domenica 2 giugno 2024

Commento a “Oculus animae” di Glenda Dal Bosco

 

 

Glenda Dal Bosco è una giovanissima autrice di Malcesine, splendido borgo posto sulla sponda veronese del lago di Garda, che esordisce nel campo letterario con un suo romanzo thriller “Oculus animae” complesso ma articolato che coinvolge il lettore fin dalle prime pagine. Ultimata la lettura del libro, ne sono rimasto positivamente coinvolto e sento quasi la necessità di esprimere un pensiero che mi aiuti a capire il senso dato ai personaggi e a tutta la storia.

Una storia che narra di giovani, di ambiente scolastico, di disagio giovanile, ma anche di amicizia, necessaria alla soluzione del dramma che all’interno si va via via sviluppando, ma soprattutto del profondo malessere che attraversa Marco, il ragazzo protagonista del romanzo, alle prese con le sue ossessioni e/o allucinazioni.

Marco è figlio del tempo che viviamo e vive un rapporto quasi conflittuale con la propria famiglia e con la sorella, che lui vede privilegiata nell’ambito familiare, che lo porta a rifiutare le cure per non migliorare la sua condizione di malato e lo induce ad allontanarsi in modo furtivo d casa per frequentare luoghi poco adatti ad un ragazzo della sua età.

In questo contesto si inserisce il filo conduttore del romanzo, che coinvolge il lettore, creando la giusta tensione, necessaria ad un romanzo giallo, con una scrittura semplice, ma scorrevole che aiuta chi legge ad arrivare nel più breve tempo possibile alla fine per scoprirne la soluzione.

Nel contempo possiamo dire che il mondo scolastico viene sfiorato e mai coinvolto dalle problematiche e dei drammi interiori di Marco, con le sue allucinazioni e le presenze positive e negative che avvincono la sua anima e che vogliono indirizzare in un senso o in un altro la sua volontà; quasi una assenza di chi, come la scuola, dovrebbe affrontare la preparazione didattica dei giovani per aiutarli ad entrare nel mondo del lavoro.

Un silenzioso protagonista di tutto il romanzo è Robert, il gatto di Marco che contribuisce, con l’affetto proprio di un animale domestico, a far sì che Marco trovi attimi di serenità al chiuso della propria stanzetta.

La fine del romanzo svela e rivela i dubbi che i vari personaggi attraversano, con il palesamento della trama che aiuta anche a capire dei vari personaggi che ne fanno parte, con il protagonista che trova alla fine la sua giusta dimensione di figlio, fratello e amico.

Dalla lettura del romanzo una profonda riflessione: I giovani hanno la necessità di sentirsi apprezzati e rivalutati, per non frenare la libertà di pensiero e per consentire loro di volare alto.


Giuseppe Romano


2/06/2024


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