Scheletri, abbandonati
sull'altare dell'andante
lavoro, testimoni reali
d'un tempo adiacente,
scorrono, come in un film,
dal finestrino di un treno.
Documentari eruditi,
insabbiati o archiviati,
mostrano l'homo sapiens
curvato su girevoli nastri
trasportanti freschi prodotti
da inoltrare ad ignoti destini.
Cattedrali nel deserto,
deperiscono di giorno
e di notte, orfani di fedeli
sconvolti, privati da nastri
che giravano lenti o veloci
di giorno e di notte.
Le sirene rimangono mute.
L'homo sapiens, tradito
dal mondo assordante,
a caccia di nastri svuotati,
di capannoni stracolmi,
di cieli turchini, fissa solo
manufatti ingombranti.
La via della seta perduta.
Giuseppe Romano
19/11/2018
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