Avevamo serrato le mani.
Ma il ricordo rimane labile.
E’ trascorso troppo tempo
da quella volta e la mente
mia tracima offuscamenti.
Solo la fitta al cuore scorta
la solitudine che mi tallona.
Con la panchina, testimone
dell’incontro, inconsapevole.
L’ultima volta che i nostri
sguardi forti intersecavano
bagliori da non dimenticare.
Andrò ramingo per anonime
galassie col tepore delle mani
ancora vivo, con quella stretta
che affrescava storiche parole.
Non sapevamo fosse l’ultima.
Giuseppe Romano
19/04/2021
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