Antonio Rosmini, prete e filosofo di Rovereto, era per me un nome sconosciuto e poco o nulla mi diceva essendo digiuno della sua vita e delle sue opere.
L’amicizia con Nicola Calzà, giovane e brillante studioso di Malcesine, paesino ubicato sulle sponde del Lago di Garda, mi ha consentito di approdare in punta di piede ad un mondo che ha dello stupefacente, portandomi a conoscenza la storia di un eminente filosofo che, all’interno della Chiesa, ha saputo determinare orientamenti, contrasti e valorizzazioni.
L’occasione è stata determinata dall’invito a partecipare all’assemblea dei soci dell’Associazione “Accademia di studi rosminiani Società degli Amici” in data 26/09/2020 al fine di conoscere le finalità dell’Accademia.
Alla fine dell’Assemblea e prima del congedo, si è avuta l’occasione di fare conoscenza con il Rettore della Casa, nonchè Direttore della Biblioteca, Padre Eduino Menestrina, che ha invitato lo scrivente e Nicola Calzà a visitare la Casa.
Il breve tempo a disposizione ci ha consentito di accedere alla splendida Biblioteca che conserva volumi risalenti dal 1200 in poi, con una collezione variegata e diversificata negli argomenti trattati. Volumi sicuramente interessanti per valore storico e temporale. Si è passato quindi a visitare la Cappella che conserva il dipinto raffigurante il “Cristo morente in croce” opera di Ambrogio Rosmini, zio di Antonio Rosmini che tanta influenza ha avuto sul giovane Antonio.
La conoscenza aiuta la mente a riflettere ed ammirare le opere che, nel tempo, hanno testimoniato l’esistenza degli uomini di adesso ci dovrebbe aiutare a percorrere un percorso lineare scevro da devianze. Non sempre ciò si verifica, ma la speranza dovrebbe esserci di aiuto a raggiungere mete migliori in futuro.
Giuseppe Romano
Rovereto (TN), 26/09/2020
Una bella esperienza, grazie per questa condivisione, mi viene da pensare quanti personaggi abbiamo avuto e non ne conosciamo l'operato. Ciao Pino e buona serata, Angelo.
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