venerdì 28 giugno 2024

Refrain

 

E’ un continuo domani,

con la luna che ride di me

ed il sole che brucia la vita.


L’attesa, ritmata dall’onda,

morde la briglia come il

cavallo che mira il mossiere.


Improvviso lo sparo, la folla

che ringhia, il cuore impazzito

agogna arrivo e drappellone.


Mi giro d’intorno con rumori di

passi a caccia di fatui fantasmi.


L’attesa infranta da una muraglia.


Il refrain ripete forse domani.


Lacrime arano il viso rugoso.


                            Giuseppe Romano


28/06/2024

1 commento:

  1. Credo sia la poesia più triste che io abbia mai letto sul tuo blog. È vissuta e per questo motivo è cosi intensa e memorabile.

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