lunedì 16 ottobre 2023

Escursione a Molina di Ledro

 

Esplorare il territorio che ti circonda è sinonimo di conoscenza, apprendimento, evasione dalla vita quotidiana.

Con questo spirito, la Prof.ssa Michela Bertuzzi, docente presso l’Istituto Comprensivo di Malcesine, ha organizzato il 14/10/2023 una escursione a Molina di Ledro al fine di visitare il Museo delle Palafitte del Lago di Ledro, nonché il territorio confinante con il Lago di Ledro.

Della comitiva facevano parte alcune docenti dell’Istituto, accompagnate da alcuni amici, il sottoscritto e, soprattutto, il Maestro Giacomo Bertuzzi, profondo conoscitore del territorio, nonché enciclopedia vivente per quanto riguarda la flora e la fauna esistente in tutta la zona dal Monte Baldo al Trentino.

Partiti da Malcesine, località posta sul Lago di Garda in Provincia di Verona, abbiamo raggiunto il paese di Molina di Ledro che si trova sulla sponda orientale del Lago di Ledro.


 

Nel 1929, a seguito di un abbassamento del livello del lago, dovuto al prelevamento dell’acqua necessaria al funzionamento della nuova centrale idroelettrica di Riva del Garda, vennero alla luce alcuni pali risalenti all’età del bronzo.

Iniziò così la storia delle palafitte, con il ritrovamento di più di 10.000 pali, testimonianza dell’insediamento palafitticolo che esisteva sul Lago di Ledro durante l’età del bronzo, più di 4.000 anni fa.


 

Nacque l’esigenza di realizzare un museo per la raccolta e la esposizione dei reperti ritrovati al fine di testimoniare l’esistenza di un popolo che aveva calcato il territorio oltre 4.000 anni fa.

Il Museo delle Palafitte del Lago di Ledro è il cuore pulsante della ReLED, la rete museale della Valle di Ledro, ed è parte della rete territoriale cui fa capo il Muse (Museo delle Scienze di Trento).


La struttura del muse risale agli inizi del 1970 e, da semplice contenitore di reperti, ha saputo trasformarsi in un vero e proprio polo museale, con una crescita costante negli anni.

Inoltre, all’attività di esposizione, si è affiancata la ricerca archeologica e la didattica con programmazione di attività estive.

Dallo studio dei reperti emersi dalle ricerche archeologiche, si evince che le attività degli uomini delle palafitte dovevano essere quelle relative all’agricoltura, all’allevamento, all’artigianato, alla pesca. 


 

Attività diverse che consentivano loro di espletare anche il commercio che dava loro un’autonomia per vivere con tranquillità nella società di quel tempo.

Saba, la saggia sciamana, Bacmor, il valoroso guerriero, Massangla, la dolce fanciulla, e Otzi, lo sconosciuto viaggiatore, sono gli abitanti del villaggio palafitticolo sulle sponde del Lago di Ledro.

La visita guidata ci ha consentito di conoscere la capanna della Sciamana, vero e proprio simbolo del Lago di Ledro, alla quale si sono aggiunte altre tre capanne (quella del Capo Villaggio, quella degli artigiani e quella di agricoltori, cacciatori e pescatori) tutte corredate da oggetti rinvenuti nel tempo. 


 






Ultimata la visita del sito archeologico relativo alle palafitte, abbiamo visitato il territorio adiacente al Lago di Ampola.

Il lago d'Ampola rappresenta un ambiente di estremo interesse dal punto di vista naturalistico: è uno dei pochissimi laghi che ancora si presenta allo stato naturale e ospita una grande varietà di animali e piante .

 

Incastonato nell’alta Valle di Ledro, era in origine, insieme al Lago di Ledro, un unico grande bacino, formato per sbarramento alluvionale.

 



Questi lembi di Natura, pressoché intatti dall'opera di trasformazione del territorio operato dall'uomo, offrono rifugio per la sopravvivenza e la riproduzione di numerose specie botaniche e animali. In queste aree, il territorio, la vegetazione e la fauna, fra loro in equilibrio, formano variegati e complessi ecosistemi, vere oasi di naturalità all'interno di un ambiente altrove plasmato in zone agrarie, industriali o urbane. 


 



Durante il percorso siamo passati da una calchera, forno di origine antica che aveva lo scopo di creare la calce. 


 

Ci siamo, pertanto, fermati, ed il Maestro Bertuzzi ci ha illustrato le caratteristiche del manufatto.

Formato da una struttura di sassi squadrati resistenti al calore, era costruito nei pressi di una strada allo scopo di facilitare il trasporto di rocce calcaree e legname.

Acceso il forno, era alimentato da legna per alcuni giorni, col fine di ottenere circa 250 Kg di calcare cotto.

Raggiunta la temperatura di oltre 800°, la roccia calcarea si trasformava in calce viva, che, raffreddata dall’acqua, si trasformava in calce spenta. Dopo diversi trattamenti, non ultimo la mescola con sabbia, si formava la malta, materiale utilizzato per l’edilizia.

Interessanti notizie utili ad arricchire il nostro bagaglio culturale, avido sempre di novità.

Ultimata la fase relativa allo scopo della escursione, abbiamo raggiunto un rinomato ristorante della zona per soddisfare oltre che lo spirito, anche il corpo.


 

Un grazie a tutti i partecipanti ed al Maestro Bertuzzi, fonte inesauribile di dati scientifici.


Giuseppe Romano


Malcesine, 17/12/2020


 

4 commenti:

angelo battaglia ha detto...

Una bellissima escursione ricca di immagini e notizie molto interessant, non si finisce mai di imparare, ci vorrebbero due vite e forse non basterebbero per conoscere tutto il creato esistente che piano piano stiamo distruggendo...
Ciao Pino e grazie di questa condivisione interessante, appena salgo ci andiamo, un abbraccio Angelo.

Vicky Cahyagi ha detto...

Great article and good blog. Success for your blog ok

stella ha detto...

Resulta interesantisimo el relato con el que narras tan mágica excursión, vivirlo es algo que a todos nos gustaría, por eso aprecio tanto las fotografías y la narración que haces de ese día y la excursión
Gracias por compartir
Un abrazo

Arianna Marangonzin ha detto...

Interessante! Cari saluti.

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