L’odore dell’erba recisa
sa di attimi attraversati
dai profumi di zagara a
primavera, il deflagare
del sole d’estate, vedute
di stelle cadenti d’agosto.
Con il notturno latrato dei
cani a spezzare il silenzio
che accompagna il sonno
sereno di bimbi innocenti.
Improvviso noto l’equino,
i cani di caccia già stanchi,
il vecchio patriarca dolente.
Intanto il mezzadro erudisce
che è certo il taglio dell’erba.
Appagato, il campo respira.
Giuseppe Romano
20/06/2022
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