domenica 22 dicembre 2019

Trafori

        

                                                      Ci siamo detti…

                                                      Non mi ricordo più,
                                                      ma era estate
                                                      ed eri dea
                                                      agli occhi miei,
                                                      che i tuoi scrutavano
                                                      quasi di soppiatto,
                                                      sperando di inglobare
                                                      i tuoi misteri,
                                                      bozzoli ancora
                                                      da scartare.

                                                     Ci siamo detti..

                                                     Nulla da tramandare
                                                     a chi scava le emozioni
                                                     sparse come sabbia
                                                     nel deserto di una spiaggia,
                                                     con la rete intricata
                                                     dai trafori
                                                     complicati della vita
                                                     ed i giorni inesorabili
                                                     che si dilettano a scolpire
                                                     ostacoli da seminare
                                                     sul percorso degli umani sogni
                                                     che ci aiutano a volare.

                                                     Ci siamo detti…

                                                     Ma lo sappiamo solo noi
                                                     perchè i miei pensieri
                                                     ed anche i tuoi
                                                     rimarranno scolpiti
                                                     nell'antro più recondito
                                                     del cuore,
                                                     forziere inaccessibile
                                                     ai quotidiani farisei.

                                                                                      Giuseppe Romano

             21/12/2019

martedì 3 dicembre 2019

1963 -La mia prima poesia. Il ponte ha visto passare molta acqua del fiume.

lunedì 2 dicembre 2019

AMICI DI NAVENE -VISITA ALL'ABBAZIA



      L’Associazione Amici di Navene ha organizzato in data 30/11/2019 una gita per visitare l’Abbazia di Novacella e, nel pomeriggio, i mercatini natalizi di Bressanone in Alto Adige.
      Visita molto interessante dal punto di vista storico al fine di approfondire con maggiori conoscenze il percorso avuto da alcune zone del nostro paese non facilmente noto.
      Partiti dalla stazione di Malcesine alle 7,00, siamo giunti alle 9,30 nei pressi dell’Abbazia dove ci attendeva la guida che ci avrebbe condotto all’interno per illustrarci e raccontarci la vita dei canonici, nonchè le curiosità architettoniche della struttura. 



      Fondata nel 1142 dal vescovo Hartmann di Bressanone, ben presto diventò il centro di una vita culturale per mezzo dei canonici che organizzarono una scuola con convitto annesso, dedicandosi, inoltre, alla ricerca scientifica e all’arte.
      Il Castel Sant’Angelo e il campanile risalgono al 1200 ed il chiostro gotico presenta arcate ogivali e un ricco tesoro di affreschi.
      Ritengo, però, che il cuore pulsante dell’abbazia debba essere, sicuramente, la Biblioteca che conserva preziosi manoscritti e codici miniati realizzati nello scrittorio di Novacella. Interessante notare che i volumi sono stati selezionati per argomento per consentirne una rapida consultazione.



      Altro gioiello dell’Abbazia è la Basilica di Santa Maria Assunta, interamente rifatta nel Settecento in stile barocco da Giuseppe Delai con la conservazione del presbiterio gotico. La chiesa conserva numerosi pregevoli dipinti e affreschi, alcuni di Matthaus Gunther e costituisce un tipico esempio del Barocco Alpino e Bavarese. 


 
      Attualmente l’Abbazia ospita canonici che operano in parrocchie del Sud-Tirolo ed è sede della scuola abbaziale e di un “Centro Convegni” che offre percorsi formativi per tutte le età.
      A latere dell’Abbazia, la Cantina che è annoverata tra le più antiche del mondo e che produce degli ottimi vini provenienti da vigneti di proprietà dell’Abbazia stessa.



      Un arricchimento culturale che ci ha permesso di valutare ed ammirare uno dei patrimoni artistici esistenti in Italia.




      Ultimata la visita all’Abbazia, la comitiva si è trasferita a Bressanone per la pausa pranzo presso il Ristorante Trauben Wirt, con un menù tipico a base di canederli, filetto di maiale, polenta di Storo e dessert.
      Un ottimo pranzo che ci ha consentito di affrontare il pomeriggio per la visita a Bressanone con i suoi mercatini di Natale.
      Bressanone, in tedesco Brixen, è un Comune di circa 22.000 abitanti nella Provincia Autonoma di Bolzano ed è il capoluogo storico, atistico, culturale, economico, sociale ed amministrativo del comprensorio della Valle Isarco.
      Fu fondata nel 901 ed è sede della diocesi di Bolzano-Bressanone costituita nel 1964, staccandosi dall’arcidiocesi di Trento.
      La città presenta una architettura tipica dell’Alto Adige in ottimo stato di conservazione, con importanti strutture quali il Palazzo Vescovile ed il Palazzo Municipale.



      Esaurita la visita alla Città ed ai mercatini colmi di prodotti tipici del luogo, la comitiva si è trasferita all’interno del Palazzo Vescovile per assistere ad uno spettacolo unico ed inedito:
     Natalie, incantevole spettacolo di luci e musica per il Natale di Bressanone.
      Abbiamo assistito, così, a “Il sogno di Soliman”. Un viaggio emozionante che ci ha permesso di conoscere la storia e l’avventura dell’elefante di Bressanone.



      L'elefante, a cui è dedicato lo show, è stato uno degli ospiti più straordinari che abbia visitato Bressanone. L'animale esotico fu un dono del re portoghese Giovanni III al nipote Massimiliano II d’Austria.
      Gli artisti della luce “Spectaculaires – Allumeurs d’Images” hanno animato le facciate della Hofburg con moderne tecniche di videomapping creando una atmosfera unica e magica.
      Siamo rimasti veramente incantati dalla bellezza dei colori, dall’animazione e dalla musica che ha accompagnato lo spettacolo.
      Alla fine, stanchi, ma soddisfatti, abbiamo raggiunto il pullman per iniziare il ritorno a casa.



      Come sempre un ringraziamento all’Associazione Amici di Navene che ci ha consentito di accrescere le nostre conoscenze e dell’arte e del territorio, sperando in un prossimo incontro con mete sempre diverse, ma ugualmente interessanti.
    Un ringraziamento particolare a Martina, Alison ed Anna che, con la consueta precisione, hanno consentito agli intervenuti di vivere una giornata sicuramente diversa dal quotidiano.

                                                                               Giuseppe Romano

Malcesine, 2/12/2019

domenica 1 dicembre 2019

Regina


Sei la luna che
illumina la terra
con dolcezza,
incontrastata
regina
del mio canto

La mia preghiera
limpida giunga
e viva, saetta
scoccata da un
invisibile arco.

Rivedo la luce
della luna
nel mio cuore
ed il tuo viso
diafano,
indelebile
sogno del mio io.

             Giuseppe Romano​

1/12/2019

domenica 17 novembre 2019

I miei deserti di Carolina Monaci



Una serata speciale questa sera al Palazzo dei Capitani di Malcesine. Carolina Monaci ha presentato il libro   "I miei deserti"  racconta il suo  essere donna, figlia, madre, atleta, maratoneta  con finestra sul deserto. Un appassionato racconto di sofferenza, solitudine, felicità per i traguardi raggiunti  che invito a leggere. A supporto della serata, oltre alla Valentini Editore che ha editato  il  libro, Michela Bertuzzi ed il sottoscritto Pino Romano. Felici di essere stati coinvolti nel progetto da  Carolina. Un grazie speciale al numeroso pubblico che ha assistito alla serata.

lunedì 11 novembre 2019

Visita a Trieste

 

 

Tra i tanti luoghi che ho avuto la fortuna e l’opportunità di visitare, Trieste è, sicuramente, una Città che mi ha sempre affascinato per la sua storia, il suo territorio, per il suo essere terra di confine. Ed è per questo motivo che, quasi alla fine di questo anno 2019, ho colto l’occasione per tentare di assaporare l’aria e l’atmosfera di una città che da sempre aspiravo di conoscere.
Collocata fra la penisola italiana e l’Istria, ubicata a qualche chilometro dal confine con la Slovenia, è capoluogo della regione a statuto speciale Friuli Venezia Giulia, ponte tra Occidente e Oriente; rappresenta un punto d’incontro tra diverse culture, religioni ed economie, ma è anche il simbolo più evidente della resistenza e del volere essere indiscutibilmente territorio italiano, come ben si evince dallo studio del conflitto avvenuto agli inizi del 1900.
Giunto nel primo pomeriggio del primo giorno di novembre alla Stazione Centrale, la piazza antistante si è subito presentata ai miei occhi con la sua maestosità e i suoi palazzi che già anticipavano la bellezza della Città, i fasti dell’impero austro-ungarico di cui la Città è impregnata, e, soprattutto, l’ordine che la distingue.



Raggiunto l’Hotel Milano, sede del mio breve soggiorno, sono stato accolto con l’affabilità che contraddistingue sempre il viaggiatore desideroso di riposo e di coccole.
Espletate le usuali pratiche amministrative di accoglienza, con lo spirito di un neofita assetato di conoscenza, accompagnato da un leggerissimo vento dai triestini battezzato borina, percorrendo la Via Roma, mi sono incamminato ammirando i bellissimi palazzi che via via si presentavano ai miei occhi, fino ad immergermi, dopo Piazza della Borsa, nella Piazza Unità d’Italia.
Immensa, sensuale, unica, per i palazzi ognuno sede di strutture pubbliche che governano la politica e l’economia della città.
Piazza Unità d’Italia è la piazza principale di Trieste, di pianta rettangolare si apre da un lato su uno splendido lungomare, sul Golfo e sul porto che accoglie il traffico mercantile e turistico proveniente da tutto il mondo.



Superata l’emotività determinata dall’impatto con una Città pregna di memoria storica e incantato dalla ricchezza architettonica che pervade la totalità delle sue strutture, ho iniziato, nei giorni successivi alla mia, purtroppo breve, permanenza, a visitare alcuni luoghi simbolo che tanto lustro hanno dato e daranno alla città,
La prima tappa del mio girovagare non poteva che essere il Castello Miramare.
Realizzato tra il 1856 e il 1860 per volere di Massimiliano d’Asburgo, arciduca d’Austria, dà sul mare ed è circondato da un vasto parco di circa 22 ettari.
I saloni interni testimoniano, con le suppellettili esposte, tutte rigorosamente d’epoca, la sontuosità e la ricchezza del periodo storico vissuto dalla casa reale d’Austria.



Dopo la visita a Miramare, mi sarebbe piaciuto visitare il Museo Ferroviario, cosa che non è stato possibile fare in quanto, già da qualche tempo, chiuso per restauro. Conto di visitarlo appena pronto per rivivere l’atmosfera vissuta in impianti ferroviari durante la mia esperienza lavorativa dal 1970 al 1994 nelle Ferrovie dello Stato, Azienda pilastro del trasporto nazionale ed internazionale su rotaia di persone e merci.
Passeggiando sul lungomare, mi sono imbattuto nel Salone degli incanti (ex pescheria) che ospitava l’ultimo giorno della mostra “Disobbedisco”.
La mostra, curata da Giordano Bruno Guerri, scrittore, giornalista e storico italiano, rievocava l’impresa di Gabriele d’Annunzio a Fiume nel 1919 che aveva lo scopo di evitare l’annessione della città alla Jugoslavia.
Mostra molto interessante con l’esposizione dell’automobile usata dal D’Annunzio per l’ingresso in Fiume, nonché di altri cimeli, a testimonianza dei momenti storici vissuti in quegli anni dopo la Prima guerra mondiale. 


 
Nel peregrinare attraverso la città, non poteva sicuramente mancare una visita al Colle di San Giusto, con il Castello, visto purtroppo solo esternamente, e la bellissima Cattedrale.
Principale edificio religioso cattolico di Trieste, è stato realizzato agli inizi del 1300 unendo due chiese, dando così vita ad una Cattedrale maestosa. La facciata è caratterizzata da un ampio rosone, mentre l’interno è di stile neo-romanico.
Sul piazzale del Castello si erge il Monumento ai Caduti.



La visita alla città ha contemplato il Museo Scenografico Teatrale ubicato all’interno di Palazzo Gopcevich, dove era ospitata anche una mostra relativa “VEDUTE E VISIONI DI PORTO VECCHIO”, con le immagini riproducenti momenti di vita portuale.




Avrei voluto visitare anche la Sinagoga della Città, ma ho potuto ammirare solo l’esterno della struttura, non essendo stato possibile far coincidere gli orari di apertura della visita guidata. Ho potuto ammirare, però, l’interno del Caffè Letterario San Marco.
Fondato nel 1914, posto alle spalle della Sinagoga, è celebre per essere sempre stato uno dei principali ritrovi degli intellettuali del luogo, nonché, per essere stato ritrovo di patrioti anti-austriaci durante la prima guerra mondiale. Conserva ancora quell’aria aristocratica di un tempo, con al suo interno una libreria che ne rafforza l’atmosfera intellettuale.
 



Di fronte all’Hotel dove ero alloggiato c’è il Conservatorio di musica Giuseppe Tartini con una bellissima scala per l’accesso ai piani superiori, e con dei saloni che consentono,durante l’anno, la programmazione di concerti.





La mia breve visita a Trieste è giunta al termine, ma non posso omettere di dire che poco prima di lasciare l’Hotel Milano mi si è offerta una occasione unica.
Ho conosciuto una persona speciale: Zosi Zografidou, docente presso l’Università Aristotele di Salonicco, ma soprattutto poetessa e vincitrice nel 2017 del Premio Letterario Gorgone D’Oro di Gela (CL) con il volume di poesia “Parole notturne” (Circolo Culturale Menocchio -2016), che mi ha onorato, con semplicità, della sua parola, con un graditissimo commento sulla mia poesia. La ringrazio per questo.
Vorrei chiudere questo mio diario con un ringraziamento agli operatori dell’Hotel Milano che mi ha ospitato in questo mio breve soggiorno e con la pubblicazione delle sottostanti poesie scritte nell’occasione.




Verso il mare aperto

La nave ha alzato l'àncora.

È il mare aperto che
l'attende, e l'ignoto.

Ma il suo cuore freme.

Compagna la speranza,
per un'altra alba
con un sole caldo,
senza nubi.
Aggrappati alla luce,
senza se e senza ma,
con la lancia di salvataggio
che ti protegge il fianco.

Non ignorare segnali Morse
che giungono dall'etere,
magari distorti e discontinui,
eppure sinceri e mai superflui.

La nave raggiungerà
un nuovo porto piegando
il rollio del momento.

Giuseppe Romano

Trieste,
4/11/2019










Trieste

L’alabarda ha colpito
il cuore e i sensi
nel giorno
dell’arrivederci,
con i fregi
dei suoi palazzi
senza età.

Trieste,
gravida di storia,
ancora gonfia
di martiri, grida
la libertà di ieri
e di domani.

Non occultiamo
la memoria.

La vita necessita
dei suoi amori.

Giuseppe Romano

Trieste, 6/11/2019


Un particolare ringraziamento alla Città di Trieste.


Giuseppe Romano


11/11/2019



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