Sempre di te
parla il mio cuore
a quello sconosciuto
che incontrai
in una notte
di vagabondaggio.
Risposte zero
lasciano il dubbio
di infelicità perenne
non consentendo
soste, anzi
continue volute
nel precipizio
delle sere
senza stelle
che illuminano
speranze
a giorni alterni.
Muro di gomma
per obliare
micro-firmamenti
incastonati
nel recondito
del cuore.
Giuseppe Romano
21/08/2011
lunedì 22 agosto 2011
domenica 21 agosto 2011
Ansia
Nell'ansia vivo
perchè svanisce
il giorno
il tramonto
poi la notte
L'angoscioso
futuro
non svela come
quando
se potrò incontrarti
ancora
Di te
scolpita
la tua immagine
rimane
in me
per arginare
il baratro
che porta
alla follia
Giuseppe Romano
da: Le poesie di San Valentino - Federico Editore - Palermo - 1999
perchè svanisce
il giorno
il tramonto
poi la notte
L'angoscioso
futuro
non svela come
quando
se potrò incontrarti
ancora
Di te
scolpita
la tua immagine
rimane
in me
per arginare
il baratro
che porta
alla follia
Giuseppe Romano
da: Le poesie di San Valentino - Federico Editore - Palermo - 1999
giovedì 18 agosto 2011
Il mio silenzio
Il mio silenzio
non è dimenticanza
ma sofferenza
per macerare dentro
parole da non dire
vive di ricordi
abbandonati
nell'itinere
del tempo
colloquia
con gli spettri
di domani
teso a raggiungere
frontiere
crea amori
da vivere
all'imbrunire
Giuseppe Romano
da: Unni siti palori - Francesco Federico Editore - Palermo - 2001
non è dimenticanza
ma sofferenza
per macerare dentro
parole da non dire
vive di ricordi
abbandonati
nell'itinere
del tempo
colloquia
con gli spettri
di domani
teso a raggiungere
frontiere
crea amori
da vivere
all'imbrunire
Giuseppe Romano
da: Unni siti palori - Francesco Federico Editore - Palermo - 2001
lunedì 15 agosto 2011
Percorso
Sognano le stelle
di notte,
nella stanza
spoglia,
senza il respiro
caldo ed un cuore
che ansima d'amore.
Luce
negli occhi
spenti, sorrisi
imbarazzati,
speranze
di normalità.
Dove sono i giochi
appena visti
nell'attimo
di un'alba diversa?
Un giorno qualunque.
Un bussare sommesso.
Sagome sconosciute
tendono le braccia.
Non ho forza
di alzare le mani.
Troppo volte
il vostro sguardo
è rimasto lontano.
Una saetta
illumina la scena
nell'immensa
stanza buia.
Non è di tormenta
il sibilo del vento,
ma carezza.
Andiamo a casa,
piccola peste!
E' così che ti amiamo.
31/07/2011 - Giuseppe Romano
Ad Andrea che ha riempito di gioia due cuori.
di notte,
nella stanza
spoglia,
senza il respiro
caldo ed un cuore
che ansima d'amore.
Luce
negli occhi
spenti, sorrisi
imbarazzati,
speranze
di normalità.
Dove sono i giochi
appena visti
nell'attimo
di un'alba diversa?
Un giorno qualunque.
Un bussare sommesso.
Sagome sconosciute
tendono le braccia.
Non ho forza
di alzare le mani.
Troppo volte
il vostro sguardo
è rimasto lontano.
Una saetta
illumina la scena
nell'immensa
stanza buia.
Non è di tormenta
il sibilo del vento,
ma carezza.
Andiamo a casa,
piccola peste!
E' così che ti amiamo.
31/07/2011 - Giuseppe Romano
Ad Andrea che ha riempito di gioia due cuori.
martedì 9 agosto 2011
Ritrovarsi
Riodo il vento
sferzare il vicolo
che impregna di polvere
il pane e le panelle
E la campana
comandare tutti in classe
per arrivare in tempo
a chiudere la porta
Rivedo tanti sogni
sciami di ragazzi
Palermo sonnolenta
nell'afa dell'estate
Le chiome ancora nere
estrapolare cifre
per incontrare dati
celati dal silenzio
Poi l'anima si è persa
nella fornace quotidiana
a raccattare segmenti
che intrecciano il domani
Ma quando il vento di bonaccia
stava placando l'acqua
ho udito un tam tam
comporre il puzzle antico
E son svaniti gli anni
le corse sugli specchi
la riga quasi bianca
d'intorno a una bottiglia
Giuseppe Romano
da: Omaggio ai sentimenti - Antologia a cura di A.E.C. Palermo - 2006
sferzare il vicolo
che impregna di polvere
il pane e le panelle
E la campana
comandare tutti in classe
per arrivare in tempo
a chiudere la porta
Rivedo tanti sogni
sciami di ragazzi
Palermo sonnolenta
nell'afa dell'estate
Le chiome ancora nere
estrapolare cifre
per incontrare dati
celati dal silenzio
Poi l'anima si è persa
nella fornace quotidiana
a raccattare segmenti
che intrecciano il domani
Ma quando il vento di bonaccia
stava placando l'acqua
ho udito un tam tam
comporre il puzzle antico
E son svaniti gli anni
le corse sugli specchi
la riga quasi bianca
d'intorno a una bottiglia
Giuseppe Romano
da: Omaggio ai sentimenti - Antologia a cura di A.E.C. Palermo - 2006
mercoledì 3 agosto 2011
E ora...
E ora cu cci parra cu Tatò
sutta l'arvulu
caricu di pampini
cu suli ca abbruccia lu tirrenu
e lu zappuni stancu di zappari
cumpagni la cicala ca grida
ai quattru venti
e lu silenziu ca lacera
li timpani
E ora cu cci parra cu Tatò
doppu lu ventu
ca spazzatu via
ddu Cinccinatu
di l'ultima ura
tincennu di scuru
la jurnata.
Giuseppe Romano
5/11/2004 - A Saro che mi fu faro nella vita