Cosa ci siamo detti
l’ultima volta
che ci siamo incontrati, 
incapaci d’intendere
reciproci incanti 
attorcigliati coi misteri
che ci portavamo dietro?
Cosa pensavamo
l’uno dell’altro
mentre il fluire del tempo
ci allontanava, creando
spazi orbi di magnete?
Affiorano balbettii
di parole monche e 
tentativi vani di emersioni
per sfuggire all’onda
che ci sovrastava.
Quella luce intermittente,
che si attaglia al cervello,
non mi soccorre 
per risollevare il vigore
antico, riallacciando i nodi
che servono a legare
la barca al sicuro ormeggio. 
                     
                           Giuseppe
 Romano 
             6/12/2018
 
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