Non servono parole.
Basta uno sguardo per
riannodare il filo che
non si era spezzato,
ma riemerso dalla terra
arida figlia del momento.
Gli occhi sfavillanti.
Gli anni rotolati via
lungo le vie nascoste
dell’universo immane.
Riemergono trascorsi,
malfermi passi, futuro
da vergare su nivei fogli.
Ed i profumi della sera,
aspirati a polmoni pieni,
per non perderli domani.
Si ricompone il puzzle,
le scalate e le discese
complici di una vita.
Il filo conduttore sempre
saldo, con il suo silenzio
accompagnato dell’andato.
Giuseppe Romano
10 agosto 2021
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