sabato 1 febbraio 2025

L'inferno nell'immaginario di Dante (1^ Parte)

UNIVERSITA’ DEL TEMPO LIBERO

MALCESINE – PALAZZO DEI CAPITANI


L’inferno nell’immaginario di Dante (1^ parte)


    Nell’incontro precedente la Professoressa Luciana Calzà ci aveva “presentato” la vita di Dante Alighieri in tutte le sue sfaccettature: privata, politica, artistica, anticipandoci l’argomento successivo che avrebbe trattato: la Divina Commedia, cioè l’opera nota in tutto il mondo, vanto della cultura italiana.

    Il percorso iniziato nella scorsa lezione prosegue, pertanto, nella introduzione dell’Inferno.

    Dante presta attenzione al significato dei numeri: non a caso le terzine dell’opera sono 14223, un multiplo di 3.

     E’ ovvio che Dante si basa sulle teorie tolemaiche.

    In questa concezione la Terra si trova al centro dell’universo ed attorno ad essa ruotano il Sole, la luna e gli altri pianeti. I confini del mondo conosciuto erano: le colonne d’Ercole, a nord le regioni fredde delle tundre, ad est i monti Urali, a sud il deserto del Sahara. Lucifero è collocato alla fine della voragine che si apre sotto la città di Gerusalemme: sotto la crosta terrestre si trova la porta dell’inferno.

    L’inferno inizia esattamente dopo l’attraversamento del fiume Acheronte.

    Questo confine fisico serve a Dante per dividere il mondo dei morti da quello dei vivi. Sulla riva del fiume si intravedono le prime anime: sono riconoscibili come entità, ma trasparenti. Sono prive di materia e sono gli ignavi che, in vita, non hanno saputo fare delle scelte. Poichè per Dante è fondamentale che l’uomo faccia delle scelte, gli ignavi vengono condannati all’antinferno.

   Attraversato il fiume Acheronte, Dante e Virgilio approdano nel Primo Cerchio: Il Limbo dove si trovano le anime nate prima di Cristo.

    Proseguendo il cammino incontra gli Incontinenti: coloro, cioè che in vita non sono riusciti a contenere i loro istinti. Tra questi vi troviamo, in ordine procedendo verso il basso : lussuriosi, golosi, avari, iracondi ed accidiosi. Segue un precipizio e nel VI colloca gli eretici. Il settimo cerchio è dedicato ai violenti: contro il prossimo, contro se stessi e contro Dio. Nell’ordine verso il basso. a seguire i fraudolenti organizzati nelle bolgie. Successivamente i traditori: dei parenti, della patria, dei benefattori, degli ospiti.

   Nel fondo, conficcato nel ghiaccio vi è Lucifero.

   Il Purgatorio è l’unico regno che ha una durata temporale, è un luogo fisico. Esso è stato formato dalla terra che è stata spostata da Lucifero man mano che precipitava e creava la voragine. Nel purgatorio tutte le anime sono destinate alla salvezza: il tempo di permanenza delle anime in questa regione dipende dal tipo di peccato commesso.      Quando ci sarà il giudizio universale il Purgatorio scomparirà.

   Cosa c’è dopo la morte?

    Questa è la domanda che tutti noi ci poniamo e che Dante si è posto a suo tempo e prova a dare una risposta nell’opera da lui composta.

   Cronologia del viaggio dantesco:

   Dante è il protagonista del viaggio e al tempo stesso autore del viaggio. Inizia a scrivere nel 1304, ma nel racconto narra che il viaggio inizia nel 1300, anno del giubileo, scegliendo proprio la settimana santa di quell’anno.

I quattro sensi della scrittura dantesca:

1. Letterale : viaggio nell’aldilà;

2. Allegorico : percorso dell’anima;

3. Morale : per indicare dei principi;

4. Analogico : citazione bibliche e simbologia.

Dante e la fede:

   La sua fede passa attraverso la ragione. Si basa sulla scuola di S. Tommaso. La ragione e la fede sono due tematiche molto ricorrenti nel testo della Divina Commedia: secondo Dante è attraverso la ragione che si giunge alla fede.

Simbolismo numerico:

3: indica la trinità.

1: unità di Dio.

10: il numero dei comandamenti affidati a Mosè sul monte Sinai.

6: tema politico.

   La terzina dantesca: tre versi da undici endecasillabi legati da rima incatenata.

   La rima incatenata conduce il lettore sempre più avanti nella lettura.

Canto I°:

è il viaggio di tutta l’umanità e dei principi che dobbiamo adottare per non andare all’inferno.

L’incontro con le tre belve:

la lonza rappresenta la lussuria, il leone la superbia e la lupa la cupidigia. Sono i tre peccati che affliggono la città di Firenze.

Virgilio si offre come guida:

Ma perché Dante sceglie il poeta nato prima di Cristo?

   Nel Medioevo i monaci amanuensi trascrivevano le Bucoliche di Virgilio che erano diventate in quel periodo una tradizione medievale. Le Bucoliche fanno riferimento al periodo storico di Augusto. Inoltre, anche Virgilio, con la sua Eneide, aveva fatto compiere un viaggio negli inferi al protagonista della sua opera.

    Per queste ragioni Dante era molto legato al poeta latinoVirgilio. Anche Omero nella sua Odissea fa compiere un viaggio nell’aldilà al protagonista: la tematica dell’oltretomba è comune a molti scrittori e poeti.

   Secondo Dante la poesia nasce dal passato e dai grandi poeti latini e giunge fino ai suoi tempi. Egli si sente, infatti, di appartenere al gruppo dei poeti latini e, come loro, invoca le muse.

      Muse e memoria: Dante ci fa entrare nel meccanismo della memoria.

spero di ricordarmi tutto per poter ricordare”.

Enea e S. Paolo sono gli unici che hanno già compiuto il viaggio nell’oltretomba.

   L’oltretomba incuriosisce perché parlando con le anime defunte le si può interrogare sul futuro.

Canto III:

   Gli ignavi: non sono stati in grado di scegliere in vita, sono condannati ad esser puniti per l’eternità da vespe e mosconi.

   Gustavo Dorè: incisore di tutta la Divina Commedia.

   Legge del contrappasso: le pene vengono attribuite secondo un nesso logico tra il peccato che è stato commesso in modo analogo o opposto.

   Sulla porta dell’inferno c’è un cartello che giustifica la presenza dell’inferno stesso.

   Il linguaggio di Dante è molto concreto per dare consistenza fisica alle anime descritte. Secondo Dante gli ignavi non hanno speranza di morte: chi non sceglie è fortemente punito dal poeta.

Caronte: questa figura è molto simile a quella di Enea ( vv 82-99).

Altra similitudine con Ungaretti - luglio 1918 “ I soldati”.

   La caducità delle foglie di Ungaretti corrisponde alla caducità delle anime ignave.

   Corrispondenze? Plagi? Semplicemente sono delle immagini poetiche che trasversalmente attraversano il tempo e giungono fino ai nostri tempi.

Canto IV:

    Limbo: In questo luogo Dante vi colloca tutti i nati prima di Cristo. Dai grandi poeti del passato, fino ai filosofi, passando per i nati non battezzati e personaggi che si sono distinti per le loro capacità, Dante immagina che venissero richiamati da Gesù stesso e graziati. La loro unica colpa è di essere nati prima della venuta di Cristo.

    A grandi linee la Prof.ssa Calzà ci ha presentato il viaggio fra gli inferi di Dante, accompagnato da Virgilio.

    Incontrerà personaggi politici a lui noti, ma anche anime che sono state condannate all’inferno per avere vissuto l’amore e la passione in adulterio (Paolo e Francesca).

    Ci immergeremo in un viaggio misterioso ed intrigante che ci farà pensare e meditare su quell’affascinante mistero che è la nostra vita. 

 

                                                                                                       Giuseppe Romano

 

 

Un ringraziamento particolare

alla Prof.ssa Nelly Valenti per

la sua preziosa collaborazione.

 

        Malcesine, 22 Gennaio 2025

 

Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...