UNIVERSITA’ DEL TEMPO LIBERO
MALCESINE – PALAZZO DEI CAPITANI
Civiltà delle Ville Venete: Villa Barbaro di Maser.
Il Veneto è un contenitore di gioielli artistici che, oltre a Venezia, può esibire al mondo tanti monumenti che, nei secoli, hanno rappresentato la storia dell’arte e la genialità della cultura italiana.
La Prof.ssa Donatella Bertelli, per molti anni docente di Storia dell’Arte, con la passione di scoprire e raccontare qualcosa di nuovo sugli artisti, condividendo il volto sfaccettato della bellezza, ci ha presentato oggi Villa Maser, in origine Villa Barbaro, realizzata intorno al 1550 dall’Architetto Andrea Palladio, nato a Padova nel 1508 e morto a Maser nel 1580, autore dei progetti di numerose ville, principalmente a Vicenza, che lo resero famoso.
La villa sorge a mezza costa sui colli Asolani e Daniele Barbaro, Umanista, Direttore della Villa, contattò il Palladio per ristrutturarla.
Palladio interviene con abilità riuscendo a trasformare una casa preesistente agganciandola alle barchesse e scavando sulla parete del colle un ninfeo con una peschiera dalla quale l’acqua, grazie ad un sofisticato sistema idraulico, viene trasportata negli ambienti di servizio e nei giardini.
La Prof.ssa Bertelli, nel descriverci la struttura, si sofferma soprattutto sulla sala dell’Olimpo e sulla sala di Bacco.
Sala dell’Olimpo:
La sala prende il nome dalle numerose divinità olimpiche dipinte al centro della volta a botte. All’interno di un ottagono appaiono Afrodite, Ermes, Artemide, Zeus, Ares ed Apollo. Al centro una figura femminile, idendificata come la Sapienza divina, intenta a scacciare con il piede un drago, ritenuta oggi la dea del grano e dell’agricoltura Demetra. Sui finti loggioni appaiono dei personaggi reali: Giustiniana Giustiniani, moglie di Marcantonio Barbaro, accompagnata dalla nutrice e dal figlio Alvise, nonché i loro animali domestici. Altre figure, infine, occupano le pareti dipinte a rappresentare attimi di vita quotidiana.
Sala di Bacco:
Nella sala di Bacco sono dipinte le figure di Apollo e Venere, mentre sulla volta è raffigurato il dio Bacco che crea dall’uva il vino e lo versa nella coppa di alcuni pastori. Nel riquadro di fronte sono raffigurate le allegorie dell’avarizia (Ade) con in una mano una chiave e dell’abbondanza (Cerere) con delle spighe di grano.
La Prof.ssa Bertelli fa notare, inoltre, come il fascino di questa villa viene messo in risalto con il dialogo tra l’architettura reale del Palladio e quella immaginaria degli affreschi del Veronese: cadono i muri, sostituiti da orizzonti; crollano i soffitti, rimpiazzati da sprazzi di cielo e pergole; colonne fittizie e ingannevoli dipinti accentuano le linee di prospettiva, le stanze si fanno più profonde, lo spazio si moltiplica, con i Barbaro che si aggirano per casa sorvegliando la loro dimora, incontrando anche Paolo Veronese, autore dei dipinti di villa Barbaro, e la sua consorte.
La lezione si conclude con la promessa di una possibile visita alla villa per meglio assaporarne la bellezza, i dipinti e l’amenità dei luoghi che fanno da corollario alla villa stessa.
Giuseppe Romano
Malcesine, 18 Dicembre 2024
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