venerdì 14 agosto 2020

Commento alla poesia di Enrico Buccheri


Enrico Buccheri, palermitano di origine, vive a Budrio nei pressi di Bologna, ed è impegnato socialmente e culturalmente.
Unendoci la passione per la parola, intesa come trasmissione di pensiero, mi ha cortesemente inviato una sua poesia al fine di commentarla, esprimendo, altresì, un giudizio.
Esercizio sicuramente non semplice in quanto ritengo che, al di là dei preziosismi tecnici, quel che conta è sempre la sensibilità dell’anima, che esprime sentimenti, a prevalere.
Enrico Buccheri, da buon siciliano, affronta un tema molto controverso in Sicilia sul nome dato ad una specialità della cucina siciliana: Arancina (Palermo), Arancino (Catania).
Non volendo dilungarci su questa diatriba che durerà fino all’eternità, è doveroso soffermarci sulla poesia di Buccheri, notando che l’autore, confermando brillanti doti letterarie, utilizza in questo componimento la rima baciata, con conseguente valorizzazione dei versi e riesce a descrivere dettagliatamente i diversi ingredienti utilizzati per la realizzazione della pietanza, le origini storiche, il dilemma continuo sul nome che identifica la pietanza (maschile o femminile), quasi un riferimento agli abitanti del pianeta che continuamente blaterano sul sesso (normale, diverso), come se ogni identità prescindesse dall’essere persona, con una sua condizione umana, con una personale voglia di vivere, sognare, amare in assoluta libertà.
E’ una lezione di etica che Enrico Buccheri ci vuole indicare, ma con una amara conclusione: l’uomo guarda sempre il suo orticello, mai l’infinito.
Ovviamente non posso che esprimere un parere positivo su tutta la poesia, per l’organicità del contenuto, la progressione analitica dell’argomento trattato, la descrizione delle sensazioni provate mano a mano che la pallina si completa osservandola con lo sguardo (/in bocca muove la saliva/).
Un bel testo che si legge piacevolmente e che rinnova l’amore e la melanconia per una terra che non si vorrebbe mai lasciare e che rimane sempre avvinta negli angoli del cuore.
Edera abbarbicata al muro della vita.
Giuseppe Romano


14/08/2020







Chicco stretto a chicco in un opera sopraffina
come un glomere di api a protegger la regina:
son migliaia a circondare un ripieno variegato
ricoperti nell’ insieme da un sol guscio ben dorato.
Capolavoro culinario, il più gustoso tra gli sfizi,
converte una rosticceria in galleria degli Uffizi;
se l’occhio osserva, in bocca muove la saliva:
le papille bramano il manufatto di Oryza Sativa.
Sempre alla moda, adatto in ogni occasione
a merenda, pranzo, cena ed anche a colazione
ha origini lontane, in Sicilia, con gli Arabi dominanti
che all’insaputa furon padri di uno dei nostri vanti:
fu il loro uso di appallottolare nel palmo della mano
un po’ di riso cotto e aromatizzato con lo zafferano
a causare la scintilla, un Big Bang della gastronomia
che donò così all’’umanità una vera leccornìa.
Il suo cuore è di carne, ragù con piselli per la precisione”
grida deciso il conservatore a difesa della tradizione,
posso tollerare il burro con formaggio e prosciutto cotto
ma mai altro ripieno, altrimenti faccio un casotto”.
Ma l’evoluzione non si ferma e può portare tanti vantaggi
come gusti nuovi al salmone, pollo, funghi e tutti gli ortaggi.
E non sia considerata come un buio e mero spauracchio
la versione dolce alla nutella o col gelato al pistacchio.
E’ patrimonio della golosità conosciuto in tutto il mondo
il suo aspetto può variare, a volte a cono altre è tondo;
ma se la forma mutevole è ormai variante accettata
rimane la questione del sesso che mai è stata acclarata:
Palla di riso che resiste ai secoli” come definì il Basile,
può esser maschio o femmina, è question di campanile;
ma ognuno la chiami come meglio crede e preferisce
tanto “Arancina o Arancino” è una diatriba che mai finisce.
E.Buccheri

2 commenti:

OLga ha detto...

Ho molto apprezzato questa poesia!OLga

Woman Today ha detto...

Non conosco la poesia di Enrico Buccheri però mi ha sicuramente fatto piacere scoprire più cose sulla Sicilia e sullo spirito artistico siciliano.
La ringrazio per la sua visita e per il commento sul mio blog, mi ha dato la possibilità di scoprire e seguire questo blog. Tanti saluti!

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