Non è cambiato niente
dal lontano giorno che
una luce incantò il mio
iride sclerotizzato dalle
visioni oramai lasciate.
Il bene e il male, slegati
da sottintesi diagrammi,
rimessi a giorni alternati
con i silenzi ottenebrati
da incontrollabili paure.
Il temporale, abbattendo
camini e antenne, spegne
folli desideri e segna vie
di cadùchi tramonti della
felicità sognata dal mio io.
Un giorno più, uno meno.
Assaporiamo l’oggi per non
patire inintelligibili domani.
Giuseppe Romano
6/09/2021
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