UNIVERSITA’
DEL TEMPO LIBERO
MALCESINE
– PALAZZO DEI CAPITANI
ANNO
ACCADEMICO 2025-2026
-
Conoscere i capolavori dell’umanità: La Cappella Sistina di
Michelangelo.
Il
nuovo anno accademico dell’Università del tempo libero ha
inserito, tra gli argomenti da trattare, la Cappella Sistina, un
capolavoro dell’Umanità che tutto il mondo ci invidia.
La
lezione odierna è stata tenuta dalla Prof.ssa Albertina Cortese che,
con passione e competenza, ci ha illustrato, per linee generali, la
genesi e le caratteristiche della Cappella.
Premesso
che dal 1878 è il luogo dove si svolge il conclave (Riunione
plenaria dei cardinali riuniti, al massimo entro 20 giorni dalla
morte di un pontefice, per eleggere il nuovo), la Cappella Sistina,
dedicata a Santa Maria Assunta in Cieli, è la principale Cappella
del Palazzo Apostolico, nonché uno dei più famosi tesori culturali
e artistici della Città del Vaticano, Sede temporale attuale dei
Pontefici Romani.
Costruita
tra il 1475 e il 1481 circa da Papa Sisto IV della Rovere, lunga
40,20 mt, larga 13,40 mt, è alta 18 mt con un soffitto a botte alto
al centro 20 mt., aveva all’inizio una funzione periferica in
quanto i Papi non risiedevano in Vaticano, ma al Quirinale in quanto
anche capi temporali dello Stato Pontificio.
Sisto
IV, già dopo la sua elezione (agosto 1471), iniziò un’opera di
interventi di recupero e monumentalizzazione del tessuto urbano di
Roma che culminò nella ricostruzione e nella decorazione della
cappella palatina del Palazzo Apostolico che, successivamente, prese
il suo nome.
Il
progetto architettonico (1473) fu realizzato da Baccio Pontelli e
l’intero edificio fu rivestito di una cortina laterizia, rinforzato
da un basamento a scarpa e furono realizzate nuove volte.
Lo
splendido complesso voluto da Sisto IV fu anche nei decenni
successivi al centro degli interessi dei pontefici, con notevoli
interventi di interesse culturali, ma agli inizi del 1504, per uno
smottamento delle strutture, fu necessario intervenire
strutturalmente per ripristinare la cappella mettendola in sicurezza.
Il
Pontefice regnante Giulio II della Rovere fece restaurare la volta
rendendola agibile dopo la metà di ottobre.
Nell’aprile
del 1506 venne a Giulio II l’idea di rifare la decorazione della
volta e affidò a Michelangelo Buonarroti anche i lavori per la
realizzazione di una Sepoltura del papa. Il progetto venne bloccato
per intrighi che determinarono la temporanea fuga di Michelangelo da
Roma, ma, superate le incomprensioni, l’artista ritornò a Roma e
firmò un nuovo contratto per realizzare la decorazione del soffitto
utilizzando tecniche di pittura innovativa che richiedevano, per la
difficoltà dell’opera, strutture di supporto e una speciale
impalcatura al fine di permettere un lavoro agevole in ogni parte
della volta.
Con
l’aiuto di diversi artisti suoi assistenti (Botticelli,
Ghirlandaio, Perugino) Michelangelo decorò le pareti e la volta con
affreschi che riproducono le Storie di Mosè, le Storie di Cristo, il
Giudizio Universale.
Le
volte e le lunette furono realizzate da Michelangelo tra il 1508 e il
1512, mentre la parete di fondo sopra l’altare (del Giudizio
universale) tra il 1535 e il 1541 circa.
Nella
sua opera Michelangelo narrò la creazione del mondo e la narrazione
biblica dell’umanità col Giudizio universale e l’Arca di Noè,
rappresentando i vari personaggi nudi per indicare la
forza spirituale dell’uomo e
una visione grandiosa dell’umanità, un’idea di “uomo-eroe”
che grandeggia anche nel peccato richiamandosi al concetto di
antropocentrismo proprio del Rinascimento.
Censurata
negli anni, il 21 gennaio 1564 la Congregazione del Concilio di
Trento dispose la copertura di ogni oscenità affidando il compito a
Daniele di Volterra che fu soprannominato “Braghettone” che si
limitò comunque a rivestire con panni svolazzanti le nudità di
alcune figure con la tecnica della temperatura a secco con
l’eccezione della coppia di San Biagio e Santa Caterina
d’Alesandria che erano oggetto delle critiche più scandalizzate.
In
occasione dei lavori di restauro concluso nel 1994 dopo tre anni,
tutte le “braghe” tarde sono state asportate, mentre sono state
mantenute quelle cinquecentesche, testimonianza storica della
Controriforma.
Da
evidenziare che nel 1517 Martin Lutero si separò dal Cattolicesimo
dando vita al Protestantesimo e Michelangelo, con la sua pittura, ha
voluto far vedere il cambiamento e il suo dolore.
La
Cappella Sistina è, indubbiamente, un’opera grandiosa realizzata
in un particolare periodo storico (Rinascimento) che si sviluppò in
Italia tra la fine del Medioevo e l’inizio dell’età moderna e
che diede vita ad un nuovo modo di concepire il mondo e sé stessi,
sviluppando le idee dell’Umanesimo, influenzando per la prima volta
anche le arti figurative e la filosofia corrente.
Sconvolgimenti
economici, politici, religiosi e sociali che sicuramente hanno
indirizzato Michelangelo a sviluppare le sue tematiche pittoriche
anche nella realizzazione degli affreschi che si possono ammirare
visitando la Cappella Sistina, luogo dove si svolge il conclave per
l’elezione dei Papi, inserita nel percorso dei Musei Vaticani dello
Stato Città del Vaticano che, dopo la caduta dello Stato Pontificio
nel 1870, diventò Sede Universale del Cristianesimo, nonché sede
temporale dei Papi.
Giuseppe
Romano
Malcesine, 18
Novembre 2025