Intravedo la meta.
Nel calendario delle idee
non percepisco ancora
quando arriverà e come.
Non ho letto il necrologio
che rammenterà l'essere
viandante e l'essere poeta.
Ineluttabilmente verseranno
lacrime le dolci anime
che mi girano d'intorno.
(Voglio sperarlo
e già lo leggo
nei loro occhi)
Chi mi ha conosciuto
affermerà che il tempo
è stato assolutamente breve.
Qualcuno, incuriosito
dall'indelebile silenzio,
si chiederà del sognatore,
cultore di farfalle
che fendevano l'aria
di fiore in fiore.
Liberato dagli orpelli,
leganti liberi pensieri,
scruterò visi noti
nell'oscurità di sere
melanconiche unite
da musiche suadenti.
Gocce di rugiada
per leggere rimpianti
di ciò che non è stato.
Giuseppe Romano
4/04/2016
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