Come stai non ti chiedo,
malissimo, lo so. Ma devi
avere pazienza ed aspettare
che passi la piena del fiume,
tornando al fluire normale.
Dopo le guerre, che violentano
uomini e cose, torna la pace,
coi palazzi che rinascono belli,
con gli umani a meditare per
le macerie lasciate sul fronte.
Così è stato da sempre.
Non serve restare in silenzio
quando ti chiedono l'ora, o
versare ancora lacrime amare.
Quelle versate, dopo il tuono
esploso a cielo sereno, forse
non bastano a mondare il dolore,
ma il fiore che cresce ha bisogno
di cure, di humus, di luminosi
sorrisi, non per scordare, ma
per cementare i ricordi.
Arrampicarsi sui fianchi
dei monti, toccare la cima,
cadere improvviso di schianto.
Nonostante il dolore, si rialza
chi è forte, ne ho la certezza.
E non schiaffeggiare chi ti
tende la mano per starti vicino.
Mancate risposte o frasi pungenti
sferzano l'animo del nominato,
causando tormenti violenti.
Con il cielo terso ed il sole
nascente, interdetti a donare
speranze, con il mare che copre
la sabbia, affogando residue parole,
aumenti dolore a dolore.
Giuseppe Romano
3/08/2017
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