lunedì 15 marzo 2021

Alcune note sul neo Segretario del PD

 


Domenica 14 Marzo 2021, l’Assemblea del Partito Democratico ha eletto suo Segretario Enrico Letta, richiamato da Parigi, dove insegnava, a seguito delle precipitose dimissioni da Segretario di Nicola Zingaretti.

Eletto quasi all’unanimità (solo due voti contrari) il neo segretario nel suo discorso di insediamento, ha riproposto, tra tanti altri argomenti, la problematica relativa allo ius soli, cioè il conferimento della cittadinanza italiana ai nati in Italia da cittadini stranieri che vivono e lavorano in Italia da tantissimi anni.

Naturalmente la destra italiana, che si nutre di oscurantismo e xenofobia, ha subito fatto notare che in questo momento di pandemia non è tempo per queste argomentazioni e che questa questione può essere accantonata non essendo prioritaria. (Da notare che in questo momento alcuni partiti di destra (Lega e Forza Italia) fanno parte di un Governo, che va appunto da Destra all’estrema Sinistra, presieduto da Mario Draghi che, quasi un taumaturgo, è stato chiamato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per raddrizzare una barca che affondava da tutti i lati.

Senza entrare nel merito delle decisioni del nostro Presidente della Repubblica e senza volere svilire le competenze del Presidente del Consiglio in carica Mario Draghi, tenuto presente che con la pandemia in atto la situazione generale in Italia e nel mondo è oltremodo delicata dal punto di vista economico e sanitario, si deve però evidenziare che le proposte del neo Segretario del PD non sono campate in aria in quanto trattano argomenti di natura umanitaria e di civile comportamento di un paese altamente qualificato per cultura millenaria.

Un paese che è sicuramente esempio di civiltà e di accoglienza da quando seppe accogliere il naufrago Enea che da Troia approdò sulle sponde del Lazio, sposando successivamente la principessa Lavinia, figlia del re locale Latino, creando così i presupposti per una nuova civiltà che sarebbe stata di esempio ai popoli futuri.

E’ ovvio, naturalmente, che i millenni trascorsi e la storia ci hanno evidenziato il mutamento del genere umano, con le sue contraddizioni, le sue guerre, i contorsionismi delle varie religioni che, nel frattempo, hanno mutato i modi di pensare dei popoli.

Per tornare a problematiche attuali dobbiamo far notare che le argomentazioni poste sul tavolo della discussione da Enrico Letta, nella sua qualità di Segretario del Partito Democratico, non sono affatto campate in aria, come invece tendono a far intendere i soloni della destra, (che tra l’altro si sono riscoperti all’improvviso Europei) in quanto servono a dare dignità umana a quanti nascono, crescono, studiano e lavorano in Italia, senza poter accedere ai servizi civili e sanitari italiani, creando, di fatto discriminazioni tra, direi, compagni di banco. Ho letto, nei tempi, di giovani che non hanno potuto partecipare a concorsi pubblici per mancanza della cittadinanza, di ragazzi che, pur eccellendo in discipline sportive, non hanno potuto far parte della nazionale italiana, di ragazze o ragazzi respinti in eventi pubblici a causa del colore della pelle, della religione, del velo indossato.

E’ la gretta visione di una minoranza che si richiama a fatti storici che non vorremmo si verificassero più per un aperto e solare cammino dell’uomo verso il futuro che si prevede rivolto al mondo terrestre ed extraterrestre.

Inoltre è naturale che i giovani che nascono e vivono nel territorio italiano, si nutrono del nostro humus e della nostra cultura con la frequentazione del territorio, della scuola, delle Università.

Ricordiamoci del popolo Americano, nato da una immigrazione massiccia di Europei che ha saputo trarre giovamento dalla sintesi delle diverse culture di cui si è nutrito, (anche se molto ci sarebbe da parlare sul popolo Americano su altre esperienze negative che non sono argomento di ciò di cui ci stiamo occupando adesso).

Si ritiene, infine, evidenziare che in tempi non lontanissimi si è dato il passaporto italiano a molti calciatori sudamericani che, nati e cresciuti in Sud America, senza che riuscissero a esporre qualche frase in italiano, solo perché il trisavolo o il bisnonno era di origine italiana, e in ultimo si è cercato di dare il passaporto italiano, con un esame fasullo in una Università Italiana, ad un calciatore che doveva essere tesserato in una Società calcistica di Serie A al fine di aggirare le norme sul tesseramento degli extracomunitari.

Si vuole negare, però, a ragazzi nati e cresciuti in Italia, che studiano fianco a fianco con i nostri figli, che respirano la nostra stessa aria, e che, a volte, non possono partecipare alle stesse gite scolastiche, la cittadinanza italiana solo perché nati da genitori di origine straniera.

Da evidenziare che molti di loro non hanno mai visto la terra di origine dei genitori e che tutti si sentono italiani perché amano la terra che li ha nutriti.

Ecco, negare loro il diritto di essere cittadini italiani, è un affronto che solo il cambiamento della legge può eliminare e che il Parlamento Italiano deve essere in grado di porre in discussione, tenuto conto che nello stesso Parlamento sono state depositate, in tempi diversi, diverse proposte di legge che attendono, ancora, di essere discusse.

Un segnale, che si spera possa divenire realtà, per annoverare il nostro paese tra i paesi più avanzati nella società civile mondiale.

                                                                                      Giuseppe Romano

                15/03/2021









1 commento:

  1. Ciao Pino condivido pienamente quello che dici, ma i soliti noti della destra Meloni e Salvini di tutto quello che ha detto Letta hanno estrapolato un discorso, per me giusto,di appena un accenno alla questione. Poi ora che la Lega e Forza Italia sono al governo in quello che a me sembra una ammucchiata di gruppo dimenticano tutto quello che hanno detto prima contro il governo uscente, improvvisamente sono diventati europeisti ecc. ecc. Allora le poltrone fanno comodo... comunque è un gran casino basta che dicono una cosa e si scatena un dire e ridire su tutto, l'importare e contraddire l'interlocutore come da contratto.

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