Siamo pagliuzze,
alla mercè del vento
che ci fa volare, avulso
da mete preordinate,
tra nubi e sole luminoso.
Aggrappati alla vita,
inconsapevolmente,
per ritrovare, domani,
la luce, sorta dai monti,
custodi di promesse vacue.
Ci muoviamo, oggi, incerti,
con l’acqua e il vino su altari
spenti che attendono candele
per illuminare icone da pregare
a bassa voce lontano dai parenti.
Rimaniamo pagliuzze,
la falce sempre a caccia
di messi da falciare a dì
alterni, per farne covoni
da disperdere nel nulla.
Giuseppe Romano
21/01/2021
Molto bella,bravo Giuseppe,
RispondiEliminaComplimenti Pino,una bella poesia molto intensa. A presto Angelo.
RispondiEliminaBeautiful poem.
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