Osservando
l'Alcàntara
che buca
laviche gole
vibro,
fantasticando l'onda
che sfiora la mano.
Resterò travolto
dall'avanzare
dell'acqua pungente,
inondato da
pulsioni e incertezze.
Come
l'Alcàntara
affiori all'istante
da assolate
contrade.
Tra i silenzi dei gesti,
gli sguardi innocenti,
le parole banali,
i rumori impetuosi
dell'acqua.
Attendo
l'avvento dell'onda
per abbattere
gli argini
che invitano il fiume
a tracimare i confini
del tempo normale.
Giuseppe Romano
1/08/2008
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