martedì 22 ottobre 2019

"Malcesine - il paese" di Massimo Casella

Commento a “Malcesine – il paese” di Massimo Casella

Ho appena finito di leggere il libro di Massimo Casella “Malcesine – il paese” che rievoca il viaggio di un bimbo, diventato adulto, che ha voluto rivivere Malcesine vissuta con i suoi occhi di bambino, intorno agli anni ‘70, con gli odori e sapori di quegli anni.

Per me, che ho conosciuto il paese proprio in quegli anni, grazie a degli amici originari di Borago (Brenzone), è stata una piacevole sorpresa rivivere, attraverso le parole di Massimo, i momenti ludici dei bimbi di allora, con i giochi sorti dal nulla, con gli scherzi inventati, con le nonne e le mamme pronte a sgridare e a perdonare.
Attraverso un linguaggio semplice, mai prolisso, Massimo descrive quella Malcesine che non esiste più, perché travolta dal benessere e dai cambiamenti strutturali, un mutamento di pelle che ha quasi cancellato le abitudini di un tempo, così come successo in tanti altri luoghi similari, con una punta di romanticismo e di rimpianto per l’adolescenza oramai alle spalle.

E con piacere ho ritrovato, attraverso la lettura, alcuni personaggi conosciuti quando venivo in ferie dalla mia amata Sicilia, con particolare riferimento al Ben Ben pittore e caricaturista, di cui mi pregio possedere una sua opera.

Come in un film, Massimo Casella fa rivivere le botteghe di un tempo, i vicoli, gli angoli caratteristici del paese, la sua famiglia, padre Casella che fece conoscere Malcesine nel mondo con i suoi viaggi da missionario e a cui sono stati dedicati i giardini pubblici di Piazza Statuto.

C’è nel libro un particolare riferimento al Monte Baldo, raggiungibile con la funivia prima edizione, il Campo Sportivo di Paina, le prime auto, il juke box, i flipper, i giochi elettronici che anticipavano i tempi moderni, le discoteche che ospitavano complessi noti a livello nazionale.

Massimo Casella ha effettuato un viaggio nel tempo attraverso i suoi ricordi, per evidenziare che quei tempi erano ricchi di spiritualità unita ad umanità e semplicità, anche se, spesso, in salita.

Grazie, Massimo, per averci illuminato con il tuo racconto fatto di episodi, arricchendo anche chi, come me, ha la fortuna di abitare in questo splendido paese da circa vent’anni.
Giuseppe Romano
Malcesine, 22/10/2019

lunedì 7 ottobre 2019

Sorrisi



Restano solo gli sguardi,
ancorati all’evolvere del tempo,
meravigliosamente catturati
e intensi nell’intensità
estemporanea della vita,
nell’ansia d’ignoti afflati.

Raccolgo, timoroso e incerto,
annaspando tra eteree barriere,
navigando a vista in mari mossi,
attoniti sorrisi da serbare.

                    Giuseppe Romano

7/10/2019

mercoledì 2 ottobre 2019

Vorrei...



Capire
la tua anima
per elevarla
al cielo oltre le
nubi là dove
splende il sole,
ravvivando
l’ascetico
tuo viso.

Lèggere,
avulso
da nicotine
ammorbanti
tessuti, parole tue,
sgorgate dal cuore e
mondate da piogge
acide sparse tra l’erbe
di campi, ricoveri,
un tempo, di visioni.

Incrociare
civiltà discordi,
per intendere
il tuo ed il mio
Dio, ineguali
eppure eguali.

L’incombente
vespro
s’infrange
sull’orizzonte
mio, prossimo
a far notte.

              Giuseppe Romano

2/10/2019

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