Offuscata dalla neve del Baldo,
quasi sciolta da un sole delicato,
testa di cane sonnecchia eremita.
Le nubi viandanti mimetizzano
occhi socchiusi, fissando a nord
e attendendo rari fiori del Baldo.
La primavera e il sole che sgela
destano speranze e nuovi sogni
alla ragione ed ai plebei ignorati.
La quiete, che circonda le baite e
i nidi, spinge l’umano a meditare,
non scordando anime disseminate
Quasi sera, testa di cane, immobile
e severa, vigila sul lago, col castello
testimone perenne di culture eterne.
Giuseppe Romano
6/03/2021
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