martedì 26 dicembre 2023

Poesie sotto il volto

 La giuria del premio "Poesie sotto il volto", bandito dal C.T.G. di Brenzone sul Garda, in occasione della presentazione dell Rivista annuale "El Gremal", ha asssegnato alla mia poesia "Volti e maschere" il 1° posto. Grato per il riconosciemento, si ringrazia la giuria tutta.

                                    


 
16 Dicembre 2023


sabato 23 dicembre 2023

Natale 2023

Tra un paio di giorni è Natale. Un Natale diverso, con Erode a caccia di innocenti, con preghiere per la pace nel mondo, con i poveri che piegano la testa per un tozzo di pane. Si auspica un cambio di tendenza, per l'umanità tutta e per l'universo intero che rischia di affogare nel fango della protervia dei pochi che comandano. Eppure bisogna resistere e augurare, nonostante tutto, di vivere giorni positivi per il bene di tutti. Con questo spirito invio a tutti gli amici che mi circondano del loro affetto, gli auguri più veri di Buon Natale e di Felice Nuovo Anno, con la speranza che ognuno di noi trovi la nostra Itaca. 
 
Itaca 
 
Cerchiamo Itaca
al di là del mare,
seguendo la pace,
per sfuggire alla
guerra avvolgente.
Morti raccontano di
luoghi invasi da corpi,
vivi, muti e sbandati, a
caccia di rifugi sicuri.
Vorremmo sbarcare a
Itaca, Penelope ancora
in attesa, la tela fatta e
disfatta, Ulisse sfocato.
Dispieghiamo le vele,
l’isola sempre lontana,
Ulisse decreta la sfida,
Attendendo l’eroe, Itaca
brama di avvistare la luce.
 
       Giuseppe Romano
 
Natale 2023

 

sabato 9 dicembre 2023

L'angolo

 


Ho atteso all’angolo

silenziosamente, per

vederti passare tra la

folla, come un fiore

sbocciato a primavera.


Attesa vana.

Mi ero sognato di toccare

il tuo sguardo e il sorriso,

ma il tuo incedere o non

è passato o si è occultato

tra migliaia di figure che,

attraverso distinti sentieri,

trasmettevano impulsi,

travolgendo arlecchini.


L’angolo, orbo di mute di cani,

come un sipario, accosta la tela,

serbando la commedia della vita

nell’archivio di speranze sparite.


Il cielo plumbeo non crea pianti.


La saetta tarda a colpire l’arbusto

appassito mantenendo l’alito vivo

 

                          Giuseppe Romano


9/12/2023





lunedì 27 novembre 2023

Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne - 25 Novembre 2023

  

                                                                                 

 

 Come ogni anno, anche quest'anno l'ASSOCIAZIONE UN SORRISO SOLIDALE di Malcesine, con il patrocinio del Comune di Malcesine, ha organizzato presso il Palazzo dei Capitani un evento in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne per ricordarci che, purtroppo, nonostante gli appelli sempre più frequenti, il fenomeno non accenna a diminuire, anzi sono sempre più numerosi gli episodi di violenza e di delitti contro le donne giovani e meno giovani da parte di uomini, spesso congiunti delle vittime, che si accaniscono contro corpi indifesi.

   Si è, pertanto, allestita una mostra nell'androne di ingresso alle sale superiori, esponendo una panchina rossa, simbolo del no alla violenza, libri a tema, cartelloni preparati dagli alunni dell'Istituto Comprensivo Statale di Malcesine, coordinati dalla docente di italiano Prof.ssa Michela Bertuzzi,  nonchè alcune poesie inerenti al tema composte dal poeta Giuliano Dal Bosco e dallo scrivente.

                                                                                        


                                                                               




   Nel pomeriggio ha avuto inizio l'evento vero e proprio, con un'anteprima dedicata ai bambini con letture denominate "Fiabe rosse" a cura del servizio socio-educativo del Comune di Malcesine e a seguire, nel salone del Palazzo dei Capitani, si è sviluppato l'evento principale, iniziando con l'esibizione dei ballerini dell'Accademia del Tango di Arco, per simboleggiare la sensualità della danza unita alla bellezza della musica.


 


   La Dott.ssa Giada Turra, psicologa, ha parlato di violenza assistita,  mentre si sono susseguite alcune letture a tema a cura di Sabrina Vincenzi, Laura Roverato e Luigi Perotti, il tutto intervellato da alcuni intermezzi musicali del gruppo Garda Sans e Radio Palms. 

                                                                                   



   Martina Gasparini ha presentato i vari interventi  e alla fine ha chiesto ai numerossimi presenti di dare un contributo personale d riflessioni che servissero ad arricchire lo spirito della serata.

Riporto, di seguito, il mio intervento concluso con la lettura di una mia poesia "Parlarti d'amore": 

 

"Un pomeriggio stupendo questo che, come sempre, ha coinvolto e sensibilizzato i presenti in un tema che, soprattutto in questi giorni, ci ha colpiti nel profondo del cuore.

Mi sento di dedicare un pensiero a tutte le Giulie che sono rimaste vittime di mariti, compagni, fidanzati, ma soprattutto di uomini privi di amore per le donne, donne alle quali tutti noi dovremmo inchinarci perché senza di loro non saremmo venuti al mondo.

Leonardo Sciascia nel romanzo “Il giorno della civetta” affermava, pur in un altro contesto, che ci sono uomini, mezzi uomini, ominicchi e quaquaraquà.. Mi viene da pensare che, in questo momento, ci siano pochi uomini e tantissimi quaquaraquà che decidono di risolvere i loro problemi esistenziali in un solo modo: uccidere la donna che si trova accanto a loro in quell’istante al fine di potere affermare che il potere appartiene a loro e che la donna non è altro che un satellite del loro mondo.

Ma non è così. Perchè è dimostrato che senza di Lei tutto diventa più buio.

Dobbiamo, pertanto, portarle molto rispetto, non alzando mai la voce, non dimenticando che senza di lei il nostro mondo non esisterebbe.

Vorrei chiudere con una mia poesia che vuole essere di speranza e di auspicio, per un futuro migliore."

Parlarti d'amore.....


E' strano

parlarti d'amore

a quest'ora,

quando il cielo dorme

e la luna struscia

con le stelle

per conquistare

pole-position di giornata.


Eppure è di ciò

che ho voglia

a quest'ora di notte,

con te che sogni

in un'altra galassia,

non sognando me,

ma principi azzurri

da divorare con lo sguardo.




Non senti l'ansia

che sale lentamente,

il ritmo del cuore

arrampicarsi a scatti,

le grida silenziose

che vagano dentro,

sinonimi perenni

di vulcani in letargo.


Sussulti tutti

che vivono a soggetto,

scene di teatro di mimi

pronti ad animarsi,

tentacoli avvolgenti

intesi a rivelarti

il sogno di una notte

che attende l'alba.


Anche stanotte

ti ho parlato d'amore,

volando a bassa quota,

sfiorando la tua pelle

che sa di pesca ancora acerba,

pauroso di smarrirti,

complice il sole,

nell'orizzonte nebuloso.

                                                                                                           Giuseppe Romano

 


 


Malcesine, 25/11/2023


 

lunedì 20 novembre 2023

Chimere

 

Bastano solo sguardi

per dirsi tutto.


Le parole restano

vuoti a perdere,

le immagini a scorrere

sullo schermo della vita.


Ricordano attimi vissuti

tra scogliere levigate

dalle onde del mare e

la nebbia dell’inverno

inghiottito dalla neve.


Luci intermittenti

illuminano l’anima ribelle,

fissando giorni tramontati.


Un sorriso venuto da lontano

scalda il vento gelido del nord.


Chimere accompagnano speranze.


                         Giuseppe Romano

20/11/2023

lunedì 16 ottobre 2023

Escursione a Molina di Ledro

 

Esplorare il territorio che ti circonda è sinonimo di conoscenza, apprendimento, evasione dalla vita quotidiana.

Con questo spirito, la Prof.ssa Michela Bertuzzi, docente presso l’Istituto Comprensivo di Malcesine, ha organizzato il 14/10/2023 una escursione a Molina di Ledro al fine di visitare il Museo delle Palafitte del Lago di Ledro, nonché il territorio confinante con il Lago di Ledro.

Della comitiva facevano parte alcune docenti dell’Istituto, accompagnate da alcuni amici, il sottoscritto e, soprattutto, il Maestro Giacomo Bertuzzi, profondo conoscitore del territorio, nonché enciclopedia vivente per quanto riguarda la flora e la fauna esistente in tutta la zona dal Monte Baldo al Trentino.

Partiti da Malcesine, località posta sul Lago di Garda in Provincia di Verona, abbiamo raggiunto il paese di Molina di Ledro che si trova sulla sponda orientale del Lago di Ledro.


 

Nel 1929, a seguito di un abbassamento del livello del lago, dovuto al prelevamento dell’acqua necessaria al funzionamento della nuova centrale idroelettrica di Riva del Garda, vennero alla luce alcuni pali risalenti all’età del bronzo.

Iniziò così la storia delle palafitte, con il ritrovamento di più di 10.000 pali, testimonianza dell’insediamento palafitticolo che esisteva sul Lago di Ledro durante l’età del bronzo, più di 4.000 anni fa.


 

Nacque l’esigenza di realizzare un museo per la raccolta e la esposizione dei reperti ritrovati al fine di testimoniare l’esistenza di un popolo che aveva calcato il territorio oltre 4.000 anni fa.

Il Museo delle Palafitte del Lago di Ledro è il cuore pulsante della ReLED, la rete museale della Valle di Ledro, ed è parte della rete territoriale cui fa capo il Muse (Museo delle Scienze di Trento).


La struttura del muse risale agli inizi del 1970 e, da semplice contenitore di reperti, ha saputo trasformarsi in un vero e proprio polo museale, con una crescita costante negli anni.

Inoltre, all’attività di esposizione, si è affiancata la ricerca archeologica e la didattica con programmazione di attività estive.

Dallo studio dei reperti emersi dalle ricerche archeologiche, si evince che le attività degli uomini delle palafitte dovevano essere quelle relative all’agricoltura, all’allevamento, all’artigianato, alla pesca. 


 

Attività diverse che consentivano loro di espletare anche il commercio che dava loro un’autonomia per vivere con tranquillità nella società di quel tempo.

Saba, la saggia sciamana, Bacmor, il valoroso guerriero, Massangla, la dolce fanciulla, e Otzi, lo sconosciuto viaggiatore, sono gli abitanti del villaggio palafitticolo sulle sponde del Lago di Ledro.

La visita guidata ci ha consentito di conoscere la capanna della Sciamana, vero e proprio simbolo del Lago di Ledro, alla quale si sono aggiunte altre tre capanne (quella del Capo Villaggio, quella degli artigiani e quella di agricoltori, cacciatori e pescatori) tutte corredate da oggetti rinvenuti nel tempo. 


 






Ultimata la visita del sito archeologico relativo alle palafitte, abbiamo visitato il territorio adiacente al Lago di Ampola.

Il lago d'Ampola rappresenta un ambiente di estremo interesse dal punto di vista naturalistico: è uno dei pochissimi laghi che ancora si presenta allo stato naturale e ospita una grande varietà di animali e piante .

 

Incastonato nell’alta Valle di Ledro, era in origine, insieme al Lago di Ledro, un unico grande bacino, formato per sbarramento alluvionale.

 



Questi lembi di Natura, pressoché intatti dall'opera di trasformazione del territorio operato dall'uomo, offrono rifugio per la sopravvivenza e la riproduzione di numerose specie botaniche e animali. In queste aree, il territorio, la vegetazione e la fauna, fra loro in equilibrio, formano variegati e complessi ecosistemi, vere oasi di naturalità all'interno di un ambiente altrove plasmato in zone agrarie, industriali o urbane. 


 



Durante il percorso siamo passati da una calchera, forno di origine antica che aveva lo scopo di creare la calce. 


 

Ci siamo, pertanto, fermati, ed il Maestro Bertuzzi ci ha illustrato le caratteristiche del manufatto.

Formato da una struttura di sassi squadrati resistenti al calore, era costruito nei pressi di una strada allo scopo di facilitare il trasporto di rocce calcaree e legname.

Acceso il forno, era alimentato da legna per alcuni giorni, col fine di ottenere circa 250 Kg di calcare cotto.

Raggiunta la temperatura di oltre 800°, la roccia calcarea si trasformava in calce viva, che, raffreddata dall’acqua, si trasformava in calce spenta. Dopo diversi trattamenti, non ultimo la mescola con sabbia, si formava la malta, materiale utilizzato per l’edilizia.

Interessanti notizie utili ad arricchire il nostro bagaglio culturale, avido sempre di novità.

Ultimata la fase relativa allo scopo della escursione, abbiamo raggiunto un rinomato ristorante della zona per soddisfare oltre che lo spirito, anche il corpo.


 

Un grazie a tutti i partecipanti ed al Maestro Bertuzzi, fonte inesauribile di dati scientifici.


Giuseppe Romano


Malcesine, 17/12/2020


 

Ledro

          

Torniamo al passato, ai

nostri avi, lo sguardo al

futuro che attende certo.


Il lago, placido, la valle

silente, ci dona da nulla

reperti che sanno di vite

vissute in giorni diversi

dall’oggi colmo di tare.


Palafitte testimoniano il

tempo, gli albori, la vita,

brandelli di candidi cieli

ancora ricamati da stelle.


           Giuseppe Romano​


14/10/2023


Museo delle Palafitte

del Lago di Ledro (TN)


 

venerdì 13 ottobre 2023

Rita Pippa, poetessa di campo.

   Su invito di Silvana Bonetti, il 12/10/2023 ho assistito alla presentazione del libro di poesie "Infinite volte" pubblicato  dalla poetessa Rita Pippa, all'esordio come pubblicazioni, ma già meritevole di attenzioni.

   La serata, organizzata dal Gruppo CTG di Brenzone Sul Garda, si è svolta presso la Sala Civica del Comune ed ha visto la presenza di un numeroso pubblico che ha assistito con interesse alla lettura dei testi.

   Sonia Deoti ha presentato la poetessa e il Maestro Andrea Testa che, con il suo violino, ha allietato la serata con degli intermezzi musicali.

   La poetessa Rita Pippa è nata in una piccola località immersa nel territorio goitese. Cresciuta in campagna ha maturato un grande amore per la natura e gli animali, che le ha procurato sensazioni  ed emozioni. A seguito anche di esperienze personali, ha tradotto, dal 2022, questo tumulto interiore in versi, avvicinandosi, pertanto, al grande mondo della poesia.

   Dall'ascolto dei versi, pregevolmente strutturati e con una musicalità altamente gradevole, mi sono permesso di scrivere quanto segue:

   "Una poesia che pesca nell'intimo di ognuno di noi, con riferimento alle vicende personali che hanno attraversato la sua storia. 

   Pennellature brevi, ma incisive, che formano dipinti da incorniciare."

    Un grazie agli organizzatori ed  al Comune di Brenzone sul Garda che ha permesso il realizzarsi dell'evento.

                                                                                                      Giuseppe Romano

 13/10/2023

  

mercoledì 20 settembre 2023

Il numero

 

 

Non credi mai che la mannaia

colpisca il capo tuo incanutito

dalla vita trascorsa sulla strada

di città nebbiose, il cielo senza

stelle, rammentando aprile con

l’odore di zagara che si annusa

in ogni angolo di umidi sentieri.

 

Eppure la ruota della vita ignota

si è bloccata su quel numero non

scelto per intorbidire il tranquillo

andare di giorni colmi di memoria.


Travolto dall’evento, tenti ragioni

per sanare cicatrici che in silenzio

aprono abissi, vestiboli di oscurati

labirinti esentati dal vedere il sole.


Attendi l’alternanza del giorno con

la notte per svelare se quel numero,

palesato in un baleno, vince i primi

premi o è scarto di giurie nominate

da un ciambellano orfano di cuore. 

 

                              Giuseppe Romano


20/09/2023











mercoledì 16 agosto 2023

Oggi

 


Ci accompagnava

l’odore della terra,

il frignare di cicale

incendiate dal sole,

i ramarri guardiani.


Vago, il lago ci svia.


Ostentano vari colori

i fiori di campo, gravi

della bellezza terrena,

con il nobile olivo che

attende giorni migliori.


Farfalle volano incerte

a caccia di fiori odorosi

cullati dal vento leggero.

Rumori lontani incuneati

tra i segmenti del tempo.


A rammentare gli amori

trascorsi Briciola abbaia.


Eravamo bambini, ricchi

di un futuro da disegnare.


Un carretto ed un cavallo

a trasportare sogni svelati. 

 

                     Giuseppe Romano


15/08/2023

mercoledì 12 luglio 2023

Ricordando ieri

 

La luna argentata

nelle notti d’estate.


I corpi scoprivano

sulla sabbia amori

da vivere in estate.


E poi la vita cruda,

gli inciampi d’ogni

giorno, abissi, cime

da scalare, una vita

tra lacrime e sorrisi.


Il sole che tramonta

muta l’orizzonte blu

in rosso fuoco, dopo

la sera sopraggiunge

notte e in lontananza

campane a ricordare

feste comandate e il

vento che si abbatte

su dimore inabitate.


Scivola lenta la vita,

il silenzio compagno

di monotoni momenti,

le grida a stadi alterni.


Spezzano l’aria le note

di un violino e l’abulia.


Il silenzio abbandonato

tra le pieghe di una vita.


Ricordo pezzi di rugiada.


          Giuseppe Romano


    12/07//2023




Con il Maestro di violino

Andrea Testa e Mattia Romano,

pomeriggio a Casa Toblini a

Malcesine, per un pomeriggio

tra gli ospiti della casa di riposo.



giovedì 8 giugno 2023

COLLEGIO NAVIGANTE

 

 

Costruire alleanza educativa per

creare una comunità educante, dialogante

                                                                                                                                                         (Olimpia Palo)


Conoscersi per dialogare. È il motto che la Dott.ssa Olimpia Palo, Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo Statale di Malcesine, ha adottato per realizzare punti d’incontro tra tutto il personale della Scuola (Docenti e non) da Lei diretta al fine di creare un nucleo di appartenenze per rendere la Scuola funzionante e accogliente, creando un humus di relazioni formativo ed educativo.

Nel segno di queste linee di indirizzo che contraddistinguono la vision e la mission della Scuola, ha così proposto di effettuare un “Collegio Navigante” che, partendo da Malcesine, collocata sulla sponde del Lago di Garda in Provincia di Verona, arrivasse in battello a Limone, bellissima cittadina facente capo alla Regione Lombardia, ma, di fatto parte integrante del Lago di Garda che ha la peculiarità di interessare tre Regioni nella nostra Italia (Veneto, Lombardia, Trentino Alto Adige), per una ulteriore dimostrazione che l’Italia è un’unica Nazione, pur con le sue tante diversità storiche e culturali.

Il viaggio è iniziato un sabato di fine maggio (27/05/2023) ed ha coinvolto un buon numero di partecipanti che ha accolto con gioia il progetto.

L’invito è stato esteso anche al sottoscritto e a quanti collaborano con la Scuola, come ad una coppia di attori (Alessandra Brocadello e Carlo Bertinelli) e al Maestro Bertuzzi, profondo conoscitore del territorio, per avere, in tempi diversi, partecipato ad alcuni progetti (poesia, teatro, storia locale) organizzati dalla Scuola per arricchire la conoscenza degli alunni che, debbo dire, si sono dimostrati interessati a queste tematiche.


 

 

Effettuato l’imbarco, la Dott.ssa Palo ha salutato i partecipanti ispirandosi ai versi di Walt Withman:


Al mio sorprendente ed unico Collegio navigante fatto di santi, poeti e navigatori, docenti, assistenti e collaboratori, figli, compagni, mariti, e attori…


O capitano, Mio capitano!

Il nostro avventuroso viaggio è realizzato.

La nave ha superato ogni ostacolo,

l’ambita meta è conquistata.

Vicino è il porto, si odono le campane,

tutto il popolo esulta,

occhi seguono l’invitto scafo,

la nave tenace e intrepida

di un Collegio che crede!

O cuore, cuore, cuore,

o gocce di lacrime di lago,

là sul monte ora sorride il capitano,

invitto, sognatore, vivo.

Oh capitano, mio capitano

Rialzati e ascolta le campane,

la musica del cuore,

annega nelle acque ogni rancore.

Per te è issata la bandiera,

per te fiori e ghirlande ornate di nastri e coste affollate.

Ecco capitano, ciò che sembrava un sogno infranto

ora è tempo vissuto e mai perduto,

Chiuso nel ricordo del viaggio della vita di ciascuno.

Grazie a tutti voi per condividere questo viaggio, per essere saliti a bordo della “Scuola del dialogo e della gentilezza”,

di una comunità educante, itinerante, navigante…

Buon viaggio buona vita. ”




La navigazione dalla sponda est a quella ovest si è dolcemente sviluppata con armonia e spensieratezza, con la visione del Palazzo dei Capitani, del Castello di Malcesine, della costa veneta e trentina e la maestosità del Monte Baldo, per avvicinarci allo sbarco di Limone, con le sue limonaie e la bellezza dei suoi fiori.


 

Il Maestro Bertuzzi in navigazione ci parla del Monte Baldo, della flora e della fauna. nonché delle limonaie, dimostrando una competenza fuori del comune ed una esperienza che gli permette di elencare pregi e difetti (pochi) di tutto il territorio.

Ispirato da tanta bellezza e dallo sguardo dei presenti, ho vergato dei versi per fotografare l’attimo che stavamo vivendo:


      Volti e maschere


Non siamo adusi incontrare

volti che piangono e ridono,

la folla indifferente, assente.


Il rollio della barca e l’onda

tracciano rotte, vago il molo.

Muto, fisso il cielo e l’acqua.

Osservo il sapere che avvolge

l’aria, attendendo, immagino,

di spargere semi da coltivare.


La limonaia si mostra lontana

e lussuriosa, il sole a carezzare

madre terra trascurata sempre.

D’intorno maschere osservano

castelli, torri e l’acqua limpida,

la storia seppellita dagli istanti.


Sbarcati a Limone, dopo una breve sosta, iniziamo il nostro percorso di visita per conoscere la cittadina, che si sviluppa dal livello lago in alto verso la montagna, avendo una estensione orizzontale molto ridotta.


 

La prima sosta, dopo avere attraversato le stradine ricche di fiori e di negozi, è stata presso la Parrocchia di San Benedetto Abate.

La primitiva chiesa fu eretta probabilmente nel X secolo ed era filiale della pieve di Tremosine, dalla quale si affrancò il 18 settembre 1532 diventando parrocchia autonoma. La chiesa fu restaurata nel XVII secolo, ma, alla fine di quel secolo, era diventata troppo piccola per soddisfare le esigenze della popolazione e si decise di edificarne una nuova. L'attuale parrocchiale venne costruita tra il 1685 ed il 1690 su progetto di Andrea Pernici da Como e, nel Settecento, fu edificato il campanile. Nel 1719 venne realizzato da Cristoforo Benedetti l'altare maggiore, completato dal figlio Teodoro e benedetto il 3 marzo 1724. La pala dell'altare maggiore è invece di Battista del Moro del 1547 e mostra la deposizione di Gesù. Nel 1734 venne rifatto il pavimento, nel 1831 collocato il nuovo organo e, l'11 ottobre 1879, consacrata la chiesa dal vescovo Daniele Comboni. La parrocchiale fu restaurata nel 1907, decorata nel 1947 e, infine, ristrutturata nel 2003.


 


Ultimata la visita ci incamminiamo per visitare il Museo Comboniano, dedicato al vescovo Daniele Comboni e che racchiude alcuni reperti che testimoniano la sua vita. Daniele Comboni, nato a Limone del Garda il 15 Marzo 1831 e morto a Khartum il 10 Ottobre 1881, ha fondato gli istituti Comboniani del Cuore di Gesù ed è stato canonizzato da Giovanni Paolo II il 5 Ottobre 2003.


 

Figlio di umili braccianti che coltivavano la tenuta di un lontano parente a Limone sul Garda, si trasferì a Verona in un istituto per ragazzi con scarse disponibilità finanziare fondato dal sacerdote Nicola Mazza che gli trasmise l’amore per l’Africa e per le missioni. Diventato sacerdote, dedicò la sua vita all’Africa sub-sahariana dove giunse missionario.

Fondato un istituto di missionari, dopo alcuni ritorni in Italia, morì a nel 1881 a Khartum a causa di una epidemia di colera.

La visita al museo ha riempito il cuore e l’anima di noi visitatori, per la semplicità degli oggetti esposti e testimoniano una vita vissuta per gli altri, soprattutto i deboli, consapevole che la bontà va distribuita al prossimo, senza nulla tenere per noi.


 


Ultimata la visita al museo si è iniziata una lenta discesa verso un luogo conviviale, per rifocillarci e attraversare l’ultimo percorso che ci avrebbe condotto al ritorno a Malcesine. 


 

Il Ristorante “Al Bigarola”, posto in collina e con un panorama stupendo vista lago, era già pronto a riceverci con i suoi menù di qualità, consentendoci una tranquilla sosta con cibi a scelta di ogni commensale.


 

Alla fine del pranzo, stimolato dalla Dirigente, abbiamo dedicato un breve intervallo all’arte con la lettura di alcune mie poesie.

Onorato dell’invito, ho letto “Volti e Maschere” e “Itaca”,mentre ho pregato gli attori presenti (Alessandra Brocadello e Carlo Bertinelli) a recitare due mie poesie (Il burattinaio e Considerazioni) che di seguito pubblico.

                                                                              Il burattinaio


Ho mirato i tuoi occhi cerulei.


Spenti, come il cielo grigio che

minaccia pioggia prima di sera.


Ho percepito tristezza e voglia

di librarsi lontano, alla ricerca

di approdi gioiosi per inventare

futuri avulsi da intralci precari.


Immaginato il domani incalzato

privo di minuti fuggenti, ricolmo

di viali tranquilli e bambini beati.

Oggi, le mani si muovono pronte

per non sprecare il tuo tempo, oro

per chi lo manovra, il viaggiatore

che incombe allontanato di fretta.


Sacrificata la terra che fu degli avi

per il denaro che smuove le acque,

con l’ingordo burattinaio ad agitare

pedine ed indicare la via più breve.


Domani un giorno diverso e uguale,

viaggiatore sempre ignorato, frivole

ore da evitare, l’otre del burattinaio

vorace. Pende la spada di Damocle.



         Considerazioni


Anche gli alberi piangono

la solitudine ed il silenzio.

Le foglie colorate ornanti

selciati impolverati e nudi.


Solo il vento a raccontarci

grida festanti di fanciullini

ansanti, le gote inondate da

sorrisi, incertezze e domani.


Non percepivamo gli attimi

vissuti, testimoni del tempo

che fuggiva veloce da menti

incontaminate come l’acqua.

Ora rincorriamo brandelli di

sorrisi, labbra che sfuggono

il contatto, incastri delle dita

a riscaldare il vecchio cuore.


Il lago, avvolto nella nebbia

di febbraio, agisce da notaio,

annotando il fluire dell’onda

e lo scarno roseto d’inverno.


                Itaca


Cerchiamo Itaca

al di là del mare,

seguendo la pace,

per sfuggire alla

guerra avvolgente.


Morti raccontano di

luoghi invasi da corpi,

vivi, muti e sbandati, a

caccia di rifugi sicuri.


Vorremmo sbarcare a

Itaca, Penelope ancora

in attesa, la tela fatta e

disfatta, Ulisse sfocato.

Dispieghiamo le vele,

l’isola sempre lontana,

Ulisse decreta la sfida,


Attendendo l’eroe, Itaca

brama di avvistare la luce.




Ovviamente gli amici Alessandra e Carlo, con la loro esperienza artistica hanno valorizzato le mie composizioni e li ringrazio tantissimo per essersi resi miei complici nel recitare i miei testi.


Ultimato il pranzo, portatore di letizia sempre se consumato in benevole compagnia, abbiamo visitato il Museo dei pescatori e la limonaia, per non dimenticare alcune attività primarie che hanno caratterizzato il sostentamento dei popoli rivieraschi del Lago di Garda (pesca e agricoltura).


 

Dopo gli anni 70/80, esploso in tutto il territorio gardesano il turismo di massa, è mutato lo stile di vita degli indigeni che hanno avuto l’accortezza di sfruttare tutto il territorio dal punto di vista ambientale e strutturale, tralasciando, a volte, altri aspetti della vita quotidiana.

Il tempo, sempre, è tiranno e ci costringe ad interrompere visioni e bellezze che accrescono la beltà del momento.

E’ tempo di tornare e, pertanto, ci avviciniamo al molo per intraprendere la via del ritorno.

Il battello, puntuale all’ora concordata, ci accoglie nel suo seno e, attraversato il Lago,

riportando i naviganti al luogo che li aveva visti partenti la mattina.




 

Il percorso formativo ha contribuito a conoscerci meglio, ha consolidato le amicizie ed il rispetto, ha favorito la volontà di favorire altri incontri per migliorarci e migliorare anche e, soprattutto, i rapporti che ogni docente è tenuto ad avere con il mondo esterno e con gli alunni e le loro famiglie.

Un grazie a coloro che hanno permesso il buon esito dell’evento ed alla Dirigente che, al timone di un natante difficile da tenere in rotta, con pazienza e responsabilità naviga senza paura, per condurre la barca in porto.

                                                                                               Giuseppe Romano

Malcesine, 29/05/2023