AUGURI DI UN FELICE E SERENO ANNO NUOVO A TUTTI I MIEI SOSTENITORI PINO
sabato 31 dicembre 2011
giovedì 29 dicembre 2011
Comunicato
mercoledì 28 dicembre 2011
Reticoli
Eolo
non cancellerà
le tue orme
segnate
sulla sabbia.
E la mia
anima
tornerà
a mirarle,
fissando
gli attimi
che hanno
avvinto
le briciole
di tempo
trascorse
a fianco.
Lacrime
ad alimentare
l'humus
raccattato
con l'avanzare
di fili
intrecciati.
Giuseppe Romano
27/12/2011
non cancellerà
le tue orme
segnate
sulla sabbia.
E la mia
anima
tornerà
a mirarle,
fissando
gli attimi
che hanno
avvinto
le briciole
di tempo
trascorse
a fianco.
Lacrime
ad alimentare
l'humus
raccattato
con l'avanzare
di fili
intrecciati.
Giuseppe Romano
27/12/2011
sabato 24 dicembre 2011
domenica 11 dicembre 2011
Premio di Poesia " Giacomo Giardina"
Giorno 5 Dicembre a Bagheria si è svolta la premiazione del Premio di Poesia " Giacomo Giardina" X Edizione Anno 2011. La manifestazione si è svolta nell'incantevole villa settecentesca di Palazzo Aragona Cutò. Il concorso diviso in tre sezioni, lingua italiana, lingua siciliana e poesie d'amore, ha riscosso un notevole successo, e in questa occasione è stato presentato un'antologia del decennale a cura di Giovanni Mannino e Paola Galioto Grisanti, con la prefazione del Presidente Giuseppe Bagnasco, e testo del Prof. Tommaso Romano.
I premiati e segnalati delle varie sezioni
Premio Speciale alla Cultura Prof. Salvatore Ferlita
Da sinistra Dott. G. Bagnasco, Prof. T. Romano, Prof. S. Ferlita Il Sindaco di Bagheria Dott. V. Lo Meo Il Pittore C. Puleo Autore delle sculture dei Premi.
Premio Speciale alla Carriera per il 2011 Dott. Giorgio Trizzino
mercoledì 7 dicembre 2011
Delirio
Perderti,
ancora prima
d'incontrarti,
ha sconvolto
l'intimo profondo
nel paludoso inferno
del mio io,
alla ricerca,
sempre,
di turbinii
violenti.
Con l'andare
del tempo,
che non lenisce
le ferite,
anzi,
becero,
affonda lame,
acuendo il rimpianto
per la difformità
che schizza
il mio viso.
Sciolti gli ormeggi,
silente
scivoli
all'orizzonte,
cedendomi
all'incerto
domani.
Giuseppe Romano
25/10/2010
Segnalazione di merito al Concorso di poesia
"Giacomo Giardina" 2011 - Bagheria (PA)
ancora prima
d'incontrarti,
ha sconvolto
l'intimo profondo
nel paludoso inferno
del mio io,
alla ricerca,
sempre,
di turbinii
violenti.
Con l'andare
del tempo,
che non lenisce
le ferite,
anzi,
becero,
affonda lame,
acuendo il rimpianto
per la difformità
che schizza
il mio viso.
Sciolti gli ormeggi,
silente
scivoli
all'orizzonte,
cedendomi
all'incerto
domani.
Giuseppe Romano
25/10/2010
Segnalazione di merito al Concorso di poesia
"Giacomo Giardina" 2011 - Bagheria (PA)
giovedì 1 dicembre 2011
Incognita
Cosa racconterò
alla luna
raggiunta la valle
del silenzio
se negato
è leggere i tuoi occhi
ancora tersi
dalla brevità del tempo?
Alternanze
di aridi sistemi
tra segmenti
piatti ed incolori
da incorniciarsi
come tele amorfe
ben discoste
dall'avidità del volgo.
E questa primavera
che oggi sfioro con le dita
modula precetti
per ingoiare inverni
ammantati di speranze
al capolinea.
Cosa racconterei alla luna
se nel silenzio pìceo
della notte
potessi
sciogliere la neve
del mio inverno
al fuoco vivido
di limpide fiammelle
appena schiuse?
Giuseppe Romano
da: Aritmie - Federico Editore - Palermo - 2000
alla luna
raggiunta la valle
del silenzio
se negato
è leggere i tuoi occhi
ancora tersi
dalla brevità del tempo?
Alternanze
di aridi sistemi
tra segmenti
piatti ed incolori
da incorniciarsi
come tele amorfe
ben discoste
dall'avidità del volgo.
E questa primavera
che oggi sfioro con le dita
modula precetti
per ingoiare inverni
ammantati di speranze
al capolinea.
Cosa racconterei alla luna
se nel silenzio pìceo
della notte
potessi
sciogliere la neve
del mio inverno
al fuoco vivido
di limpide fiammelle
appena schiuse?
Giuseppe Romano
da: Aritmie - Federico Editore - Palermo - 2000
giovedì 24 novembre 2011
CABO VERDE
Isola
Sento
il ringhiare
del mare,
il sapore
dell'acqua,
la violenza
dell'onda
che infrange
la roccia.
Sento
la solitudine
che avvolge,
offuscando
la memoria
di ieri,
il futuro
del dopo.
Ed il vento,
placido,
tumultuoso,
presente
sempre,
a mescere
candida
sabbia,
genesi
di mutevoli
dune.
La clessidra,
tiranna,
consuma
residui
granelli
di sabbia,
compagni
di viaggio
i ricordi.
Giuseppe Romano
Boavista (Isole Cabo Verde) 20/11/2011
il ringhiare
del mare,
il sapore
dell'acqua,
la violenza
dell'onda
che infrange
la roccia.
Sento
la solitudine
che avvolge,
offuscando
la memoria
di ieri,
il futuro
del dopo.
Ed il vento,
placido,
tumultuoso,
presente
sempre,
a mescere
candida
sabbia,
genesi
di mutevoli
dune.
La clessidra,
tiranna,
consuma
residui
granelli
di sabbia,
compagni
di viaggio
i ricordi.
Giuseppe Romano
Boavista (Isole Cabo Verde) 20/11/2011
domenica 13 novembre 2011
Pensarti
Pensarti
è rivedere
l'acqua
che muove
sassi
da celare
nella sabbia
E' ritrovare
il viso
un po'
accaldato
accarezzato
dal vento
del mattino
E' ricordare
gli occhi
che scrutano
lontano
oltre
la siepe
Pensarti
è vita
per non finire
solo
tra i rottami
Giuseppe Romano
22/04/2001
è rivedere
l'acqua
che muove
sassi
da celare
nella sabbia
E' ritrovare
il viso
un po'
accaldato
accarezzato
dal vento
del mattino
E' ricordare
gli occhi
che scrutano
lontano
oltre
la siepe
Pensarti
è vita
per non finire
solo
tra i rottami
Giuseppe Romano
22/04/2001
Scatole cinesi
Grandi
Medie
Mignon
Una
Dentro
L'altra
Traboccanti
Sogni
Irrimediabilmente
Vuote
Giuseppe Romano
13/05/2011
Medie
Mignon
Una
Dentro
L'altra
Traboccanti
Sogni
Irrimediabilmente
Vuote
Giuseppe Romano
13/05/2011
Sara
Sarà che è l'alba
e il sole sbircia
tra le pieghe delle stelle
Sarà che è l'ora
e il vento tace
perchè stanco di soffiare
Sarà che è un gioco
e l'urlo passa
come un lampo nella sera
Sarà che tu sei Sara
e liberi l'angoscia
con lo sguardo del mattino
Giuseppe Romano
8/01/2006
e il sole sbircia
tra le pieghe delle stelle
Sarà che è l'ora
e il vento tace
perchè stanco di soffiare
Sarà che è un gioco
e l'urlo passa
come un lampo nella sera
Sarà che tu sei Sara
e liberi l'angoscia
con lo sguardo del mattino
Giuseppe Romano
8/01/2006
mercoledì 26 ottobre 2011
Punto di domanda
Cos'è volermi bene?
Parole nella nebbia
limpidi cristalli
enigmi dipinti
sulle pareti
di camere svuotate
Giardini inesplorati
tremori inascoltati
intrecci di colori
sogni irrealizzati
nel buio della sera
E' ciò volerti bene
Giuseppe Romano
9/12/2002
Parole nella nebbia
limpidi cristalli
enigmi dipinti
sulle pareti
di camere svuotate
Giardini inesplorati
tremori inascoltati
intrecci di colori
sogni irrealizzati
nel buio della sera
E' ciò volerti bene
Giuseppe Romano
9/12/2002
mercoledì 19 ottobre 2011
Fotografia di un momento
sabato 8 ottobre 2011
Maratona sul lago
Profumi di cedro
nell'aria serena
avvolgono atleti.
Nubi, spinte dal vento,
tracciano vie misteriose
e Benaco scruta i mille colori.
Custodi dell'acqua,
i monti, silenti,
guatano la gioia dell'evento.
Al tempo segnato
il cuore inizia a pulsare,
i calzari mordono il suolo.
La meta rimane lontana,
sulla sponda orientale
disgiunta dall'acqua.
La folla di atleti si sgrana,
eccitata dall'ansia
di giungere presto.
Corri soldato ateniese!
Non perdere tempo!
Annuncia la vittoria acquisita!
Macina metri l'atleta,
con l'acqua che scivola via
ed il vento del nord sferzante.
Si sente l'odore di ulivo
nel settembre che declina
i suoi ultimi giorni.
Lontano la torre maestosa
ed il corposo castello
lambito dal lago.
Corri fratello!
Il profumo di cedro
è al di là della riva!
I minuti scorrono lenti,
qualcuno alle spalle,
raccogli gli ultimi spasmi.
La clessidra ha misurato
il suo tempo,
fissandolo al cielo.
Giuseppe Romano
26/09/2008 - II^ Edizione Maratona Lago di Garda LIMONE - MALCESINE
nell'aria serena
avvolgono atleti.
Nubi, spinte dal vento,
tracciano vie misteriose
e Benaco scruta i mille colori.
Custodi dell'acqua,
i monti, silenti,
guatano la gioia dell'evento.
Al tempo segnato
il cuore inizia a pulsare,
i calzari mordono il suolo.
La meta rimane lontana,
sulla sponda orientale
disgiunta dall'acqua.
La folla di atleti si sgrana,
eccitata dall'ansia
di giungere presto.
Corri soldato ateniese!
Non perdere tempo!
Annuncia la vittoria acquisita!
Macina metri l'atleta,
con l'acqua che scivola via
ed il vento del nord sferzante.
Si sente l'odore di ulivo
nel settembre che declina
i suoi ultimi giorni.
Lontano la torre maestosa
ed il corposo castello
lambito dal lago.
Corri fratello!
Il profumo di cedro
è al di là della riva!
I minuti scorrono lenti,
qualcuno alle spalle,
raccogli gli ultimi spasmi.
La clessidra ha misurato
il suo tempo,
fissandolo al cielo.
Giuseppe Romano
26/09/2008 - II^ Edizione Maratona Lago di Garda LIMONE - MALCESINE
martedì 4 ottobre 2011
Nel buio
Cammino
nel buio assoluto
di una notte
senza stelle.
In lontananza
un faro
ad indicare
la via.
Provo
ad incrociare
uno sguardo.
Attorno solo silenzio.
Giuseppe Romano
4/10/2011
nel buio assoluto
di una notte
senza stelle.
In lontananza
un faro
ad indicare
la via.
Provo
ad incrociare
uno sguardo.
Attorno solo silenzio.
Giuseppe Romano
4/10/2011
mercoledì 28 settembre 2011
Pensando al domani
Annullo il tempo
se fragorosa scoppia
la risata sul viso
non contaminato
dagli eventi duri
che la vita
ti snocciola
con l'avanzare
degli anni
ed il fardello
dei pensieri
che si sommano
l'uno all'altro.
Con l'inconscio
che inizia a contare
quando il totale
è vicino
e la nostalgia
prende il sopravvento.
Allora vivi
la felicità del momento,
senza nasconderti,
scavalcando
improvvise barriere,
contagiando il sorriso
che scaturisce spontaneo
a me che l'attendo
per annullare il mio tempo.
Giuseppe Romano
1^ Classificata alla XIX^ Edizione Premio Nazionale di Poesia
"Baronessa di Carini" - 2010 - Carini (PA)
se fragorosa scoppia
la risata sul viso
non contaminato
dagli eventi duri
che la vita
ti snocciola
con l'avanzare
degli anni
ed il fardello
dei pensieri
che si sommano
l'uno all'altro.
Con l'inconscio
che inizia a contare
quando il totale
è vicino
e la nostalgia
prende il sopravvento.
Allora vivi
la felicità del momento,
senza nasconderti,
scavalcando
improvvise barriere,
contagiando il sorriso
che scaturisce spontaneo
a me che l'attendo
per annullare il mio tempo.
Giuseppe Romano
1^ Classificata alla XIX^ Edizione Premio Nazionale di Poesia
"Baronessa di Carini" - 2010 - Carini (PA)
domenica 18 settembre 2011
Il volo dell'airone
Nuvole senza cielo
vagano all'orizzonte
stormo di uccelli
migrano in occidente
un grande airone
libra le sue ali
per ritrovare
l'isola perduta.
Lungo la rotta
che attraversa il mare
sfreccia nel firmamento
assai sereno
con dentro il cuore incanti
di fanciulli
abbarbicati a vuoti
di cristalli.
Sensori costantemente all'erta
la meta si avvicina
poi l'urto inaspettato.
Un misterioso oggetto
l'airone - che placido
planava sull'isola sognata -
indifferente abbatte
bersaglio non voluto
di cinici segreti.
Giuseppe Romano
da: Intorno al Cerchio - Priulla Palermo - 1994
Volo Itavia Bologna - Palermo - Tragedia di Ustica
vagano all'orizzonte
stormo di uccelli
migrano in occidente
un grande airone
libra le sue ali
per ritrovare
l'isola perduta.
Lungo la rotta
che attraversa il mare
sfreccia nel firmamento
assai sereno
con dentro il cuore incanti
di fanciulli
abbarbicati a vuoti
di cristalli.
Sensori costantemente all'erta
la meta si avvicina
poi l'urto inaspettato.
Un misterioso oggetto
l'airone - che placido
planava sull'isola sognata -
indifferente abbatte
bersaglio non voluto
di cinici segreti.
Giuseppe Romano
da: Intorno al Cerchio - Priulla Palermo - 1994
Volo Itavia Bologna - Palermo - Tragedia di Ustica
11 Settembre 2001 - New York
Colgo tra inestricabili rocce
arterie di sangue innocente
sparso tra le vie di New York.
Anime multicolori
annaspano verso il cielo
inghiottiti nel nulla.
Uomini del mondo
celati in camere oscure
violentano inermi.
Madri orbate dalle loro carni
annaspano agli angoli
di strade impolverate.
Qual'è la via maestra
da seguire per vivere
in pace con noi stessi?
Riusciremo a cucire
ferite tracciate da barbari
di ieri, di oggi, e di domani?
Giuseppe Romano
22/09/2001
arterie di sangue innocente
sparso tra le vie di New York.
Anime multicolori
annaspano verso il cielo
inghiottiti nel nulla.
Uomini del mondo
celati in camere oscure
violentano inermi.
Madri orbate dalle loro carni
annaspano agli angoli
di strade impolverate.
Qual'è la via maestra
da seguire per vivere
in pace con noi stessi?
Riusciremo a cucire
ferite tracciate da barbari
di ieri, di oggi, e di domani?
Giuseppe Romano
22/09/2001
giovedì 8 settembre 2011
Senatur
Il senatur dall'alto dello scranno
grida con arroganza e senza affanno:
"Ritira la tua truppa afflitta
dall'isola mafiosa e derelitta".
Dimentica che un certo Garibaldi
al comando di mille volontari
salpò da Quarto in forza di ideali
per battere borboni e mercenari.
Rammenta poco il povero terrone
partito da Favara od Agrigento
con il bagaglio fatto di cartone
ad ingrassare il ricco del cemento.
E il figlio mio nato in Lombardia
dovrà munirsi caro il mio tesoro
per riabbracciare la terra natia
di passaporto unito ad un lavoro.
Povero senatur senza ideali
nascondi la tua testa sotto l'ali
per non guardare il Po e l'altra riva
che segnano i confini alla deriva.
Ricorda solo i Vespri Siciliani
e ancora tutti i martiri isolani
uniti sotto un'unica bandiera
sacrificati per una Italia intera.
Giuseppe Romano
19/08/1992
grida con arroganza e senza affanno:
"Ritira la tua truppa afflitta
dall'isola mafiosa e derelitta".
Dimentica che un certo Garibaldi
al comando di mille volontari
salpò da Quarto in forza di ideali
per battere borboni e mercenari.
Rammenta poco il povero terrone
partito da Favara od Agrigento
con il bagaglio fatto di cartone
ad ingrassare il ricco del cemento.
E il figlio mio nato in Lombardia
dovrà munirsi caro il mio tesoro
per riabbracciare la terra natia
di passaporto unito ad un lavoro.
Povero senatur senza ideali
nascondi la tua testa sotto l'ali
per non guardare il Po e l'altra riva
che segnano i confini alla deriva.
Ricorda solo i Vespri Siciliani
e ancora tutti i martiri isolani
uniti sotto un'unica bandiera
sacrificati per una Italia intera.
Giuseppe Romano
19/08/1992
sabato 3 settembre 2011
Sirena
A Michele
Candida
neve
sulla tundra
Stinte orme
di calzari
disarmati
Dacia
Svetlana
Utopie
Visioni di steppe
Flash
fissati da un lampo
La nenia russa
tace
per sempre
Giuseppe Romano
da: Aritmie - Federico Editore - 2000
neve
sulla tundra
Stinte orme
di calzari
disarmati
Dacia
Svetlana
Utopie
Visioni di steppe
Flash
fissati da un lampo
La nenia russa
tace
per sempre
Giuseppe Romano
da: Aritmie - Federico Editore - 2000
lunedì 22 agosto 2011
Muro di gomma
Sempre di te
parla il mio cuore
a quello sconosciuto
che incontrai
in una notte
di vagabondaggio.
Risposte zero
lasciano il dubbio
di infelicità perenne
non consentendo
soste, anzi
continue volute
nel precipizio
delle sere
senza stelle
che illuminano
speranze
a giorni alterni.
Muro di gomma
per obliare
micro-firmamenti
incastonati
nel recondito
del cuore.
Giuseppe Romano
21/08/2011
parla il mio cuore
a quello sconosciuto
che incontrai
in una notte
di vagabondaggio.
Risposte zero
lasciano il dubbio
di infelicità perenne
non consentendo
soste, anzi
continue volute
nel precipizio
delle sere
senza stelle
che illuminano
speranze
a giorni alterni.
Muro di gomma
per obliare
micro-firmamenti
incastonati
nel recondito
del cuore.
Giuseppe Romano
21/08/2011
domenica 21 agosto 2011
Ansia
Nell'ansia vivo
perchè svanisce
il giorno
il tramonto
poi la notte
L'angoscioso
futuro
non svela come
quando
se potrò incontrarti
ancora
Di te
scolpita
la tua immagine
rimane
in me
per arginare
il baratro
che porta
alla follia
Giuseppe Romano
da: Le poesie di San Valentino - Federico Editore - Palermo - 1999
perchè svanisce
il giorno
il tramonto
poi la notte
L'angoscioso
futuro
non svela come
quando
se potrò incontrarti
ancora
Di te
scolpita
la tua immagine
rimane
in me
per arginare
il baratro
che porta
alla follia
Giuseppe Romano
da: Le poesie di San Valentino - Federico Editore - Palermo - 1999
giovedì 18 agosto 2011
Il mio silenzio
Il mio silenzio
non è dimenticanza
ma sofferenza
per macerare dentro
parole da non dire
vive di ricordi
abbandonati
nell'itinere
del tempo
colloquia
con gli spettri
di domani
teso a raggiungere
frontiere
crea amori
da vivere
all'imbrunire
Giuseppe Romano
da: Unni siti palori - Francesco Federico Editore - Palermo - 2001
non è dimenticanza
ma sofferenza
per macerare dentro
parole da non dire
vive di ricordi
abbandonati
nell'itinere
del tempo
colloquia
con gli spettri
di domani
teso a raggiungere
frontiere
crea amori
da vivere
all'imbrunire
Giuseppe Romano
da: Unni siti palori - Francesco Federico Editore - Palermo - 2001
lunedì 15 agosto 2011
Percorso
Sognano le stelle
di notte,
nella stanza
spoglia,
senza il respiro
caldo ed un cuore
che ansima d'amore.
Luce
negli occhi
spenti, sorrisi
imbarazzati,
speranze
di normalità.
Dove sono i giochi
appena visti
nell'attimo
di un'alba diversa?
Un giorno qualunque.
Un bussare sommesso.
Sagome sconosciute
tendono le braccia.
Non ho forza
di alzare le mani.
Troppo volte
il vostro sguardo
è rimasto lontano.
Una saetta
illumina la scena
nell'immensa
stanza buia.
Non è di tormenta
il sibilo del vento,
ma carezza.
Andiamo a casa,
piccola peste!
E' così che ti amiamo.
31/07/2011 - Giuseppe Romano
Ad Andrea che ha riempito di gioia due cuori.
di notte,
nella stanza
spoglia,
senza il respiro
caldo ed un cuore
che ansima d'amore.
Luce
negli occhi
spenti, sorrisi
imbarazzati,
speranze
di normalità.
Dove sono i giochi
appena visti
nell'attimo
di un'alba diversa?
Un giorno qualunque.
Un bussare sommesso.
Sagome sconosciute
tendono le braccia.
Non ho forza
di alzare le mani.
Troppo volte
il vostro sguardo
è rimasto lontano.
Una saetta
illumina la scena
nell'immensa
stanza buia.
Non è di tormenta
il sibilo del vento,
ma carezza.
Andiamo a casa,
piccola peste!
E' così che ti amiamo.
31/07/2011 - Giuseppe Romano
Ad Andrea che ha riempito di gioia due cuori.
martedì 9 agosto 2011
Ritrovarsi
Riodo il vento
sferzare il vicolo
che impregna di polvere
il pane e le panelle
E la campana
comandare tutti in classe
per arrivare in tempo
a chiudere la porta
Rivedo tanti sogni
sciami di ragazzi
Palermo sonnolenta
nell'afa dell'estate
Le chiome ancora nere
estrapolare cifre
per incontrare dati
celati dal silenzio
Poi l'anima si è persa
nella fornace quotidiana
a raccattare segmenti
che intrecciano il domani
Ma quando il vento di bonaccia
stava placando l'acqua
ho udito un tam tam
comporre il puzzle antico
E son svaniti gli anni
le corse sugli specchi
la riga quasi bianca
d'intorno a una bottiglia
Giuseppe Romano
da: Omaggio ai sentimenti - Antologia a cura di A.E.C. Palermo - 2006
sferzare il vicolo
che impregna di polvere
il pane e le panelle
E la campana
comandare tutti in classe
per arrivare in tempo
a chiudere la porta
Rivedo tanti sogni
sciami di ragazzi
Palermo sonnolenta
nell'afa dell'estate
Le chiome ancora nere
estrapolare cifre
per incontrare dati
celati dal silenzio
Poi l'anima si è persa
nella fornace quotidiana
a raccattare segmenti
che intrecciano il domani
Ma quando il vento di bonaccia
stava placando l'acqua
ho udito un tam tam
comporre il puzzle antico
E son svaniti gli anni
le corse sugli specchi
la riga quasi bianca
d'intorno a una bottiglia
Giuseppe Romano
da: Omaggio ai sentimenti - Antologia a cura di A.E.C. Palermo - 2006
mercoledì 3 agosto 2011
E ora...
E ora cu cci parra cu Tatò
sutta l'arvulu
caricu di pampini
cu suli ca abbruccia lu tirrenu
e lu zappuni stancu di zappari
cumpagni la cicala ca grida
ai quattru venti
e lu silenziu ca lacera
li timpani
E ora cu cci parra cu Tatò
doppu lu ventu
ca spazzatu via
ddu Cinccinatu
di l'ultima ura
tincennu di scuru
la jurnata.
Giuseppe Romano
5/11/2004 - A Saro che mi fu faro nella vita
sabato 30 luglio 2011
Il dipinto
Tracce nere
sulla tela
azzurra
Chiazze rosse
richiamano
visi
con gli occhi
spalancati
Continuano
a picchiare
sulla tela
che lentamente
cambia
di colore
La stessa tela
sempre più
imbrattata
Poi silenzi
per ricordare
per ritrovare
per colpire
Il mio Dio
uguale al tuo
diverso solo
il nome
Giuseppe Romano
da: Se la parola non tace - Federico Editore - Palermo - 2004
venerdì 29 luglio 2011
Casa mia
Ti lascio
ancora.
Torno alla casa
che ho inventato
essere mia.
Anche se so
che è questa
casa mia.
Eppure quella,
mattina e sera,
dispiega l'ali,
dimenticando
di guardarmi
strano.
Allora
vedo il film
della trazzera mia,
sempre in trincea,
ad arginare le derive
dell'humus
che avevo perso,
ritrovato,
ancora perso.
Le arance del comò
a ricordarmi
che il caldo vento,
intriso di rossa rena,
alita sul viso
per non scordare
casa mia.
Giuseppe Romano
29/07/2011 - ore 19,00
In volo da Palermo a Verona
lunedì 25 luglio 2011
Stelle cadenti
In queste sere
d'autunno
che sa di primavere
capelli corvini
occhi di bambini
tristi
fragili coralli
rossi
come quelle labbra
rosse
che fremono
in attesa
di improvvise saette
che accecano
al buio
per poi colpire
al cuore.
L'anima fugge
frivole
parole
parlano del tempo
l'io
spazia
tra le corsie
dell'universo
muto
e accorato
Giuseppe Romano
da: Rosa fresca aulentissima - Federico Editore - 2000
d'autunno
che sa di primavere
capelli corvini
occhi di bambini
tristi
fragili coralli
rossi
come quelle labbra
rosse
che fremono
in attesa
di improvvise saette
che accecano
al buio
per poi colpire
al cuore.
L'anima fugge
frivole
parole
parlano del tempo
l'io
spazia
tra le corsie
dell'universo
muto
e accorato
Giuseppe Romano
da: Rosa fresca aulentissima - Federico Editore - 2000
Ouverture
Etoile
lunedì 11 luglio 2011
Note
Note
ballano
sul pentagramma
al calare
della sera
con l'afa
che inebria
i sensi
a ricordarmi
che esisti.
Domani
il sorriso
bruciato
dall'attimo
che volge
alla notte
dimenticato.
Giuseppe Romano
11/07/2011
ballano
sul pentagramma
al calare
della sera
con l'afa
che inebria
i sensi
a ricordarmi
che esisti.
Domani
il sorriso
bruciato
dall'attimo
che volge
alla notte
dimenticato.
Giuseppe Romano
11/07/2011
domenica 10 luglio 2011
Un anno dopo
Cronaca
Vermiglio il sangue scorre sull'arena
l'odore acre si frammischia ai suoni
ed agli olè di gente senza cuore.
Colpito dall'espada del torero
muggisce inferocito e con orgoglio
raccoglie le sue forze per tentare
di dare addio alla vita da vincente.
Ma il fato ha già deciso il vincitore.
La vista è annebbiata dal dolore,
va incontro alla muleta che - marrana
- dissimula giochi di potere
per poi colpire senza sentimenti
ed eccitare voglie ormai represse.
E' già passato l'urlo della folla,
sull'abbrunato campo della sera
un rivolo di sangue senza nome.
Giuseppe Romano
da "Intorno al cerchio" - Stampa Priulla - Palermo - 1994
l'odore acre si frammischia ai suoni
ed agli olè di gente senza cuore.
Colpito dall'espada del torero
muggisce inferocito e con orgoglio
raccoglie le sue forze per tentare
di dare addio alla vita da vincente.
Ma il fato ha già deciso il vincitore.
La vista è annebbiata dal dolore,
va incontro alla muleta che - marrana
- dissimula giochi di potere
per poi colpire senza sentimenti
ed eccitare voglie ormai represse.
E' già passato l'urlo della folla,
sull'abbrunato campo della sera
un rivolo di sangue senza nome.
Giuseppe Romano
da "Intorno al cerchio" - Stampa Priulla - Palermo - 1994
domenica 26 giugno 2011
Viaggio nel tempo
Quante albe
gonfie di sole,
di pioggia, di vento
ci hanno svegliato,
le palpebre colme
di sonno!
Mattine già piene,
i bimbi, la scuola,
il lavoro che incombe.
Corri ch'è tardi!
Fuori che freddo!
Che caldo d'estate!
Ancora domani
e sempre domani.
Su e giù per l'Italia
che è una e diversa.
Palermo vicina,
Palermo lontana,
gelsomino sfiorito,
vele sul lago
trainate dal vento.
I giorni, le sere, le notti,
a mirare le stelle,
a cogliere il lampo,
lesti a rubare alla luna
ombre furtive.
I capelli innevati
tradiscono il tempo.
Il tuono
in un giorno sereno,
avverti il fragore,
presagio di vento e
di pioggia infernale.
Silenzio.....
Alziamo lo sguardo,
noi siamo forti.
Più forti del vento,
ancorati alla roccia,
invincibili
contro il nemico.
Ancora domani,
domani, domani!
Ancora quaranta domani!
- Nonna, mi compri?
- Sì!
- Vieni a mangiare domani?
- Sì!
- Mi dai un bacino?
- Aahm!
Giuseppe Romano
25/06/2011 - 40 anni insieme con Rita....
domenica 19 giugno 2011
Alcantara
Osservando
l'Alcàntara
che buca
laviche gole
vibro,
fantasticando l'onda
che sfiora la mano.
Resterò travolto
dall'avanzare
dell'acqua pungente,
inondato da
pulsioni e incertezze.
Come
l'Alcàntara
affiori all'istante
da assolate
contrade.
Tra i silenzi dei gesti,
gli sguardi innocenti,
le parole banali,
i rumori impetuosi
dell'acqua.
Attendo
l'avvento dell'onda
per abbattere
gli argini
che invitano il fiume
a tracimare i confini
del tempo normale.
Giuseppe Romano
1/08/2008
l'Alcàntara
che buca
laviche gole
vibro,
fantasticando l'onda
che sfiora la mano.
Resterò travolto
dall'avanzare
dell'acqua pungente,
inondato da
pulsioni e incertezze.
Come
l'Alcàntara
affiori all'istante
da assolate
contrade.
Tra i silenzi dei gesti,
gli sguardi innocenti,
le parole banali,
i rumori impetuosi
dell'acqua.
Attendo
l'avvento dell'onda
per abbattere
gli argini
che invitano il fiume
a tracimare i confini
del tempo normale.
Giuseppe Romano
1/08/2008
Diversi
Faziose regole
pennello
per gessati
schemi
Rigide caste
schedate
animano
società
pavide
Periferici ghetti
condensano
sgraditi
diversi
La pelle nera
la borsa vuota
l'amore strano
Diversi tutti
senza domani
Esseri umani
tagliati fuori
da piccoli nani
chiari di pelle
pieni di fondi
di amori normali
Energie
d'anima
e corpo
Sopportano
lottano
amano
Per esistere
non solo
di notte
Giuseppe Romano
12/08/1999
pennello
per gessati
schemi
Rigide caste
schedate
animano
società
pavide
Periferici ghetti
condensano
sgraditi
diversi
La pelle nera
la borsa vuota
l'amore strano
Diversi tutti
senza domani
Esseri umani
tagliati fuori
da piccoli nani
chiari di pelle
pieni di fondi
di amori normali
Energie
d'anima
e corpo
Sopportano
lottano
amano
Per esistere
non solo
di notte
Giuseppe Romano
12/08/1999
Fra le dune
Scoprirti
fra le dune
del deserto
accattivante
affresco
solitario
inaccessibili
voragini
ha colmato.
Uragani di sabbia
vanno a morire
lontano.
Giuseppe Romano
Da "Aritmie"
Federico Editore - 2000
fra le dune
del deserto
accattivante
affresco
solitario
inaccessibili
voragini
ha colmato.
Uragani di sabbia
vanno a morire
lontano.
Giuseppe Romano
Da "Aritmie"
Federico Editore - 2000
venerdì 17 giugno 2011
Alidada
Brividi sento
e ansia, quando
la luna cela
lo sguardo furbo
alla speranza,
traboccante in
ogni omega.
Giuseppe Romano
6/01/2009
e ansia, quando
la luna cela
lo sguardo furbo
alla speranza,
traboccante in
ogni omega.
Giuseppe Romano
6/01/2009
Disabilità
Io sono cieca
e mi affido
al vostro buonsenso
a cui voi rinunciate.
Mi muovo cauta
ma non chiedo
la vostra pietà
di cui vi vergognate.
Conto le fermate
ascoltando il rumore
alternarsi.
Vi prego non spingete,
perchè sono l'unica
che sa guardare avanti.
Milena Spasova
17/06/2011
e mi affido
al vostro buonsenso
a cui voi rinunciate.
Mi muovo cauta
ma non chiedo
la vostra pietà
di cui vi vergognate.
Conto le fermate
ascoltando il rumore
alternarsi.
Vi prego non spingete,
perchè sono l'unica
che sa guardare avanti.
Milena Spasova
17/06/2011
mercoledì 15 giugno 2011
Oserei dirti....
Ma le parole
restano sospese,
se penso
alle accennate
dune,
divise
da una valle
che anelo
di sfiorare
con le dita.
Ed al campo
levigato
da carezzare,
lambendo
l'erica
intricata,
avamposto
di nicchie
profumate.
Vorrei dirti...
Ma le parole
restano
nel cosmo,
avviluppate
da galassie
indefinite.
Giuseppe Romano
20/01/2009
Ma le parole
restano sospese,
se penso
alle accennate
dune,
divise
da una valle
che anelo
di sfiorare
con le dita.
Ed al campo
levigato
da carezzare,
lambendo
l'erica
intricata,
avamposto
di nicchie
profumate.
Vorrei dirti...
Ma le parole
restano
nel cosmo,
avviluppate
da galassie
indefinite.
Giuseppe Romano
20/01/2009
lunedì 13 giugno 2011
Non so chi sei
Segmenti
segnano
geometrici
contorni
limitando
frontiere
da sormontare
Adolescenza
vissuta
all'ombra
di silenti
monti
sognando
liberi
contatti
nello spazio
infinito
Non so chi sei
Ignoro
mattutini
sussulti
inquieti
amori
crepuscolari
diletti
Anelo
scrutare
l'anima
per leggere
pagine
velate
Giuseppe Romano
21/12/2002
segnano
geometrici
contorni
limitando
frontiere
da sormontare
Adolescenza
vissuta
all'ombra
di silenti
monti
sognando
liberi
contatti
nello spazio
infinito
Non so chi sei
Ignoro
mattutini
sussulti
inquieti
amori
crepuscolari
diletti
Anelo
scrutare
l'anima
per leggere
pagine
velate
Giuseppe Romano
21/12/2002
martedì 7 giugno 2011
Canali
Remo a fatica,
con la canoa
che ogni giorno
mi scorta
attraverso
intricati
canali.
Arterie
disomogenee,
avulse
dalle relatività
dell'oggi,
legate a filo doppio
col domani.
Il vento sordido
gioca d'azzardo,
spinge sulle rocce
la canoa,
frantuma
gli arcani
miraggi.
Giuseppe Romano
7/06/2011
con la canoa
che ogni giorno
mi scorta
attraverso
intricati
canali.
Arterie
disomogenee,
avulse
dalle relatività
dell'oggi,
legate a filo doppio
col domani.
Il vento sordido
gioca d'azzardo,
spinge sulle rocce
la canoa,
frantuma
gli arcani
miraggi.
Giuseppe Romano
7/06/2011
domenica 29 maggio 2011
MGS (Colloquio con me stesso)
Mi accorgo che esisti
illuminata da aloni lunari
lenta perversione dell'anima
Estenuato dall'inseguire
nella città fantasma
arranco a fatica
Giorni dopo giorni
solo per approdare al molo
Predestinato alla normalità
anomalo vago nell'infinito
sognando soste alla fermata
Occultato dal buio
vivo la nebbia
alla ricerca di luce
Giuseppe Romano
30/10/2004
illuminata da aloni lunari
lenta perversione dell'anima
Estenuato dall'inseguire
nella città fantasma
arranco a fatica
Giorni dopo giorni
solo per approdare al molo
Predestinato alla normalità
anomalo vago nell'infinito
sognando soste alla fermata
Occultato dal buio
vivo la nebbia
alla ricerca di luce
Giuseppe Romano
30/10/2004
Domande dentro.......
Mi chiedo
se provi amore
quando i silenzi
diventano eterni
- e per eterno
intendo il tempo
che vola intenso
per un giorno
intero
Immaginando
movimenti
da una camera all'altra
con soprammobili
che sbirciano
dall'angolo
della parete buia
Pensieri
infastiditi
dal frinire
delle cicale
violano
mondi paralleli
tranciando
sospiri o
tenerezze
Risposte
all'ora tarda
accrescono speranze
ma inquietudini
colmano notti insonni
di incertezze
Giuseppe Romano
25/04/2007
se provi amore
quando i silenzi
diventano eterni
- e per eterno
intendo il tempo
che vola intenso
per un giorno
intero
Immaginando
movimenti
da una camera all'altra
con soprammobili
che sbirciano
dall'angolo
della parete buia
Pensieri
infastiditi
dal frinire
delle cicale
violano
mondi paralleli
tranciando
sospiri o
tenerezze
Risposte
all'ora tarda
accrescono speranze
ma inquietudini
colmano notti insonni
di incertezze
Giuseppe Romano
25/04/2007
lunedì 23 maggio 2011
Esserci
Poter mirare Sirio tra le stelle
compagne di viandanti nella notte,
amare creature ammaliatrici
per ritornare ai fasti del cessato,
circuire una vita di paure
da battere usando la speranza,
gridare grazie a Dio che - infinito -
ti tende la Sua mano per salvarti.
Esserci
in questo mondo un po' balordo
di invidie camuffate da sorrisi,
di poveri barboni senza tetto
dimenticati all'angolo di strada.
Esserci
coi dolori della carne
che brucia con il fuoco del mattino,
felice di patire le ferite
per esserci domani anzichè ieri.
Giuseppe Romano
da: Intorno al cerchio - Stampa Priulla - 1994
compagne di viandanti nella notte,
amare creature ammaliatrici
per ritornare ai fasti del cessato,
circuire una vita di paure
da battere usando la speranza,
gridare grazie a Dio che - infinito -
ti tende la Sua mano per salvarti.
Esserci
in questo mondo un po' balordo
di invidie camuffate da sorrisi,
di poveri barboni senza tetto
dimenticati all'angolo di strada.
Esserci
coi dolori della carne
che brucia con il fuoco del mattino,
felice di patire le ferite
per esserci domani anzichè ieri.
Giuseppe Romano
da: Intorno al cerchio - Stampa Priulla - 1994
venerdì 20 maggio 2011
Sahara
Solo l'alito del vento.
Poi silenzio,
con la sabbia
che attacca il viso
umido di sole.
L'orizzonte indefinito.
Celato dai miraggi
che accecano l'ansia
tra le strade
sterrate.
Solo con me stesso.
Nel deserto
di rossa sabbia
che copula col sole
oscurando verità.
Giuseppe Romano
22/03/2006
Oasi Ksar Ghilane (Tunisia)
Poi silenzio,
con la sabbia
che attacca il viso
umido di sole.
L'orizzonte indefinito.
Celato dai miraggi
che accecano l'ansia
tra le strade
sterrate.
Solo con me stesso.
Nel deserto
di rossa sabbia
che copula col sole
oscurando verità.
Giuseppe Romano
22/03/2006
Oasi Ksar Ghilane (Tunisia)
giovedì 19 maggio 2011
sabato 14 maggio 2011
Extra-
Reticolati
invisibili
Barriere mute
autenticate
legano scambi
Segni negati
da codicilli
inaciditi
bollano rose
Grido sommesso
fra i silenzi
temendo fughe
con il mio volto
impallidito
per la vergogna
21/03/2003 G. Romano
martedì 10 maggio 2011
Luce
Immagino la luce
per scoprire
la rosa già sbocciata
nel giardino,
per carezzare il volto di un bambino,
per incrociare
gli occhi di una donna.
Immagino il colore della rosa
coi petali e i profumi dell'estate
tradito di soppiatto dalla luce
fuggita via nel nulla
ad inseguire
misteri di galassie innominate.
In compagnia del buio
più assoluto
fantastico di mondi colorati
per alternare notti sempre uguali
a percepire passi conosciuti
dalle cadenze e da rumori noti.
Potrò trovare pace senza luce?
Giuseppe Romano
(da: Intorno al cerchio - 1994)