giovedì 29 febbraio 2024

I racconti di Valeria Giovannini

 

     Carolina Monaci, autrice de “ I miei deserti” libro testimonianza sulla sua vita e sui suoi successi di atleta che l’ha portata ad attraversare i deserti della sua anima e quelli veri dall’Africa all’Iran, mi ha coinvolto per la presentazione del suo libro a Malcesine, splendido borgo posto al Nord del Lago di Garda ed in alcuni paesi del Trentino.

    Nell’occasione di una prossima presentazione, mi ha fatto conoscere Valeria Giovannini, che, oltre ad occuparsi di questioni giuridiche, coltiva anche interessi letterari.

    Autrice sensibile di racconti e poesie, mi ha omaggiato un suo libro, “Oltre ogni lontano” pubblicato da Valentina Trentini, Editore - Trento.

    I racconti, brevi, ma intensi, tracciano linee che sanno di personale, e raccontano aneddoti che coinvolgono per le figure ivi rappresentati e descrivono luoghi attraversati con le emozioni percepite durante tutto il percorso dei vari racconti.

    L’attesa di un figlio, desiderato naturalmente o per adozione, descrive l’angoscia di una donna-madre che si macera quotidianamente per la notizia che non arriva, la gioia del caffè al mattino col nonno di una nipote che ama le sue radici, l’approccio con quella terra sensuale che risponde al nome “Sicilia” fonte di amore, ma anche di contraddizioni.

Queste alcune tematiche affrontate da Valeria Giovannini che adotta un linguaggio asciutto, con periodi brevi, stilettate per chi legge.

    E alcune poesie inserite in alcuni racconti, vedi “La ricamatrice di ombrellini” dove si legge soprattutto “Amami” che compendia la forza e il desiderio che l’amore genera nell’essere umano.

    Un libro bellissimo che si legge in un attimo per la sua scorrevolezza e, direi, per la semplicità delle parole che inviano messaggi positivi.

 

                                                                                        Giuseppe Romano


Malcesine, 29/02/2024

mercoledì 21 febbraio 2024

Progetto poesia in aula 2024.1

 

E’ iniziato il nuovo percorso, nell’anno scolastico 2023/2024, relativo al progetto di poesia in aula presso l'Istituto Comprensivo Statale di Malcesine, pensato dalla Prof.ssa Michela Bertuzzi, docente di Lettere presso tale Istituto, di concerto con la Dirigenza Scolastica, ed il 20 febbraio 2024 ho incontrato gli alunni di seconda media – classi 2^ A e 2^ B.

Fatte le necessarie presentazioni, il tema principale affrontato è stato quello di parlare della poesia come fonte di ispirazione per raccontare le sensazioni che un poeta prova a seguito di eventi personali o intorno a lui, a fatti che investono il mondo intero, alla storia passato, presente e futura.

Del bisogno che il poeta sente di mettere su carta le parole che sgorgano dal suo intimo, con un accenno storico della poesia dall’inizio della vita dell’uomo ai giorni nostri.

E per esemplificare il tutto ho portato ad esempio Giovanni Pascoli con la sua poesia “La cavalla storna” che meglio rappresenta la tragedia personale vissuta dall’autore a seguito della morte del padre ucciso mentre tornava a casa.

Ho anche letto alcune mie composizioni, chiarendo quanto avevo inteso dire nel testo per evidenziare i concetti esposti.

Per chiudere l’ora di incontro ho chiesto loro di commentare la poesia del Pascoli (commenti da leggere al prossimo incontro) al fine di coinvolgere l’aula tutta a partecipare vivamente al progetto.

Un proficuo incontro con la partecipazione interessata da parte di tutti gli alunni, con la promessa di rivederci nuovamente il 5 Marzo per parlare ancora di altri autori e delle loro interessanti problematiche.

                                                                                         Giuseppe Romano

Malcesine, 20/02/2024


giovedì 15 febbraio 2024

Quelle stagioni

 

Queste stagioni non sono

più quelle a me conosciute.


Quelle restano conservate

nella cassaforte della mia

mente ammassate in fondo

col trascorrere del tempo.


Per svegliare i neuroni che

tormentano l’anima scossa

rovisto la palude affiorata a

testimone di eventi appassiti.


Dopo buie ingannevoli notti

annaspo al mattino sperando

di vivere ancora albe gioiose.


Il leone, ingabbiato e deluso,

tenta di scalare le montagne

di carta che immagina essere

autentiche e si ritrova turbato

in fondo a un barile inzuppato.


Nemmeno un passante pietoso

a raccogliere le lacrime amare.


                Giuseppe Romano


15/02/2024