Era Natale anche per noi che
correvamo, gli abiti di festa,
con le sedie in mano a caccia
di posti nella angusta chiesa
custode di anime innocenti.
I signori a mostrare le pelliccie
che non servivano nell’inverno
fenice e misterioso in prima fila.
Dopo i signori, si poteva baciare
il piede del bambino per lucrare
indulgenze e, forse, il Paradiso.
Le stelle a riscaldare la stalla e
il cielo per quel bambino nato
per salvare le anime del mondo.
Anche adesso è Natale, la gente
a credere nei sogni, inseguendo
le luminarie e gli effimeri regali.
In oriente le terre sono colorate
dal sangue di anonimi preda di
mercanti senza cuore che fanno
guerre e danni a popoli spogliati.
E, nel silenzio di giornate fredde,
scopri un’ombra che, sordida, nega
accoglienza a bimbi, giunti da terre
aliene colpite da fame e guerra, rei
di pregare un Dio di diverso nome.
E’ Natale. Un bimbo silente piange.
Giuseppe Romano
24/12/2025
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