Eppure quella, mattina e sera, dispiega l'ali, dimenticando di guardarmi strano.
Allora vedo il film della trazzera mia, sempre in trincea, ad arginare le derive dell'humus che avevo perso, ritrovato, ancora perso.
Le arance del comò a ricordarmi che il caldo vento, intriso di rossa rena, alita sul viso per non scordare casa mia. Giuseppe Romano 29/07/2011 - ore 19,00 In volo da Palermo a Verona
In queste sere d'autunno che sa di primavere capelli corvini occhi di bambini tristi fragili coralli rossi come quelle labbra rosse che fremono in attesa di improvvise saette che accecano al buio per poi colpire al cuore.
L'anima fugge
frivole parole parlano del tempo
l'io spazia tra le corsie dell'universo muto e accorato Giuseppe Romano da: Rosa fresca aulentissima - Federico Editore - 2000
Esplode la bomba L'autostrada un inferno La fine di un sogno Un anno da allora Speranza di vita Ricordo di eroi Parole e parole Fatti concreti che i morti Di un giorno Possano almeno Servire a qualcosa. Giuseppe Romano da "Intorno al cerchio" - Stampa Priulla - Palermo - 1994
Vermiglio il sangue scorre sull'arena l'odore acre si frammischia ai suoni ed agli olè di gente senza cuore. Colpito dall'espada del torero muggisce inferocito e con orgoglio raccoglie le sue forze per tentare di dare addio alla vita da vincente.
Ma il fato ha già deciso il vincitore.
La vista è annebbiata dal dolore, va incontro alla muleta che - marrana - dissimula giochi di potere per poi colpire senza sentimenti ed eccitare voglie ormai represse.
E' già passato l'urlo della folla, sull'abbrunato campo della sera un rivolo di sangue senza nome. Giuseppe Romano da "Intorno al cerchio" - Stampa Priulla - Palermo - 1994