In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, l'Associazione "Un Sorriso Solidale" di Malcesine ha promosso l'evento "SEMPLICEMENTE LEI ...in cammino verso il rispetto!", consistente in una passeggiata lungo le strade del centro storico di Malcesine e soste nelle piazzette più rappresentative del paese, con una breve escursione all'interno del Castello Scaligero, e conclusione a Palazzo dei Capitani.
Durante la sosta presso l'ex Asilo Pariani esibizione di danza aerea a cura di Desideria Chinzari, mentre nelle altre piazze si sono susseguiti molteplici interventi di tanti partecipanti con lettura a tema di poesie, fatti di cronaca e pensieri con argomenti inerenti al momento.
Invitato a partecipare da Marina Gasparini, ho avuto l'onore di aprire il pomeriggio con una mia poesia "Storie di donne" scritta per l'occasione. Successivamente ho letto "Caligine" e chiuso la serata con "Appunti di viaggio", tutte apprezzate dai numerosi presenti. Un ringraziamento, oltre che a Martina Gasparini, vorrei rivolgerlo a Sabrina Vincenzi che ha brillantemente collaborato per la perfetta riuscita del pomeriggio e, naturalmente, al Comune di Malcesine che ha patrocinato l'evento. Di seguito il manifesto appositamente preparato per l'occasione e le mie poesie lette durante le soste.
Storie
di donne
E’
morta! Lei è morta!
Non
hanno sentito gridare
vicini
curiosi lesti a spiare.
Fissavano,
dietro gli scuri,
il
corpo flessuoso, non l’ansia
che
attanagliava il suo cuore.
Però!
In minigonna, ignude le
gambe,
le labbra che sembrano
dire
che tutto va bene di giorno.
Col
suo uomo che ingoia veleno,
intendendo
malcelate astrazioni
di
empi vicini bavosi e pedanti.
Confessa
gli sbagli, sgualdrina.
Al
primo rifiuto, cinghiate, non
fanno
male, non incidono corpi,
invadono
il cuore eternamente.
Il
vicino ricomincia a sparlare,
la
vecchia non vede mai nulla,
l’assalto
riprende aggressivo.
Cinghiate
si mutano in pugni,
gli
occhi diventano neri, paura
di
respirare libertà conquistate.
Chi
è stato? E’ nulla, sono solo
caduta
per caso, inconveniente
di
storie celate all’eccitazione.
E’
vero, lui beve, ma appena un
bicchiere
di sera, fa tardi la notte
e
la bionda intralcia il cammino.
Torna
da me, mi dona uno sbuffo,
accarezza
il mio viso, abbandona
il
silenzio per circuire il temporale.
Ed
io lo perdono, testimone la luna.
Ma
il sole che nasce si oscura, nubi
inattese
bucano splendenti orizzonti,
la
paura ritorna, Caino insegue Abele.
Lontano
da occhi indiscreti, di notte,
riprende
a picchiare, all’angolo bimbi
spauriti
gridano al vento le loro paure.
Credo
che domani tenterò la mia quiete,
per
fuggire lontano dagli orribili giorni
compagni
della mia gioventù violentata.
Le
onde del mare in tempesta accolgono
il
sangue versato, i gabbiani volano muti.
D’intorno
le lacrime sparse di coccodrillo.
Giuseppe
Romano
27/10/2021
Caligine
Non si è affrancato l’onere
che grava sulle nostre anime
invadendo l’universo intero.
L’ellittico percorso non usa
discernere il pio dal nefando
con le acque divenute spente.
Succubi dell’usuale
normalità,
soggiaciamo ai gerghi
reiterati
incrociando violentati
labirinti.
Quando il sipario sarà
innalzato,
la verità svelata a giorni
alterni,
la vita attraverserà deserti
e oasi.
La luce oscurata da serali
ombre.
Giuseppe
Romano
27/09/2021
Appunti di viaggio
Come stai non ti chiedo,
malissimo, lo so. Ma devi
avere pazienza ed aspettare
che passi la piena del fiume,
tornando al fluire normale.
Dopo le guerre, che violentano
uomini e cose, torna la pace,
coi palazzi che rinascono belli,
con gli umani a meditare per
le macerie lasciate sul fronte.
Così è stato da sempre.
Non serve restare in silenzio
quando ti chiedono l'ora, o
versare ancora lacrime amare.
Quelle versate, dopo il tuono
esploso a cielo sereno, forse
non bastano a mondare il dolore,
ma il fiore che cresce ha bisogno
di cure, di humus, di luminosi
sorrisi, non per scordare, ma
per cementare i ricordi.
Arrampicarsi sui fianchi
dei monti, toccare la cima,
cadere improvviso di schianto.
Nonostante il dolore, si rialza
chi è forte, ne ho la certezza.
E non schiaffeggiare chi ti
tende la mano per starti vicino.
Mancate risposte o frasi pungenti
sferzano l'animo del nominato,
causando tormenti violenti.
Con il cielo terso ed il sole
nascente, interdetti a donare
speranze, con il mare che copre
la sabbia, affogando residue parole,
aumenti dolore a dolore.
Giuseppe Romano
3/08/2017