lunedì 3 giugno 2013

Angoscia


Mi muovo
per capire
di me
nell'eterogeneo
creato.

Sceso dal nulla,
vivo,
respiro,
nutro il mio corpo,
assetato
di limpida acqua.

Acqua
che scorre
al di là
di una riva
senza pontili,
per ricusare
disperati,
anelanti
ancoraggi.

Mi muovo
nella nebbia
di avulsi
pensieri,
pentagrammi
svuotati di note,
assenti
delicate armonie
da donare
alla ninfa.

Desideri di notte,
compagno Aladino,
luci oscurate
da folate di vento,
pallido sole,
timido squarcio
a momenti
crudeli.

Incombe
una stasi
incessante

                  Giuseppe Romano

2/06/2013



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