Queste stagioni non sono
più quelle a me conosciute.
Quelle restano conservate
nella cassaforte della mia
mente ammassate in fondo
col trascorrere del tempo.
Per svegliare i neuroni che
tormentano l’anima scossa
rovisto la palude affiorata a
testimone di eventi appassiti.
Dopo buie ingannevoli notti
annaspo al mattino sperando
di vivere ancora albe gioiose.
Il leone, ingabbiato e deluso,
tenta di scalare le montagne
di carta che immagina essere
autentiche e si ritrova turbato
in fondo a un barile inzuppato.
Nemmeno un passante pietoso
a raccogliere le lacrime amare.
Giuseppe Romano
15/02/2024
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