Una ruota che rotea.
Un tunnel buio da scavare,
con tanti scalini da lavare.
Un viso sfinito, speranzoso,
sfiora i gradini uno ad uno.
Appare, scortato da frastuoni
cagionati da gelidi metalli,
per fondere il corpo con la
luce, irrradiando un ramo
scavato da troppe stagioni
attraversate in labirinti bui.
Una ruota che gira solcando
vie tortuose a volte, ed anche
dolorose, con piccoli germogli e
rami vivi che arano deliri e vite.
Nel silenzio delle notti insonni,
scorrono frammenti di parole,
unite a bramate lacrime e carezze.
La ruota, abdicata dall’incuria,
ha interrotto la sua corsa oscura
spezzandosi su un borioso muro.
In lontananza un treno avanza,
promessa di viaggi orbi di mete.
Giuseppe Romano
4/03/2021
2 commenti:
Bella anche se mi sembra un pò complessa, forse non riesco più a prestare attenzione alle poesie, la vecchiaia incombe. Ciao Pino e complimenti, un saluto Angelo.
bella,complimenti!
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