Raccoglieremo gli avanzi,
abbandonati in parchi noti,
per satollare l’anima, ricca
d’utopia, vagabonda e muta
tra sentieri afosi e polverosi.
Scopriamo compagni di meta,
smarriti anche loro, gli occhi
a emanare messaggi d’amore
per scalare pareti di montagne
innevate, inesplorate le cime.
Quando sarà buio scaveremo
il nostro nascosto alla ricerca
di luce per dissotterrare notti,
matrigne di solitudini estreme,
catene per cervelli annebbiati.
Le limpide acque del lago non
basteranno a mondare chiazze
incontrate lungo vie tortuose,
testimoni di abbandonati rifiuti.
Giuseppe Romano
27/05/2021