Il 27 Giugno 1980 il DC-9 Itavia, in volo da Bologna a Palermo, sorvolando il tratto di cielo nei pressi dell'isola di Ustica, veniva abbattuto da un oggetto misterioso e si inabissava con 81 persone a bordo nelle acque del Mediterraneo. Scrissi allora questo testo, pubblicato nel 1994 sul mio primo volume di poesie "Intorno al cerchio" con la sensazione, allora, che, leggendo sui giornali le prime notizie, non si trattasse di un puro incidente strutturale. Dopo quarant'anni, nonostante le varie Commissioni d'inchiesta, il mistero si aggira ancora sulla Nazione, senza che la Verità possa essere stata svelata. In questa Italia, piena di misteri, si continua a rimestare nel torbido, per l'avidità di pochi e la disperazione dei tanti che non hanno ancora avuto giustizia.
Il volo dell'airone
Nuvole senza cielo
vagano all'orizzonte
stormi di uccelli
migrano in occidente
un grande airone
libra le sue ali
per ritrovare l'isola perduta.
Lungo la rotta
che attraversa il mare
sfreccia nel firmamento
assai sereno
con dentro il cuore incanti
di fanciulli
abbarbicati a vuoti
di cristalli.
Sensori costantemente all'erta
la meta si avvicina
poi l'urto inaspettato.
Un misterioso oggetto
l'airone – che placido
planava sull'isola sognata -
indifferente abbatte
bersaglio non voluto
di cinici segreti.
Giuseppe Romano
1980
Da “Intorno al cerchio” di
Giuseppe Romano - 1994
Stampa Priulla Palermo
2 commenti:
Una ferita ancora aperta, che ancora dopo quarant'anni di bugie e depistaggi non si è ancora arrivati ai veri responsabili, un classico per l'Italia dei poteri forti occulti, insieme allo scenario di guerra che quella notte era in corso nei cieli italiani. Ricordiamo le vittime con una preghiera.
Dopo 40anni cosa vuoi scoprire!
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