Glenda
Dal Bosco è una giovanissima autrice di Malcesine, splendido borgo
posto sulla sponda veronese del lago di Garda, che esordisce nel
campo letterario con un suo romanzo thriller “Oculus animae”
complesso ma articolato che coinvolge il lettore fin dalle prime
pagine. Ultimata la lettura del libro, ne sono rimasto positivamente
coinvolto e sento quasi la necessità di esprimere un pensiero che mi
aiuti a capire il senso dato ai personaggi e a tutta la storia.
Una
storia che narra di giovani, di ambiente scolastico, di disagio
giovanile, ma anche di amicizia, necessaria alla soluzione del dramma
che all’interno si va via via sviluppando, ma soprattutto del
profondo malessere che attraversa Marco, il ragazzo protagonista del
romanzo, alle prese con le sue ossessioni e/o allucinazioni.
Marco
è figlio del tempo che viviamo e vive un rapporto quasi conflittuale
con la propria famiglia
e con la sorella, che lui vede privilegiata nell’ambito familiare,
che lo porta a rifiutare le cure per non migliorare la sua condizione
di malato e lo induce ad allontanarsi in modo furtivo d casa per
frequentare luoghi poco adatti ad un ragazzo della sua età.
In
questo contesto si inserisce il filo conduttore del romanzo, che
coinvolge il lettore, creando la giusta tensione, necessaria ad un
romanzo giallo, con una scrittura semplice, ma scorrevole che aiuta
chi legge ad arrivare nel più breve tempo possibile alla fine per
scoprirne la soluzione.
Nel
contempo possiamo dire che il mondo scolastico viene sfiorato e mai
coinvolto dalle problematiche e dei drammi interiori di Marco, con le
sue allucinazioni e le presenze positive e negative che avvincono la
sua anima e che vogliono indirizzare in un senso o in un altro la sua
volontà; quasi una assenza di chi, come la scuola, dovrebbe
affrontare la preparazione didattica dei giovani per aiutarli ad
entrare nel mondo del lavoro.
Un
silenzioso protagonista di tutto il romanzo è Robert, il gatto di
Marco che contribuisce, con l’affetto proprio di un animale
domestico, a far sì che Marco trovi attimi di serenità al chiuso
della propria stanzetta.
La
fine del romanzo svela e rivela i dubbi che i vari personaggi
attraversano, con il palesamento della trama che aiuta anche a capire
dei vari personaggi che ne fanno parte, con il protagonista che trova
alla fine la sua giusta dimensione di figlio, fratello e amico.
Dalla
lettura del romanzo una profonda riflessione: I giovani hanno la
necessità di sentirsi apprezzati e rivalutati, per non frenare la
libertà di pensiero e per consentire loro di volare alto.
Giuseppe
Romano
2/06/2024