Intendo il tuo pensiero che vaga, inseguendo aquiloni, oltre i monti, alla ricerca inane di mete inesplorate. Silente.
Brucio attimi della tua vita virtuale, tromba d'aria che abbatte puri paesaggi, assorbendo anime assetate di corpi . Silente.
Chiedo se il vento impetuoso, che travolge l'essere fragile, sarà tollerante, mendicando perdono per non avere mirato preghiere tra le navate del tempio di un dio minore.
Silente.
Con la tua musica, che seziona vasi sanguigni, invadendo anima e corpo, avviluppati dall'ineluttabile fato, alieni oramai dalla ragione del tempo.
Silente, attendo d'incrociare lo sguardo impaurito.