordare l'inverno passato.

Ci siamo perduti per strada
ìl profumo di zagara andato
i ricordi sbiaditi
dagli anni tiranni volati.

La tempesta improvvisa
dispensa invisibili gocce,
aggredendo nel mucchio,
creando barriere.

Reclusi in amichevoli gabbie,
confortati da parole non dette,
solitari attendiamo la notte
dubbiosi che giunga la luce.

                             Giuseppe Romano

11/03/2020

 
 
 
 
 
 
 
 
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