In queste acque putride,
sature di perversi miasmi,
non so cavalcare il mare.
Dall’alto di grattacieli vestiti a
festa signori inanellati emettono
sentenze per dire ma non fare.
Si continua a morire nelle terre
di nessuno e a rimandare incontri
con nuvole nere oscuranti il sole.
Non so nuotare in questo derelitto
mondo orfano di vite abbandonate
sui rifiuti esposte al vento e al sole.
Stillicidio di popoli annientati da
bramosia di avidi lanzichenecchi
che vogliono la roba dei perdenti.
Ed io continuo a non saper nuotare.
Giuseppe Romano
30/07/2025
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