domenica 31 dicembre 2017

Tempi supplementari

 

Un giorno, forse,
troverai il mio nome
tra i fogli accantonati
in un tiretto, custode di
auspici agli anni nuovi.

La cineteca, riposta
nei recessi cerebrali,
animerà volti desueti
e le parole, complici
dell'incedere del tempo.

I tuoi silenzi, macigni
inamovibili e perenni,
scorteranno il declino
ineluttabile e gli auguri
finali, cocci del cessato.


                   Giuseppe Romano


31/12/2017




domenica 24 dicembre 2017

Ragioni



Troveremo ragioni
per uccidere il tempo
che ci ha tradito,
abbandonandoci
nell'inedia quotidiana,
incurante di orfani
dal dubbioso domani.

Il nascituro proclama
la speranza, condita
di miele e arcobaleni,
con Erode, che ordina
mattanze di innocenti,
ed i Re Magi eludenti
cantoni nel buio della notte.

Il fragore di campane
a festa invade il silenzio
della notte ed il gelo
dell'inverno, obliando
tempeste su tranquilli lidi
lambiti dal sorgere del sole.

Troveremo ragioni,
per riprendere la marcia,
spezzata d'improvviso,
sanando le ferite
invisibili del cuore.


                     Giuseppe Romano



23/12/2017





mercoledì 20 dicembre 2017

Strane idee

Il Governo Austriaco ha proposto di concedere ai Tirolesi Italiani di lingua tedesca anche il Passaporto Austriaco (magari annettendosi il territorio del Sud Tirolo "sua sponte"). Una entrata a "Gamba tesa" verso uno Stato estero che ha i confini ben delineati e che tanto versamento di sangue è costato all'inizio del '900. Spero che il Governo Italiano sappia reagire vibratamente e con fermezza alla provocazione riaffermando anche a livello europeo quelli che sono i confini della Nazione Italiana.

giovedì 14 dicembre 2017

Arance


Stillicidio
di arance.

Erano là,
verdi le foglie,
pronte a salpare.

Si ritrovavano
in maggio.

Rinverdivano anni
dal futuro nebbioso,
le labbra inclini al sorriso.

Le arance svaniscono lente.
I logaritmi solo un ricordo.


                            Giuseppe Romano

14/12/2017

mercoledì 6 dicembre 2017

In fondo al viale

Racconteremo,
lo sguardo assente,
dei viali attraversati
con le speranze del domani.

                                                   
















Rammenteremo,
battendo ciglia appesantite,
i nostri primi amori,
abbandonati perchè abortiti
al nascere di carezze allontanate.


















Rivivremo il film
dei soli e delle notti
vissuti istante per istante.














Torneranno in visione
volti amati od anche odiati
che hanno scalfito le certezze
di dubbi palafitte, rifugi 
precari di tormenti.













Con il tramonto,
prossimo a scoccare,
inseguito da fantasmi
e da non risposte
a domande giudicate
senza senso. 













Lo sguardo penetrante 
di una stella conduce
la danza di un cigno
abbandonato. 

In fondo al viale,
quadrifogli autunnali
lasciati a marcire
sul selciato trapassato.

Giuseppe Romano
06/12/2017
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