Forse non dovrei scrivere
quelle stucchevoli parole.
Sanno di desueti momenti
e odorano di muffa antica.
Creano imbarazzo a te che
leggi e a chi ascolta litanie
orbe di promesse e domani.
Non è più tempo di festini
ma di necrologi da leggere
in silenzio per non tediare
il vicino che ti sbircia nuda.
Il rigido silenzio affiora tra
parole che non saranno mai
lette per non aprire fenditure
nel muro di limpido cristallo.
Giuseppe Romano
3/08/2025
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