E arriva il tempo che
ti guardi indietro con
il corpo arso dal sole
di luglio e dagli anni.
Panorami attraversati
in contenitori di latta,
compagni di viaggio
le valigie, struggenti
pensieri e vie ignote.
Le parole sparse tra
l’onde dell’etere con
rimpianti e speranze
sul futuro di domani.
Oggi, che quel futuro
riempie i tuoi giorni
ogni giorno, largo al
rimpianto per anime
che hanno fatto parte
della tua prima vita e
che non colmano più
l’andare nel labirinto.
Nel silenzio delle ore
che ininterrottamente
scivolano tra le ombre.
Giuseppe Romano
24/05/2025