I fiori che non colsi
sono appassiti, tutti
turbati dall’incidere
del tempo e pioggia
con il vento freddo
sferzante ore diurne.
Anche i vecchi treni,
vagoni di terza classe,
annientati dal ricordo
di sbuffanti ciminiere,
l’eco di onde marine
soppiantato dal lago.
I fiori che non colsi
dispersi nell’intimo
archivio delle timide
speranze ora andate,
e fiori freschi utopie
dalla sera alla mattina.
Giuseppe Romano
31/01/2022
1 commento:
Bonitas y nostálgicas letras.
Un abrazo.
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