Quanti fiori, appena sbocciati,
recisi da temporali improvvisi
che fanno schiantare certezze.
Fulmini che abbagliano stanze
desolatamente vuote private di
domani radiosi ormai oscurati.
Nubi nere abbattono sicurezze
con la rabbia quotidiana che ci
accompagnerà perfida perenne.
Sulla nuda terra solo le lacrime
amare, ogni giorno, delle madri
annientate da tormenti al cuore.
Abbarbicata ai muri l’edera per
rammentare questi fiori falciati
sensa senso con Benaco silente.
Giuseppe Romano
11/07/2025
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