Enrico
Buccheri, palermitano di origine, vive a Budrio nei pressi di
Bologna, ed è impegnato socialmente e culturalmente.
Unendoci
la passione per la parola, intesa come trasmissione di pensiero, mi
ha cortesemente inviato una sua poesia al fine di commentarla,
esprimendo, altresì, un giudizio.
Esercizio
sicuramente non semplice in quanto ritengo che, al di là dei
preziosismi tecnici, quel che conta è sempre la sensibilità
dell’anima, che esprime sentimenti, a prevalere.
Enrico
Buccheri,
da buon siciliano, affronta un tema molto controverso in Sicilia sul
nome dato ad una specialità della cucina siciliana: Arancina
(Palermo), Arancino (Catania).
Non
volendo dilungarci su questa diatriba che durerà fino all’eternità,
è doveroso soffermarci sulla poesia di Buccheri, notando che
l’autore, confermando brillanti doti letterarie, utilizza in questo
componimento la rima baciata, con conseguente valorizzazione dei
versi e riesce a descrivere dettagliatamente i diversi ingredienti
utilizzati per la realizzazione della pietanza, le origini storiche,
il dilemma continuo sul nome che identifica la pietanza (maschile o
femminile), quasi un riferimento agli
abitanti
del pianeta che continuamente blaterano sul sesso (normale,
diverso), come se ogni identità prescindesse dall’essere persona,
con una sua condizione umana, con una personale voglia di vivere,
sognare, amare in assoluta libertà.
E’
una lezione di etica che Enrico Buccheri ci vuole indicare, ma con
una amara conclusione: l’uomo guarda sempre il suo orticello, mai
l’infinito.
Ovviamente
non posso che esprimere un parere positivo su tutta la poesia, per
l’organicità del contenuto, la progressione analitica
dell’argomento trattato, la descrizione delle sensazioni provate
mano a mano che la pallina si completa osservandola con lo sguardo
(/in bocca muove la saliva/).
Un
bel testo che si legge piacevolmente e che rinnova l’amore e la
melanconia per una terra che non si vorrebbe mai lasciare e che
rimane sempre avvinta negli angoli del cuore.
Edera
abbarbicata al muro della vita.
Giuseppe
Romano
14/08/2020
Chicco
stretto a chicco in un opera sopraffina
come
un glomere di api a protegger la regina:
son
migliaia a circondare un ripieno variegato
ricoperti
nell’ insieme da un sol guscio ben dorato.
Capolavoro
culinario, il più gustoso tra gli sfizi,
converte
una rosticceria in galleria degli Uffizi;
se
l’occhio osserva, in bocca muove la saliva:
le
papille bramano il manufatto di Oryza Sativa.
Sempre
alla moda, adatto in ogni occasione
a
merenda, pranzo, cena ed anche a colazione
ha
origini lontane, in Sicilia, con gli Arabi dominanti
che
all’insaputa furon padri di uno dei nostri vanti:
fu
il loro uso di appallottolare nel palmo della mano
un
po’ di riso cotto e aromatizzato con lo zafferano
a
causare la scintilla, un Big Bang della gastronomia
che
donò così all’’umanità una vera leccornìa.
“Il
suo cuore è di carne, ragù con piselli per la precisione”
grida
deciso il conservatore a difesa della tradizione,
“posso
tollerare il burro con formaggio e prosciutto cotto
ma
mai altro ripieno, altrimenti faccio un casotto”.
Ma
l’evoluzione non si ferma e può portare tanti vantaggi
come
gusti nuovi al salmone, pollo, funghi e tutti gli ortaggi.
E
non sia considerata come un buio e mero spauracchio
la
versione dolce alla nutella o col gelato al pistacchio.
E’
patrimonio della golosità conosciuto in tutto il mondo
il
suo aspetto può variare, a volte a cono altre è tondo;
ma
se la forma mutevole è ormai variante accettata
rimane
la questione del sesso che mai è stata acclarata:
“Palla
di riso che resiste ai secoli” come definì il Basile,
può
esser maschio o femmina, è question di campanile;
ma
ognuno la chiami come meglio crede e preferisce
tanto
“Arancina o Arancino” è una diatriba che mai finisce.
E.Buccheri
2 commenti:
Ho molto apprezzato questa poesia!OLga
Non conosco la poesia di Enrico Buccheri però mi ha sicuramente fatto piacere scoprire più cose sulla Sicilia e sullo spirito artistico siciliano.
La ringrazio per la sua visita e per il commento sul mio blog, mi ha dato la possibilità di scoprire e seguire questo blog. Tanti saluti!
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