domenica 28 giugno 2020

Dilemma



Il bosco colmo di alberi e
foglie, aride, disseminate
per gli intricati sentieri.
Sprazzi di raggi solari
penetrano tra le ombre
inquietanti della sera.

Il mio fantasma, brado,
si aggira, inosservato,
eludendo rovi e serpi.

E la mia coscienza,
assorbita dalla luce,
insegue il dilemma.

            Giuseppe Romano

       28/06/2020

sabato 27 giugno 2020

La tragedia di Ustica - Quarant'anni dopo.

Il 27 Giugno 1980 il DC-9 Itavia, in volo da Bologna a Palermo, sorvolando il tratto di cielo nei pressi dell'isola di Ustica, veniva abbattuto da un oggetto misterioso e si inabissava con 81 persone a bordo nelle acque del Mediterraneo. Scrissi allora questo testo, pubblicato nel 1994 sul mio primo volume di poesie "Intorno al cerchio" con la sensazione, allora, che, leggendo sui giornali le prime notizie, non si trattasse di un puro incidente strutturale. Dopo quarant'anni, nonostante le varie Commissioni d'inchiesta, il mistero si aggira ancora sulla Nazione, senza che la Verità possa essere stata svelata. In questa Italia, piena di misteri, si continua a rimestare nel torbido, per l'avidità di pochi e la disperazione dei tanti che non hanno ancora avuto giustizia.

Il volo dell'airone


Nuvole senza cielo
vagano all'orizzonte
stormi di uccelli
migrano in occidente
un grande airone
libra le sue ali
per ritrovare l'isola perduta.

Lungo la rotta
che attraversa il mare
sfreccia nel firmamento
assai sereno
con dentro il cuore incanti
di fanciulli
abbarbicati a vuoti
di cristalli.

Sensori costantemente all'erta
la meta si avvicina
poi l'urto inaspettato.
Un misterioso oggetto
l'airone – che placido
planava sull'isola sognata -
indifferente abbatte
bersaglio non voluto
di cinici segreti.


Giuseppe Romano

1980
Da “Intorno al cerchio” di
Giuseppe Romano - 1994
Stampa Priulla Palermo


venerdì 19 giugno 2020

Gocce



Gocce, non troppe, non poche,
a volte sospese, coprono basole,
per non tradire Elpìs, che, quieta,
resta celata nel vaso di Pandora.

L’alito dell’istante squassa
la silenziosità dell’anima,
rammentando coscienze
che ti riscoprono vivo.

Rivedo in palude gli aironi,
in attesa di tornare a volare,
raccolti in se stessi, e gocce
sfiorare braccia conserte.
Brilla la stella di Teheran.

             Giuseppe Romano


19/06/2020

sabato 13 giugno 2020

Targa Florio


Come solitarie carovane
carrozze metalliche
divorano rotaie, roventi 

per il sole afoso di Sicilia,
lungo l’infinito rettifilo che
rasenta l’arteria asfaltata.

A monte, carciofi di Cerda
pronti a divenire pietanze
di nobili e contadini canuti.

Tuono a ciel sereno, irrompe
un Ferrari, incalzato da un
Porsche, a caccia di ricchi trofei.

Il rombo dei motori rompe
il silenzio ancestrale attraverso
circuito tortuoso di irte montagne.

Il convoglio ferrato prosegue
la corsa, i bolidi fuori di vista
ansiosi di raggiungere mete.

Sulla strada infuocata
duelli, motori, tragici
eventi di un giorno.

Il treno arriva a destino,
la targa completa la gara,
mare e montagna silenti.

Avevamo vent’anni, sogni
incipienti, amori invitanti,
clessidre da interpretare.

                     Giuseppe Romano
                       
13 Giugno 2020
Omaggio alla Targa Florio,
orgoglio siciliano che si
disputava sulle strade del
circuito delle Madonie in
Provincia di Palermo.
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