che vaga, inseguendo
aquiloni, oltre i monti,
alla ricerca inane
di mete inesplorate.
Silente.
Brucio attimi
della tua vita virtuale,
tromba d'aria che abbatte
puri paesaggi, assorbendo
anime assetate di corpi
.
Silente.
Chiedo se il vento impetuoso,
che travolge l'essere fragile,
sarà tollerante,
mendicando perdono
per non avere mirato preghiere
tra le navate del tempio di un dio minore.
Silente.
Con la tua musica,
che seziona vasi sanguigni,
invadendo anima e corpo,
avviluppati dall'ineluttabile fato,
alieni oramai dalla ragione del tempo.
Silente, attendo d'incrociare lo sguardo impaurito.
Giuseppe Romano
23/06/2012
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