venerdì 31 dicembre 2021

Luci spente

 

 Sono tutte spente le luci

questa sera nebbiosa che

stringe i cuori e invade le

ossa ormai cannibalizzate

dal troppo tempo obsoleto.


Solo in lontananza giocosi

fanciulli rammentano feste

e ultimi momenti dell’anno

pronto a essere dimenticato

da troppa gente insofferente.


Tra i vicoli di città scordate

caccia alle streghe notturne

per esorcizzare il momento

invaso dalle invisibili paure

che tormentano anima e cose.


Inseguiremo la luna e il sole

per ritrovare i perduti amori

che ci hanno accompagnato

lungo trazzere impolverate

di una vita pregna di misteri.


                Giuseppe Romano


          31/12/2021

lunedì 20 dicembre 2021

III^ EDIZIONE PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA MORGANTINA

L’Accademia di Sicilia è una Associazione Culturale fondata a Palermo l’11 Febbraio 1997 da un gruppo di studiosi siciliani con scopi prettamente culturali, artistici, sociali e scientifici.

Organizza convegni, seminari e conferenze, oltre ad importanti manifestazioni con il contributo di prestigiosi nomi delle Lettere e delle Arti della Sicilia.

Da qualche anno organizza il Premio Internazionale di Poesia Morgantina, giunto quest’anno alla III^ Edizione, che ha visto la conclusione, venerdì 17/12/2021, nella Sala Paolo Borsellino del Palazzo Jung a Palermo.

La Giuria del premio, presieduta dal Prof. Tommaso Romano, era composta dalla Prof.ssa Ida Rampolla del Tindaro, dalla Prof.ssa Maria Patrizia Allotta, dalla Prof.ssa Mariella Spagnolo e dal Prof. Giovanni Teresi.

La commissione della giuria

 
Il Presidente prof. Tommaso Romano

Con mio grande orgoglio sono stato informato che una delle liriche (Intermittenza) da me presentate al concorso si era classificata Prima alla Sezione Poesie inedite in lingua italiana con la seguente motivazione:

- Giuseppe Romano nella lirica “Intermittenza” sa ben definire l’identità profonda della parola che nasce da un luogo onirico o dalla mente che crea spazi abitabili dalla stessa poesia. Nei versi c’è una sincronicità tra scrittura e musicalità, l’intermittenza tra stati d’animo e realtà rafforzata dagli afflussi inopinati di molteplici ricordi.

 




Intermittenza


Troveremo l’attimo

per rammentare e quello

per dimenticare i sassi

calpestati e l’odore

di ginepro inondante

il giardino attraversato,

assenti semplici parole.


Solo sguardi dettavano

aritmie sconvolgenti

la mente e l’orizzonte

irraggiungibile quel dì.

Il fiume ha tracimato

pensieri e rami secchi,

oscurando gli attimi e

la luce che scaldava

irripetibili momenti.

 

 Giuseppe Romano  02/09/2020

Perdurando il problema pandemico del Covid 19 che flagella da due anni circa il mondo intero, abitando sul Lago di Garda in Provincia di Verona, ho dovuto delegare a rappresentarmi mio cognato Angelo Battaglia, che si occupa tra l’altro di fotografia di alta qualità, che ha ritirato in mia vece uno splendido Trofeo in bronzo  (scultura raffigurante la Venere Morgantina) realizzato dal Maestro Carlo Puleo di Bagheria (Palermo).

La lettura della lirica  vincitrice

Mio cognato Angelo Battaglia


Lo scultore C.Puleo che consegna il premio a mio cognato


Penso sia doveroso ricordare che il Secondo Premio è stato attribuito ex aequo a Lucia Lo Bianco con la lirica “Sono occhi scomparsi dentro il buio” e a Pietro Vizzini con la lirica “Una goccia suona la campana”, mentre il Terzo premio ad Angelo Abbate con la lirica “Non ha rimpianti il cielo”.

Ringrazio la Giuria tutta per il prestigioso premio conferitomi e, naturalmente, mio cognato Angelo che si è sobbarcato all’oneroso compito di ritiralo, di seguito un link dove si possono visionare tutte le foto della manifestazione.

 https://photos.app.goo.gl/BuWWQEJ1ca2ziLek9

Giuseppe Romano

Malcesine, 20/12/2021



lunedì 13 dicembre 2021

Dalle Arele allo Scalino

 

 


                                                                            Guardare al futuro, non dimenticando il passato.


Il 5 Dicembre 2021 a Malcesine, in alcuni saloni del Palazzo dei Capitani, è stata inaugurata la mostra “Dalle Arele Allo Scalino – Storie di lavoro, passioni e tradizioni paesane”.

Grazie alla passione e alla abnegazione di Massimo Casella, che ha pubblicato il suo nuovo volume di racconti titolato “80 ….Voglia di….”, con il patrocinio del Comune di Malcesine ed il contributo di Arti Grafiche Longo di Martino Trimeloni, è stata realizzata una mostra che vuole ricordare gli anni che hanno preceduto l’esplosione turistica del paese e di tutto il bacino che si affaccia sul Lago di Garda per rammentare, a chi non ha vissuto quegli anni, la semplicità della vita in quei tempi ormai andati, gli scherzi, la fatica priva di aiuti tecnologici.


 


Con l’ausilio di un bellissimo video realizzato da Gabriele Carmagnani (che ripropone, tra i tanti momenti degli eventi tradizionali vissuti dal paese, i doverosi passaggi relativi alla costruzione e installazione sul Monte Baldo del monumento dedicato alla Madonna dell’Accoglienza, nonché l’inaugurazione della funivia che collega Malcesine con la sommità del Monte Baldo) sono presenti attrezzi agricoli (tra i quali il famoso scalino che consente tuttora di salire sugli alberi di ulivi) utilizzati nelle campagne per la raccolta delle olive, con la successiva trasformazione nell’olio, orgoglio gardesano per l’alta qualità del prodotto ottenuto, l’arcolaio per cardare la lana, uno dei mezzi di trasporto utilizzati in quel tempo (biciclette), una vecchia macchina da scrivere, i registri scolastici con le borsette degli alunni che non avevano la necessità di essere firmate, foto, libri, poesie dedicate a Malcesine.


 



Una mostra che ci ricorda le cose semplici ed i sacrifici che i nostri avi hanno dovuto affrontare lavorando nelle campagne o andando per pesca nel lago, con la volontà di assicurare un futuro migliore ai ragazzi che crescevano.


 

Una mostra da visitare perché rivivere il nostro passato è guardare al nostro futuro che si augura sempre migliore.

Aperta nei giorni festivi o su appuntamento, sarà visitabile fino ai primi giorni del nuovo anno che sta per essere festeggiato.

                                                                                           Giuseppe Romano

Malcesine, 13/12/2021

giovedì 25 novembre 2021

Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

 In  occasione  della  giornata  mondiale  contro la  violenza  sulle donne,  l'Associazione "Un Sorriso Solidale"   di   Malcesine   ha promosso   l'evento   "SEMPLICEMENTE LEI  ...in cammino verso il rispetto!", consistente in una passeggiata lungo le strade del centro storico di Malcesine e soste nelle piazzette più rappresentative del paese, con una breve escursione  all'interno del  Castello Scaligero, e conclusione a Palazzo dei Capitani.

     Durante la sosta presso l'ex Asilo Pariani esibizione  di danza aerea a cura di Desideria Chinzari,  mentre nelle altre piazze si sono susseguiti molteplici interventi di tanti partecipanti con lettura a tema di poesie, fatti di cronaca e pensieri con argomenti inerenti al momento.

Invitato a partecipare da Marina Gasparini, ho avuto l'onore di aprire il pomeriggio con una mia poesia "Storie di donne" scritta per l'occasione. Successivamente ho letto "Caligine" e chiuso la serata con "Appunti di viaggio", tutte apprezzate dai numerosi presenti. Un ringraziamento, oltre che a Martina Gasparini, vorrei rivolgerlo a Sabrina Vincenzi che ha brillantemente collaborato per la perfetta riuscita del pomeriggio e, naturalmente, al Comune di Malcesine che ha patrocinato l'evento. Di seguito il manifesto appositamente preparato per l'occasione e le mie poesie lette durante le soste.   


 

      Storie di donne


E’ morta! Lei è morta!


Non hanno sentito gridare

vicini curiosi lesti a spiare.


Fissavano, dietro gli scuri,

il corpo flessuoso, non l’ansia

che attanagliava il suo cuore.


Però! In minigonna, ignude le

gambe, le labbra che sembrano

dire che tutto va bene di giorno.


Col suo uomo che ingoia veleno,

intendendo malcelate astrazioni

di empi vicini bavosi e pedanti.

Confessa gli sbagli, sgualdrina.


Al primo rifiuto, cinghiate, non

fanno male, non incidono corpi,

invadono il cuore eternamente.

Il vicino ricomincia a sparlare,

la vecchia non vede mai nulla,

l’assalto riprende aggressivo.


Cinghiate si mutano in pugni,

gli occhi diventano neri, paura

di respirare libertà conquistate.


Chi è stato? E’ nulla, sono solo

caduta per caso, inconveniente

di storie celate all’eccitazione.


E’ vero, lui beve, ma appena un

bicchiere di sera, fa tardi la notte

e la bionda intralcia il cammino.


Torna da me, mi dona uno sbuffo,

accarezza il mio viso, abbandona

il silenzio per circuire il temporale.


Ed io lo perdono, testimone la luna.


Ma il sole che nasce si oscura, nubi

inattese bucano splendenti orizzonti,

la paura ritorna, Caino insegue Abele.




Lontano da occhi indiscreti, di notte,

riprende a picchiare, all’angolo bimbi

spauriti gridano al vento le loro paure.


Credo che domani tenterò la mia quiete,

per fuggire lontano dagli orribili giorni

compagni della mia gioventù violentata.


Le onde del mare in tempesta accolgono

il sangue versato, i gabbiani volano muti.


D’intorno le lacrime sparse di coccodrillo.


                            Giuseppe Romano


                   27/10/2021

 

                                                                  Caligine


Non si è affrancato l’onere

che grava sulle nostre anime

invadendo l’universo intero.


L’ellittico percorso non usa

discernere il pio dal nefando

con le acque divenute spente.


Succubi dell’usuale normalità,

soggiaciamo ai gerghi reiterati

incrociando violentati labirinti.

Quando il sipario sarà innalzato,

la verità svelata a giorni alterni,

la vita attraverserà deserti e oasi.


La luce oscurata da serali ombre.

                                Giuseppe Romano

            27/09/2021

 

                                                         Appunti di viaggio


Come stai non ti chiedo,

malissimo, lo so. Ma devi

avere pazienza ed aspettare

che passi la piena del fiume,

tornando al fluire normale.


Dopo le guerre, che violentano

uomini e cose, torna la pace,

coi palazzi che rinascono belli,

con gli umani a meditare per

le macerie lasciate sul fronte.


Così è stato da sempre.


Non serve restare in silenzio

quando ti chiedono l'ora, o

versare ancora lacrime amare.

Quelle versate, dopo il tuono

esploso a cielo sereno, forse

non bastano a mondare il dolore,

ma il fiore che cresce ha bisogno

di cure, di humus, di luminosi

sorrisi, non per scordare, ma

per cementare i ricordi.


Arrampicarsi sui fianchi

dei monti, toccare la cima,

cadere improvviso di schianto.

Nonostante il dolore, si rialza

chi è forte, ne ho la certezza.


E non schiaffeggiare chi ti

tende la mano per starti vicino.

Mancate risposte o frasi pungenti

sferzano l'animo del nominato,

causando tormenti violenti.


Con il cielo terso ed il sole

nascente, interdetti a donare

speranze, con il mare che copre

la sabbia, affogando residue parole,

aumenti dolore a dolore.


                 Giuseppe Romano

3/08/2017




venerdì 22 ottobre 2021

Parlarti d'amore


 E' stato pubblicato da qualche giorno il mio nuovo libro di poesie "Parlarti d'amore", edito da "Pagine lepine", con prefazione di Francesco Federico e Nota Critica di Dante Cerilli. Un volume che contiene poesie  che rappresentano alcuni momenti intimi della mia vita. Nella sua Prefazione, Francesco Federico rileva "L'emozionale comunicazione del poeta traduce la sua essenza spirituale, coinvolta dagli elementi di una Natura-Madre consolatrice che gli permette di ritrovare o ritrovarsi oltre le nebbie dell'esistere tra le strade del Nord", mettendo in evidenza  lo spirito  peregrino dell'autore, sempre viandante tra il Sud, luogo di provenienza, ed il Nord, dove egli vive oramai da tanti anni.

Dante Cerilli, nella sua Nota Critica edidenzia che "Parlarti d'amore" è una storia raccontata del poeta, ma anche del lettore".

I testi, infine, sono accompagnati da alcune foto scattate da Angelo Battaglia, fotografo, pittore e autore  di mostre personali e collettive.

La copertina è stata realizzata, infine, da Roberta Scorza, graphic designer.

Un lavoro completo che mi gratifica e mi aiuta ad andare avanti per nuove, affascinanti, avventure poetiche.

                       


                                                       

Giuseppe Romano                        
   22/10/2021


    

lunedì 27 settembre 2021

Caligine

 

  

Non si è affrancato l’onere

che grava sulle nostre anime

invadendo l’universo intero.


L’ellittico percorso non usa

discernere il pio dal nefando

con le acque divenute spente.


Succubi dell’usuale normalità,

soggiaciamo ai gerghi reiterati

incrociando violentati labirinti.

Quando il sipario sarà innalzato,

la verità svelata a giorni alterni,

la vita attraverserà deserti e oasi.


La luce oscurata da serali ombre.


                 Giuseppe Romano

      27/09/2021

mercoledì 15 settembre 2021

Sibilo

 


Per lenire dolore e lacrime

che avvolgono il tuo corpo

bacerei le tue fresche mani.


Veglierei alle tue estremità

raccattando il tenue respiro

devastato dal pianto riposto.


Fisserei su una candida tela

i contorni dell’angelico viso

solo fossi un traviato pittore.


Racimolerei parole mai dette,

da una vita attese, frammenti

di notti insonni e senza stelle.


Il sibilo del vento mi solleva

dal torpore, rimembrandomi

indecisi domani da permeare.


Emerge, dallo scuro notturno,

una soave creatura all’albore

dei suoi sogni, gli occhi rapiti.


                  Giuseppe Romano


15/09/2021


lunedì 6 settembre 2021

Costanza

 

Non è cambiato niente

dal lontano giorno che

una luce incantò il mio

iride sclerotizzato dalle

visioni oramai lasciate.


Il bene e il male, slegati

da sottintesi diagrammi,

rimessi a giorni alternati

con i silenzi ottenebrati

da incontrollabili paure.


Il temporale, abbattendo

camini e antenne, spegne

folli desideri e segna vie

di cadùchi tramonti della

felicità sognata dal mio io.


Un giorno più, uno meno.


Assaporiamo l’oggi per non

patire inintelligibili domani.


                   Giuseppe Romano


     6/09/2021

martedì 17 agosto 2021

Angeli che volano

 

          Angeli che volano


Cadono uomini dal cielo,

liberi di volare e di morire

sul lastrico colore sanguigno.


Parole finite per arginare

il crepitare delle armi che

abbattono i bimbi e le madri

inorridite da barbarie ottuse.

Il cielo è cupo e l’aquilone ha

cessato inesauribili volteggi.

La messa non basta a riparare

le anime incontaminate, con le

preghiere disperse nel deserto.


C’intesteremo inutili medaglie,

gli ultimi condannati a morire.


                    Giuseppe Romano

              17/08/2021

mercoledì 11 agosto 2021

Filo conduttore

 

 

Non servono parole.


Basta uno sguardo per

riannodare il filo che

non si era spezzato,

ma riemerso dalla terra

arida figlia del momento.


Gli occhi sfavillanti.


Gli anni rotolati via

lungo le vie nascoste

dell’universo immane.


Riemergono trascorsi,

malfermi passi, futuro

da vergare su nivei fogli.

Ed i profumi della sera,

aspirati a polmoni pieni,

per non perderli domani.


Si ricompone il puzzle,

le scalate e le discese

complici di una vita.


Il filo conduttore sempre

saldo, con il suo silenzio

accompagnato dell’andato.

              Giuseppe Romano


10 agosto 2021