Ci accompagnava
l’odore della terra,
il frignare di cicale
incendiate dal sole,
i ramarri guardiani.
Vago, il lago ci svia.
Ostentano vari colori
i fiori di campo, gravi
della bellezza terrena,
con il nobile olivo che
attende giorni migliori.
Farfalle volano incerte
a caccia di fiori odorosi
cullati dal vento leggero.
Rumori lontani incuneati
tra i segmenti del tempo.
A rammentare gli amori
trascorsi Briciola abbaia.
Eravamo bambini, ricchi
di un futuro da disegnare.
Un carretto ed un cavallo
a trasportare sogni svelati.
Giuseppe Romano
15/08/2023
Per un minuto... ho rivissuto ancora l'estate. L'estate più bella della mia vita, che forse cosi come l'ho ricordata io, non è nemmeno esistita, ma la tua poesia me l'ha fatta immaginare e vivere.
RispondiElimina